Nazionale
Grifo: “Serie A? Non si sa mai. Io ci credo nella Nazionale”
L’attaccante del Friburgo Grifo ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Gianluca Di Marzio: “Serie A? Nel calcio non si sa mai. Io ci credo nella Nazionale”
Vincenzo Grifo è ormai diventato un punto fermo del Friburgo: 88 gol in 278 partite disputate con la maglia del club tedesco. Ha parlato in un’intervista rilasciata a Gianluca Di Marzio di un suo possibile futuro in Serie A e delle voci che c’erano state in passato: “Né a me né ai miei procuratori però si è mai fatto avanti nessuno in modo concreto. Sono sempre state solo dicerie di mercato e chiacchiere di giornali. Nel calcio non si sa mai comunque, dovesse chiamare una grande squadra potrei pensarci, con tutto il rispetto per il Friburgo certo, ormai anche questa è casa mia”.
Grifo sulla Nazionale italiana
L’esterno d’attacco del Friburgo ha anche esordito con la Nazionale italiana, segnando 4 gol in 9 partite nelle due amichevoli contro Estonia ed Albania sotto la gestione di Roberto Mancini. Da li in poi non è stato più richiamato dal nuovo CT Luciano Spalletti, ed ha parlato proprio di una sua ipotetica convocazione: “in questo momento mi sento in grande forma e ho fatto un’ottima preparazione. Potrei senz’altro fare bene. Per adesso non ci siamo sentiti con Spalletti direttamente, ma io ci credo sempre. Spesso sono stato inserito nelle pre-convocazioni e il contatto è sempre vivo. L’importante non è l’età, né il ruolo né altro, la verità sta sempre sul campo. Guarda cos’hanno fatto Bonucci e Chiellini solamente 3 anni fa“.
Ha ribadito infine, l’onore e il privilegio che porta l’indossare la maglia azzurra della Nazionale italiana: “L’emozione è stata fortissima, in pochi possono dire di aver indossato quella maglia, è un numero pesante da portare sulle spalle. Pensare che sei in un gruppo ristretto con Totti, Del Piero, Baggio e Pirlo fa impressione“.
Nazionale
Bonucci nuovo collaboratore nell’Under 20
Leonardo Bonucci ha recentemente ottenuto il patentino di allenatore UEFA B, un traguardo che gli permette di allenare fino alla Serie B.
Ora, secondo quanto riportato da Sky Sport, l’ex difensore intraprenderà il suo primo percorso nel mondo del coaching entrando a far parte dello staff tecnico della Nazionale Under 20, guidata dal CT Bernardo Corradi, come collaboratore tecnico. L’annuncio ufficiale è atteso a breve.
Bonucci ha espresso chiaramente la sua volontà di proseguire nel mondo del calcio come allenatore, e questo incarico rappresenta il suo primo passo verso quella direzione.
Durante una recente intervista, ha anche parlato del suo sogno di tornare un giorno alla Juventus, questa volta come allenatore: “Forse il mio percorso alla Juventus non è ancora terminato”.
Questo sentimento evidenzia il forte legame che Bonucci ha con il club bianconero, e il suo desiderio di allenare la squadra con cui ha vissuto gran parte della sua carriera da giocatore.
𝑩𝒆𝒏𝒕𝒐𝒓𝒏𝒂𝒕𝒐 𝑳𝒆𝒐 💙🇮🇹@bonucci_leo19 sarà assistente allenatore dell’#Under20 🤝🏻
➡️ https://t.co/FYtlMh53SC#Bonucci#Nazionale #Azzurri #VivoAzzurro pic.twitter.com/HP4n2z37HU
— Nazionale Italiana ⭐️⭐️⭐️⭐️ (@Azzurri) October 22, 2024
Nazionale
Gravina: “Il Mondiale è un obiettivo da non fallire. Dimissioni? Non voglio…”
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha rilasciato alcune dichiarazioni sul momento della Nazionale e su una possibile ricandidatura in federazione.
