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15 ottobre 1983-15 ottobre 2021: come nacque il mito Julio Velasco

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velasco jesi

15 ottobre 1983-15 ottobre 2021. Esattamente 38 anni dopo. La trasferta del 15 ottobre 1983 a Catania segnò ufficialmente il debutto italiano di Julio Velasco nella panchina del Latte Tre Valli Jesi, nel campionato di serie A2. Da Jesi Julio Velasco, ex manager di Inter e Lazio rispettivamente alla corte di Moratti e Cragnotti, spiccò il volo in poco tempo, per diventare presto il numero uno del volley internazionale. Ma come nacque in Italia il mito Julio Velasco? Andiamolo a scoprire attentamente. A furor di popolo martedì 4 ottobre 1983, alle ore 18 presso la residenza municipale di Jesi, l’amministrazione comunale ricevette le squadre di pallavolo Latte Tre Valli Volley Jesi, che vinse nella stagione precedente il campionato di serie B, e Vasas Budapest, tra le migliori formazioni d’Ungheria. Alle ore 21 dello stesso giorno le due squadre disputarono alla Carbonari un’interessante amichevole vinta per 3 a 2 dal team di Julio Velasco. Di certo a portare buoni frutti dal punto di vista fisico e tecnico c’erano l’attrezzata palestra Body Line di Jesi, in cui coach Velasco portava i suoi tre volte alla settimana stravolgendo le attività di routine, e il caloroso parquet della Palestra Carbonari. “Sono venuto qui, a Jesi, per fare grandi cose – affermò Julio Velasco nelle prime interviste rilasciate nella città marchigiana – Per questo motivo sto lavorando sulla testa dei ragazzi, svolgendo una preparazione fisica molto impegnativa. Credo che per il debutto in campionato del 15 ottobre a Catania saremo in perfetta forma. L’unica incognita potrà nascere dall’inesperienza di alcuni giovani, ma in linea di massima sono fiducioso anche per i più piccoli, che saranno chiamati a rispondere al meglio alle mie sollecitazioni”. Coach Velasco, portato in Italia da un genio chiamato Beppe Cormio (ex direttore marketing Siena Calcio), aveva rivoluzionato in lungo e in largo i metodi di allenamento – valutando parametri del tutto innovativi come passi e movimenti “stile tango argentino” – andando oltre la solita razione di esercizi ginnici alternati al lavoro con la palla per il perfezionamento della tecnica individuale. “Spettatore costante e motivatore aggiunto – si legge in un estratto del libro Happy Hour da Fuoriclasse al Bartocci scritto nel 2021 dal giornalista di Jesi Daniele Bartocci, vincitore di vari premi quali il premio giornalismo sportivo Giovanni Arpino – delle varie sessioni di allenamento lo staff dirigenziale del Latte Tre Valli Volley Jesi, non soltanto Beppe Cormio (attuale Direttore Generale della Lube Civitanova Volley) e l’indimenticabile patron Sandrino Casoni, bensì il ragionier Conti, Cesare Guidi e l’intero staff tecnico”. Tutti avevano creduto fortemente sulle doti umani e intellettuali di Julio Velasco, portandolo a Jesi dall’Argentina. L’attesa e la trepidazione crescevano giorno dopo giorno: era sempre più vicino l’esordio da matricola nel campionato di serie A2 (il secondo campionato nazionale) in programma il 15 ottobre 1983 a Catania contro una squadra molto attrezzata a livello di organico e non per caso scudettata. I siciliani infatti si fregiarono del titolo di Campione d’Italia al termine della stagione sportiva 1977-78. Nell’ultimo allenamento prima di volare in Sicilia, coach Julio Velasco aveva insistito sugli schemi offensivi con i sei uomini scelti come titolari ovvero Giannini, Kantor, Esposto, Petrelli, Wagenpfeil e Fanesi, lavorando sulla concentrazione e sulla forza mentale dei singoli. Il piano di Prof. Julio Velasco, implementato alla vigilia della trasferta siciliana, si rivelò vincente e caratterizzato da un lodevole pragmatismo strategico: la Tre Valli Jesi ottenne una meritata vittoria in uno dei campi più ostici del campionato al termine di tre parziali: 10-15, 7-15 e 11-15. “Una grande vittoria fatta di passione, concentrazione e grande determinazione, in attesa dell’esordio tra le mura amiche di Julio Velasco il sabato successivo contro l’Accademia Roma”. Le rassegne stampa d’epoca a nostra disposizione elogiarono la prova tattica dei ragazzi di Julio Velasco e la grande maturità mostrata dal tecnico argentino al suo debutto nel nostro paese, considerato sin da subito un grande trascinatore. La Tre Valli Jesi di Julio Velasco di quel tempo sarebbe potuta diventare la Lube Civitanova dei giorni d’oggi. Ma poi, purtroppo, mancò lo sponsor…

