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Italia, un altro Maldini 22 anni dopo: la dinastia continua

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Maldini Italia

Italia-Israele del 14 ottobre 2024 entra nella storia della nazionale italiana. Durante la ripresa ha esordito Daniel Maldini, terzo della famiglia a riuscirci.

Il tanto atteso giorno finalmente è arrivato. Dopo ben 22 anni un Maldini veste la maglia della nazionale maggiore e scende in campo per rappresentare il proprio paese. L’ultima di papà Paolo risale al Mondiale in Corea nel 2002, perso contro i padroni di casa.

Italia, Daniel Maldini esordisce e propizia il 4-1

Nella grande vittoria degli azzurri di Spalletti sono tante le note positive da evidenziare. Ma una su tutte rappresenta un evento storico per la nazionale italiana. In particolare, tre date ora fanno parte della storia della famiglia Maldini:

Cesare – 6 gennaio 1960, Italia-Svizzera 3-0

Paolo – 31 marzo 1988, Jugoslavia-Italia 1-1

Daniel – 14 ottobre 2024, Italia-Israele 4-1

La prima ufficiale in rappresentanza dell’Italia genera sempre un’emozione indescrivibile, come detto dallo stesso trequartista del Monza:

Un’emozione forte. Sono contento che siano venuti e siano qua (riferito ai genitori in tribuna). Tanto poi ci sentiamo e parliamo quando sono a casa. L’esordio lo dedico alla mia famiglia, ai miei amici, alle persone che mi vogliono bene.

Siamo stati bravi a tenere botta e farla nostra. Cosa spero di portare in Nazionale? Un po’ di qualità, anche se ce n’è fin troppa. Cerco solo di dare il mio apporto”.

maldini

DANIEL MALDINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Ironia della sorte, in quello stesso stadio il padre aveva esordito in Serie A con la maglia del Milan il 20 gennaio 1985. Quasi 40 anni più tardi, ecco che suo figlio illumina quello stesso campo con una giocata che libera Udogie Di Lorenzo per il poker azzurro.

Nazionale

Italia, Spalletti: “Il piede di Dimarco lo hanno in pochi. Gol evitabile ma andiamo avanti, su Barella…”

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Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa al termine di Italia-Israele 4-1. Tanti i temi toccati, dagli elogi per Retegui ai punti raccolti finora.

Gli azzurri concludono la pausa di ottobre da imbattuti e al comando del gruppo di Nations League, davanti a Francia Belgio. I quali saranno i prossimi avversari a novembre.

Italia, le parole di Spalletti

Queste le parole del ct dell’Italia, Luciano Spalletti, in conferenza al termine della gara di Udine

“Loro sono stati bravi come atteggiamento di squadra nel primo tempo, pochissime volte li abbiamo sorpresi con la palla di Di Lorenzo per Retegui. Gli spazi erano stretti, potevamo tirare fuori più volte ma esserci presentati così tante volte davanti al portiere è sintomo che i ragazzi hanno fatto una grande gara”.

Qual è la cosa su cui pensi si debba più lavorare?

“Questa tanto rammentata leggerezza non diventi poi superficialità o presunzione. Il gol lo potevamo evitare per come l’abbiamo preso, anche se poteva esser fallo ma non dovevamo nemmeno dargli quell’occasione lì visto che avevamo mostrato tanta differenza sul campo. La pesantezza diventa poi più difficile e ti affossa”.

Ricci e Fagioli hanno avuto un diverso impatto sulla gara.

Fagioli ogni tanto trascina un po’ la palla e non si accorge della densità che gli fanno addosso. Ha giocato una buonissima partita, ha perso quella palla lì che l’ha messo in difficoltà facendolo giocare con un po’ di apprensione. Non era più tranquillo ed è per quello che l’ho tolto. Ricci ha fatto vedere un’altra volta di saper giocare in quel ruolo lì”.

Di Lorenzo

GIOVANNI DI LORENZO ( FOTO DI SAVATORE FORNELLI )

Sulla prova di Di Lorenzo.