Gabriele Gravina, presidente della Figc, ha parlato a il Messaggero veneto, soffermandosi sugli obiettivi da raggiungere dalla Nazionale e sulla possibile ricandidatura in federazione.
Il punto di Gravina sulla Nazionale
Ecco le sue dichiarazioni
“Il Mondiale? E’ è un mio cruccio. Ne ho mancato uno da presidente, quello del 2022, anche se mi attribuiscono anche quello prima. Solo partecipare a un Mondiale per un paese è una vetrina, un motivo di aggregazione per la gente. Ma le prospettive sono buone, sarà importante fare bene in Nations per il ranking e avere un sorteggio migliore alle qualificazioni”.
Sulle possibili dimissioni
“Ho preso un impegno, scioglierò questa riserva dopo l’Assemblea per una forma di rispetto verso i delegati. Non voglio che la modifica statutaria possa essere condizionata dalla decisione di una mia candidatura. Poi dirò quello che ho in mente di fare. Non ho intenzione, però, di lasciare in mano il calcio italiano a soggetti che non hanno visione e amore per il calcio. Il calcio deve essere sempre portatore di pace e valori. Non può ritenersi estraneo, per vocazione, a quel che accade nel mondo, ma è strumento di grande socializzazione, ha sempre abbattuto barriere, messo insieme culture diverse, fatto dialogare i popoli: il calcio non deve piegarsi alle logiche della politica, ma è uno degli elementi che genera dialogo tra popoli. Vi ricordate la partita Usa-Iran? Auspichiamo che finisca la guerra e ci sia il rilascio degli ostaggi, segno tangibile nel rispetto della dignità delle persone”.
Nazionale
Italia, un altro Maldini 22 anni dopo: la dinastia continua
Italia-Israele del 14 ottobre 2024 entra nella storia della nazionale italiana. Durante la ripresa ha esordito Daniel Maldini, terzo della famiglia a riuscirci.
Il tanto atteso giorno finalmente è arrivato. Dopo ben 22 anni un Maldini veste la maglia della nazionale maggiore e scende in campo per rappresentare il proprio paese. L’ultima di papà Paolo risale al Mondiale in Corea nel 2002, perso contro i padroni di casa.
Italia, Daniel Maldini esordisce e propizia il 4-1
Nella grande vittoria degli azzurri di Spalletti sono tante le note positive da evidenziare. Ma una su tutte rappresenta un evento storico per la nazionale italiana. In particolare, tre date ora fanno parte della storia della famiglia Maldini:
Cesare – 6 gennaio 1960, Italia-Svizzera 3-0
Paolo – 31 marzo 1988, Jugoslavia-Italia 1-1
Daniel – 14 ottobre 2024, Italia-Israele 4-1
La prima ufficiale in rappresentanza dell’Italia genera sempre un’emozione indescrivibile, come detto dallo stesso trequartista del Monza:
“Un’emozione forte. Sono contento che siano venuti e siano qua (riferito ai genitori in tribuna). Tanto poi ci sentiamo e parliamo quando sono a casa. L’esordio lo dedico alla mia famiglia, ai miei amici, alle persone che mi vogliono bene.
Siamo stati bravi a tenere botta e farla nostra. Cosa spero di portare in Nazionale? Un po’ di qualità, anche se ce n’è fin troppa. Cerco solo di dare il mio apporto”.
Ironia della sorte, in quello stesso stadio il padre aveva esordito in Serie A con la maglia del Milan il 20 gennaio 1985. Quasi 40 anni più tardi, ecco che suo figlio illumina quello stesso campo con una giocata che libera Udogie e Di Lorenzo per il poker azzurro.
3 – With Cesare, Paolo and Daniel, Maldini is the first family with three generations of players (grandfather, father and son) in the history of Italy. 22 years and 118 days have passed since Paolo Maldini’s last match with Italy and 61y 1d since Cesare Maldini’s last. Dynasty. pic.twitter.com/UgUyqxeZes
— OptaPaolo (@OptaPaolo) October 14, 2024
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