SOTTO IL SOLE DEI GIARDINI DI CATANIA: UNA SOSTA INDIMENTICABILE

Il tecnico argentino portò a tal punto il suo collettivo ai giardini di Catania – considerata la splendida giornata di sole – dove venne effettuata una normale seduta atletica, a dimostrazione della professionalità e della serietà con cui Velasco svolgeva il suo lavoro. Anche in occasione della gara di San Giuseppe Vesuviano, la squadra jesina – che si era fermata a dormire a Caserta – non ricevette strutture sportive adeguate per poter effettuare l’allenamento, così come era avvenuto per Catania. Cosa si inventò in questo caso Julio Velasco? Dopo la colazione del mattino, il tecnico argentino portò ad allenare la sua squadra all’interno della sala da pranzo dell’albergo. Giocatori e staff furono chiamati a spostare in fretta i tavoli della sala: fu una seduta di allenamento faticosa ma soprattutto alternativa e all’insegna del superamento degli ostacoli. Focalizziamoci ora su un particolare aneddoto, a nostro avviso molto piacevole e interessante. Durante il “magico” weekend catanese, nel pre-partita del sabato, Julio Velasco intorno a mezzanotte ‘’obbligò’’ alcuni suoi collaboratori ad andare a fare un giro per la città di Catania. Una città in cui, in prossimità del  palazzetto, era appeso uno striscione (almeno così ci viene riportato) con la scritta “Abbasso gli italiani”. Più che di leadership, in questo caso, si sarebbe tranquillamente potuto parlare di capacità da Influencer, figura-professione molto in voga nei giorni d’oggi, sorta all’interno dei nuovi modelli di comunicazione online. Il direttore dell’hotel, posto in Via Etnea (nel centro della città), in cui alloggiava la squadra jesina, disse loro che uscire dopo cena, soprattutto a quell’ora e in una città molto complicata e delicata sotto certi aspetti come Catania, era pericolosissimo (ce lo raccontò in un’intervista anche Beppe Cormio). Julio Velasco si fidò ciecamente delle proprie idee e “spronò” alcuni suoi collaboratori ad andare, sostenendo che loro avrebbero potuto visitare la città catanese altre mille volte mentre per lui quella era la prima e magari l’ultima volta. Di fronte alle torture del regime Jorge Videla, negli anni precedenti, vissute con i propri occhi in Argentina, uscire di notte forse poteva essere considerata una semplice “passeggiata” per Velasco. Come dire, dalle torture alla leadership. Ecco l’importanza e la ricchezza che deriva dal proprio vissuto personale, la rilevanza del far tesoro delle proprie esperienze, del saper gestire le situazioni complicate, del sapersi “risollevare” in qualche modo dalle proprie ceneri quasi come un’araba fenice.. Velasco e soci tornarono alle 3 di mattina, per loro fortuna filò tutto liscio. “Io voglio uscire a mezzanotte, magari l’anno prossimo tornerò in Argentina e non vedrò mai più città italiane come Catania. Vi dico che possiamo andare. Andiamo!”, ribadì Velasco durante il pre-partita ad alcuni membri dell’équipe jesina. Abbiamo voluto citare questo particolare “siparietto” dell’annata 1983 in quanto a nostro avviso risulta molto utile enfatizzare la convinzione e determinazione di Julio Velasco nell’effettuazione delle scelte, nell’affrontare una situazione delicata, nel superare le difficoltà, la sua volontà nell’eseguire il compito e capacità di influenzare positivamente il proprio team, di unire gli intenti senza alcun tipo di rimpianto e con la necessaria dote di ferocia, motivazione e leadership. Sono soltanto alcuni aspetti della vita umana sapientemente trapiantati da Prof. Julio Velasco all’interno del quadro di pianificazione strategico-sportiva, ai fini di un incremento delle performance individuali e globali, quindi a livello di rendimento definitivo degli individui nelle loro complessità. Un campione emigrato dall’Argentina e che è riuscito a fare cose incredibile. Chapeau!