“Questo è perché ho insistito tanto nello sceglierlo, perché questo è il suo valore. Un giocatore super forte come lui ti porta a metterlo in campo anche quando hai il dubbio. Sa far tutto ed è di livello top. Lo arretri e ti fa doppietta e poi è un vero professionista. Noi dobbiamo andare dietro questa teoria sapendo riconosce coloro che sono giocatori seri. La troppa qualità a volte confina con la presunzione invece devi sempre rimanere umile nel fare le cose”.

Sugli esordienti.

“Questi ragazzi hanno fatto vedere che dimostrano di meritare la Nazionale. Dopo l’Europeo ho voluto ringiovanire un po’ ma hanno dimostrato di sapersi prendere le responsabilità vere”.

Retegui gara dopo gara è sempre più completo?

“È un calciatore forte ma anche un ragazzo serissimo. Dentro l’area di rigore è micidiale e ora ha imparato a relazionarsi di più con la squadra. Diventerà un top e sta entrando nelle dinamiche di professionista. È meno individualista e ora è perfetto”.

Dopo 4 gare si aspettava di avere 10 punti?

“Vuol dire che ne ho lasciato 2 da parte. Si gioca per fare il massimo e si lavora in maniera seria su quello che si è visto. Bisogna essere bravi e un po’ fortunati a vedere crescere questi ragazzi ma l’Italia avrà sempre 20 calciatori pronti a giocare questo tipo di partite con umiltà e sofferenza. Poi se si vede anche un bel gioco fa piacere e non era facile.

I centrocampisti sono coloro che mettono sempre a posto anche le cose, noi ce li abbiamo parecchio forti. Frattesi e Tonali hanno fatto vedere di essere di categoria e aspettiamo Barella a cui andrà fatto un po’ di spazio perché è davvero forte e bisognerà trovare una soluzione per farli convivere”.

italia

MATEO RETEGUI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Dimarco è tra i top 3 esterni d’Europa?

“Si può fare elogi a tutti. Tutti hanno fatto vedere giocate di qualità e rincorse a perdifiato per il compagno. Dimarco è dentro questo ragionamento di squadra che vuol dire collettivo forte, poi quel piede lì ce l’hanno pochi”.

Cosa ha dato Tonali che all’Europeo non avevamo?

“Tonali è immenso per quello che sta facendo. È incredibile, la partita può durare quanto gli pare per lui. Quando parte accende la macchina a mille e quando la spegne va a mille lo stesso. Forse deve ancora scaricare un po’ di rabbia da quanto ha accumulato dall’anno scorso”.

Sui tanti giovani.

“In questo momento abbiamo fatto vedere dei calciatori affidabili però l’U21 è piena di piccoli talenti che possono venire fuori. Abbiamo dei giocatori giovani per il futuro nelle Nazionali giovanili e ora si è aperta una nuova possibilità per la nostra squadra. Maldini ha giocato pochi minuti ma ha dimostrato di saper fare tutto. Abbiamo anche Baldanzi che possiamo portare, come Chiesa e Zaniolo anche”.

SANDRO TONALI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Sul richiamare Tonali e Fagioli dopo quanto successo.

“La fiducia l’hanno sentita da parte di tutti, erano stati fatti dei ragionamenti anche per recuperarli. Quando dei ragazzi così si rendono conto di questo possono fare la differenza”.

Sul ruolo di Barella per convivere in questo centrocampo.

“Può giocare da 10, così come Frattesi che si sta muovendo bene. Sulla partenza da fermo non è un giocatore come tanti altri ed è un casino stargli dietro. Poi quando i ragazzi sono intelligenti gli spazi se li trovano da soli”.

Queste le parole del C.T. dell’Italia.

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Nazionale

Italia U19, Camarda non basta: è 3-3 con il Galles

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Si chiude con un pareggio la prima amichevole dell’Italia Under 19 di Alberto Bollini. Gli azzurrini hanno impattato per 3-3 contro il Galles.

E’ terminata 3-3 l’amichevole tra Italia e Galles U19 dopo una partita intensa e ricca di colpi di scena. Un grande e bello primo tempo terminato sul punteggio di 2-2, per gli azzurri in gol Camarda e poi l’autogol di Margetsoon . Incolpevole il portiere della Fiorentina Martinelli, titolari tra i pali azzurri, sui due gol del Galles, siglati da Yoganathan e da Bianceri su rigore.

