Tutto ha inizio qualche mese fa, quando sul taccuino del ds Piero Ausilio spunta il nome di un giovane calciatore che in patria paragonano ai grandi attaccanti del calcio moderno, Lautaro Martinez. L’attaccante classe ‘97, natio di Bahía Blanca, in Argentina, strega tutti per la sua velocità, il senso della posizione e il fiuto del gol, al punto da essere chiamato “El Toro”.
E’ il 1 novembre del 2015 quando al minuto 80 di Racing-Crucero del Norte subentra a Diego Milito, eroe del Triplete, attualmente segretario tecnico del Racing. Da quel momento Milito diventa suo grande mentore, e sulle orme del Principe, totalizza 34 reti in 73 presenze.
Lautaro continua a stregare tutti con le sue giocate, al punto a avere gli occhi di grandi club europei come Inter, Atletico Madrid e Borussia Dortmund su di lui. Grazie agli ottimi rapporti con Milito, la dirigenza interista riesce a battere la concorrenza e a bloccare il giocatore per una cifra vicina ai 27.000.000 di dollari. Il momento d’oro del Toro culmina con la prima convocazione in Nazionale maggiore dal CT Jorge Sampaoli per le amichevoli contro Italia e Spagna, dove debutta ufficialmente il 27 marzo 2018 contro la Spagna.
Al suo arrivo all’Inter, Lautaro viene accolto all’aereoporto dal capitano neroazzurro Mauro Icardi. I due connazionali entrano sin da subito in sintonia, in primis sul campo: basti solamente vedere l’azione che li vede coinvolti nel gol del pareggio contro lo Sheffield United. Il rapporto tra i due si sviluppa anche al di fuori del campo: qualche giorno fa, infatti, Icardi ha postato sui social una foto di lui e Martinez seduti a bordo piscina a casa Icardi.
Dopo solo un mese cominciano a vedersi i frutti del lavoro in campo: i tifosi possono solamente iniziare a sognare e chissà, magari in un futuro vedere ciò che è già stato fatto da giocatori come Eto’o e Milito.
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