Julio Velasco raccontato dal giornalista di Jesi nel libro Happy Hour da fuoriclasse al BarTocci

 

Giornalista marchigiano classe 1989, in oltre 17 anni di giornalismo si occupa di argomenti quali cronaca e sport. Laureato in Economia e Commercio (110 e lode), ha lavorato come telecronista, radiocronista e inviato, rivestendo l’incarico di responsabile ufficio stampa (Jesina Calcio) e collaborando con magazine, settimanali, quotidiani cartacei (Corriere Adriatico) e online. Eletto Professionista dell’anno 2021 Giornalismo Sport & Food a novembre 2021 presso Hotel Principe Savoia Milano, in occasione del prestigioso premio Le Fonti Awards. Ha partecipato negli anni a eventi sportivi come Gran Galà Calcio Serie A Milano, Gran Galà Calcio Serie B, Sport Digital Marketing Festival e Olimpiadi del Cuore di Forte dei Marmi. Nel suo cv un Master Sport – Digital Marketing & Communication del Sole 24 Ore. A marzo 2022 è stato eletto Professionista dell’Anno Comunicazione e Giornalismo Settoriale a Piazza Affari – Borsa Italiana Milano in occasione di Innovation&Leadership Awards. Risulta tra i vincitori del premio ‘Overtime Web Festival 2018’ (miglior articolo sport individuali), si conferma nel 2019 e ottiene il premio giornalistico nazionale Mimmo Ferrara 2019 (menzione speciale all’Odg - Napoli). E’ tra i vincitori del concorso letterario Racconti Sportivi 2019 (Centro Sportivo Italiano – Historica) la cui cerimonia di premiazione si è svolta in occasione della settimana del Salone del Libro di Torino 2019 e al Teatro Arena di Bologna. Si ripete nell’edizione 2020 di Racconti Sportivi. È stato premiato a Maggio 2019 come miglior giornalista under 30 ‘Premio Renato Cesarini 2019’. Nominato tra i migliori 30 millennials d’Italia 2019, vincitore del prestigioso Myllennium Award all’Accademia di Francia a Roma in ambito comunicazione sportiva. A settembre 2019 riceve la menzione d’onore al Premio Letterario Città di Ascoli Piceno. Ha all’attivo interventi e docenze in giornalismo e comunicazione in università e master (Roma, Bologna, Ancona, Macerata). A luglio 2020 viene premiato dal Ministro Sport Vincenzo Spadafora al Myllennium Award 2020 (Accademia di Francia – Villa Medici), alla presenza del Presidente Coni Giovanni Malagò, e ottiene il premio speciale di migliore giornalista giovane al Premio Cesarini ad agosto 2020. A Torino vince sempre nel 2020 il Premio Giovanni Arpino - Inedito dedicato alla letteratura sportiva. Vincitore del titolo di miglior blogger sportivo 2020 (Blog dell’Anno 2020) e del premio di giornalismo sportivo Simona Cigana 2020 (Friuli Venezia Giulia). Vince il Premio Giornalismo Internazionale Campania Terra Felix 2021 (sezione web), anche la menzione speciale al Premio Internazionale Città di Sarzana e al Premio Santucce Storm Festival sempre in ambito storytelling sportivo. Premiato al festival Nazionale del Giornalismo e Racconto Sportivo 2023 e al premio giornalismo internazionale Campania Terra Felix 2023. Autore del libro Happy Hour da fuoriclasse al Bartocci. E’ giornalista Giudice del programma King of Pizza 2022 (Sky Canale Italia - talent-show cucina gourmet). Il suo blog principale è www.danielebartocci.com Ha vinto anche il Premio Pizza d'oro 2022 (giornalismo - evento World Masterchef Milano Marittima) e il premio miglior giornalista giovane 2023 (Teatro dell'Aquila - Fermo - Premio R.Cesarini 2023). Eletto blogger dell'anno 2022 (Blog dell'Anno). Ha ricevuto il riconoscimento (food storytelling) a Excellence Food Innovation (Stadio Olimpico Roma - Cucina della Nonna), confermato tra i migliori professionisti horeca anche per il 2023 (BarAwards 2023). Vincitore del premio 100 Eccellenze Italiane alla Camera dei Deputati (food) e Food and Travel Awards 2022.

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DAZN, chiesto un risarcimento ai pirati della rete

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Serie A, DAZN

DAZN vorrebbe ottenere un risarcimento da tutti coloro che guardano illegalmente le partite. Interpellata la Guardia di Finanza, si rischiano grosse multe.

I clienti saranno quindi sanzionati oltre a poter diventare oggetto di azioni da parte dei titolari dei diritti. Siamo contenti che il supporto che ci è stato richiesto e che abbiamo dato, abbia contribuito al buon esito della collaborazione” recita il comunicato di DAZN contro lo streaming illegale.

DAZN prende di mira i pirati della rete: si rischiano multe

I legali di DAZN, piattaforma che detiene i diritti di Serie A fino al 2029, vorrebbero ottenere un risarcimento da tutti i pirati della rete a seguito della maxi operazione anti pirateria della procura di Catania, e anche dai singoli sportivi che hanno visto illegalmente le partite. Lo riporta La Repubblica, secondo cui DAZN si costituirà parte civile al processo penale che nascerà dall’inchiesta catanese.