FRANCESCO CAMARDA SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Ripresa meno bella, con i gol che sono arrivati nel finale. È proprio il viola Niccolò Fortini (in prestito alla Juve Stabia) a ipotecare la vittoria azzurra mettendo il sigillo sul 3-2 momentaneo al 92esimo, ma è il Galles ad avere l’ultima parola e pareggiare allo scadere, due minuti dopo, per il 3-3 finale con Morgan. In campo anche l’altro attaccante viola, Caprini, che ha preso il posto dell’attaccante del Milan al 64esimo e che si è reso protagonista di un tiro pericoloso all’88esimo.

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Nazionale

Italia, Spalletti: “Sono fiducioso. Domani gioca Pellegrini, su Calafiori…”

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Italia, Spalletti

Il commissario tecnico della Nazionale Luciano Spalletti, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match di Nations League contro il Belgio.

Giornata di vigilia per l’Italia, che domani alle 20:45 scenderà in campo contro il Belgio per la terza giornata di Nations League. Il CT azzurro Luciano Spalletti ha parlato del match in conferenza stampa. Di seguito le parole riportate da Tuttomercatoweb dell’ex allenatore del Napoli.

Spalletti

L’URLO DI LUCIANO SPALLETTI CHE SUONA LA CARICA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Le dichiarazioni di Spalletti sul match

Cosa ci può dire di Calafiori?

“È bravo a farsi trovare al punto giusto anche se fa gli stessi metri degli altri. Questa personalità poi lo ha aiutato, si è preso responsabilità importanti. Ha maturità anche se è giovane, si è fatto molte esperienze anche su quelli che sono altri settori del campo e questo lo completa. È sempre bene avere un ordine di squadra e un equilibrio, deve fare bene quello che gli compete e poi può aggiungere qualcosa”.

Vede negli occhi degli azzurri la stessa ambizione vista in Francia?

“Ho visto le stesse cose, ho visto rafforzare le stesse cose. Poi molti c’erano anche nelle passate partite e questo gruppo lascia ben sperare per ciò che concerne il nostro futuro, vogliono essere amici e aiutarsi a vicenda. Sono fiducioso, li ho trovati carichi di energia e con la stessa voglia di settembre”.

Domani cerca il terzo indizio per la prova della rinascita della nostra nazionale?

“È una partita fondamentale per il nostro futuro, mi aspetto che venga affrontata con lo stesso coraggio visto nelle ultime gare. Le sensazioni sono positive visti gli allenamenti”.

Il mondiale viene sentito come un obbligo assoluto?

“Il mio obbligo assoluto morale è quello di fare benissimo ogni qual volta sono a Coverciano o anche a casa per pensare a come dare seguito a quello che stiamo vedendo adesso. Sentiamo come obbligo il mondiale, è quello che ha determinato la nostra storia e fatto felice moltissime persone. Partecipare per noi è veramente importante, non deve diventare un’ossessione o una pressione, con questo gruppo dobbiamo fare delle esperienze, ma siamo sulla buona strada”.

Come mai vede questa qualità nel Belgio?

“Perché conosco molto bene i calciatori come tutti, avete giocatori che giocano nelle squadre più forti d’Europa. L’insidia maggiore è la velocità nel reparto offensivo e il Belgio ha qualità tecniche e di velocità muscolari, ha calciatori che nelle classifiche di qualità a puntare l’uomo sono i più forti che ci sono. C’è un allenatore che conosco e che è molto bravo, è sesto nel ranking FIFA, davanti ci sono solo dei colossi. Non so dire altro, non ho la possibilità di vedere le cose. Noi domani dovremo essere molto attenti, dobbiamo sapere che l’avversario è molto forte”.

LORENZO PELLEGRINI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Si aspettava una risposta migliore dal pubblico?

“Non sono assolutamente pochi 40 mila spettatori, lavoriamo per dare il massimo di noi stessi. L’obiettivo non è cancellare quanto successo all’Europeo, ma dare il massimo perché questo ci permetterà di diventare una grandissima squadra. L’Europeo ormai è successo, abbiamo parlato del dispiacere che abbiamo subito e che abbiamo fatto vivere ai tifosi”.

Calafiori ha parlato dell’importanza di giocare in Premier. Come vede i calciatori italiani che vanno a giocare all’estero?

“È fondamentale, quello che ci riguarda è il calcio internazionale ed europeo, avere calciatori che sanno l’aria che si respira sono i calciatori che possono spiegarci quello che troveremo di fronte in queste partite. Giocare in squadre e certe partite come fa Riccardo per noi è fondamentale”.

È un mistero senza fine questo Belgio che non ha mai vinto nulla? Cosa dobbiamo imparare dalle mancanze di risultati del Belgio?

“Non so cosa gli sia mancato, so che per vincere bisogna essere top, top, top. So che il livello della squadra è top, prima c’era Radja, c’era Nainggolan (ride, ndr). Lo sento sempre per messaggio, ora mi aspetto che dica qualcosa sulla partita di domani. Questa squadra ha qualità, ha questo incrocio di culture e di generazioni che gli ha dato moltissimo sotto l’aspetto calcistico. Io guardo le partite, guardo i calciatori, non so se riusciranno a fare squadra dello stesso livello dei calciatori, ma i calciatori sono fortissimi e purosangue veri per qualità di gioco e fisicità. Hanno molti calciatori strutturati, hanno questa qualità di velocità nel reparto offensivo che è sempre difficile da difendere”.

Ha lasciato da parte giocatori come Zaccagni, Politano e Rovella. Dobbiamo aspettarci questi sacrifici per cercare stabilità e continuità sul 3-5-2?

“Noi non sacrifichiamo nessuno, non vogliamo uccidere nessuno. Già preferire è differente. Zaccagni ha chiesto lui di rimanere fuori perché ha un problema da mettere apposto. Rovella ce ne sono altri due che sono giovani come lui e ci hanno fatto vedere di star bene in campo, abbiamo preferiti questi due.

Se convoco Rovella mi potete chiedere perché non ho convocato chi aveva fatto bene, hanno le stesse qualità, sono giovani con un futuro importante e che hanno ancora da far vedere tutto il loro bagaglio. Rovella era tra i pre-convocati, lo potevo portare dentro e rifare come ho fatto l’altra volta, tenere fuori alcuni giocatori durante l’allenamento.

Se porto due giocatori in più metto il dubbio a sei giocatori di entrare in convocazione. Poi chi c’è? Chiesa sta poco bene, Zaniolo ha iniziato a giocare solo ora, Politano lo continuiamo a seguire e sappiamo tutto, anche quello che non sapete. Abbiamo deciso di fare così, ma noi non buttiamo via niente. Siamo felici di tirar dentro quelli che possono darci una mano, quello che non mi aiuta è anche il numero di giocatori che ho deciso di portare.

Per il modulo si va avanti così perché abbiamo molti giocatori forti che giocano dentro questo sistema tattico, nel nostro campionato molti sono adatti a questo sistema di gioco, per questo si cerca di andare a scegliere per logica. La risposta è stata positiva e si rafforza questa idea che abbiamo”.

MATTIA ZACCAGNI IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Daniel Maldini ha queste qualità fuori dal normale di cui si parla?

“La conferenza stampa dell’altroieri avevo detto cose bellissime di lui ed è quello che penso. Ho detto che è il calciatore che a noi manca, ha quella struttura fisica e quella leggerezza nel girarsi su sé stesso che mancano, ha quella qualità e quella semplicità nell’avere qualità che ci serve. È elegante, ma ha molte cose oltre a quello. È forte a campo aperto, è forte nello stretto, calcia bene da fuori. Poi è chiaro che deve crescere in personalità, l’ho convocato e ce l’ho in panchina, nel gioco dei doppioni ci sarà da cambiare nel reparto offensivo e non avrò dubbi a inserirlo se ci sarà bisogno”.

Queste le parole di Spalletti.

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