Verrà preso di mira il singolo abbonato illegale che guarda le partite di Serie A, campionati esteri o coppe europee con il pezzotto, con app illecite o sul web. L’intenzione sarebbe di chiedere ai magistrati catanesi i nomi di chiunque abbia guardato le partite aggirando l’abbonamento sulla piattaforma.

DAZN

ALESSANDRO BASTONI IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Se dovesse ottenere queste informazioni, DAZN potrebbe inizialmente lasciare alla Guardia di Finanza il compito di comminare le multe adeguate agli abbonati illeciti, come stabilito dalla legge. Si partirebbe dunque con un colpo dal forte impatto contro un campione di persone: cadrebbe la presunzione d’impunità per l’utente del pezzotto, che pensa di godersi le partite illegalmente senza alcun rischio.

Si legge che anche Sky, la Lega Serie A e il commissario dell’Agcom Massimiliano Capitanio sarebbero favorevoli alle multe. Se ciascuna delle persone accusate venisse multata anche solo di 150 euro (ammenda minima), lo Stato incasserebbe 330 milioni. In caso di ammenda massima di 5000 euro, si volerebbe invece a 11 miliardi.

 

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Venice Youth League Karate, 921 club da tutto il mondo: è record

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Dal 4 all’8 dicembre il più grande raduno del karate giovanile mai
realizzato, avrà un’anima green. L’indotto turistico è da milioni
di euro, soggiornano oltre diecimila sportivi da un centinaio di nazioni
diverse: Jesolo si conferma la capitale del tatami giovanile. In arrivo
atleti persino da Jamaica e Polinesia Francese, lo storico esordio di
Papua Nuova Guinea. Organizza Multisport Veneto, molta attesa per il
risultato degli azzurri.

Jesolo torna al centro del mondo del karate con la Venice Youth League,
ospitata dal 4 all’8 dicembre in piazza Brescia, presso le strutture
del Palazzo del Turismo. Una competizione di calibro internazionale in
cui oltre quattromila giovani atleti, suddivisi nelle varie categorie,
combattono e si esibiscono nelle forme dei kata. Quest’anno si è
battuto il record di sempre di club iscritti: sono 921, da 81 nazioni.
In tutto, gli atleti iscritti sono 4.108 (raggiunto praticamente il
limite di capienza per quasi tutte le competizioni), guidati da 908
allenatori.

A controllare l’andamento delle gare ben 122 arbitri.
Un evento che a suo modo rappresenta uno spaccato del mondo intero,
considerato che ci sono giovani che arrivano anche da Ucraina, Siria,
Iran e Turkmenistan, senza contare le nazioni che hanno la forza di
inviare anche un solo rappresentante a giocarsi le gare, ce ne sono da
tutto il mondo: Trinidad e Tobago, Senegal, Nuova Caledonia, Jamaica,
Giappone, India, Islanda, Polinesia Francese e persino Aruba. Tra tutte
le nazioni, da evidenziare lo storico esordio sui tatami della Youth
League di Papua Nuova Guinea.

C’è molta attesa per gli azzurri (saranno in 869 a vestire la maglia
italiana, anche questo un record): le medaglie portate a casa durante i
recenti campionati mondiali giovanili fanno ben sperare, c’è molta
attesa anche per i loro risultati. Ricordiamo che ai campionati in scena
sempre a Jesolo ad inizio ottobre si registrò uno stupendo record
sportivo a livello nazionale: 15 medaglie, di cui 5 d’oro.

Ad accompagnare questa variopinta schiera di amanti del karate anche
parenti e amici, si stima che nel corso della manifestazione, per oltre
una settimana, Jesolo sarà invasa almeno da diecimila persone. Jesolo,
cittadina marittima, così vivrà una seconda stagione turistica nel
week end dell’Immacolata. Va detto che i numeri sono enormi: ad
ottobre, durante i mondiali giovanili, il settore alberghiero ha
fatturato 2,2 milioni di euro per merito dell’evento, cifre a cui si
somma l’indotto per il territorio, i negozi e la ristorazione.
L’organizzazione ha stimato almeno quattro milioni di fatturato
indotto grazie alla manifestazione.

L’evento sportivo però non si limita a consegnare medaglie, è anche
utile per promuovere atteggiamenti e stili di vita ecosostenibili.
Infatti, nel corso di questa Youth League saranno attivate strategie
green, a partire dal riutilizzo dei materiali della precedente
competizione, creando un circolo virtuoso. Per perseguire l’obiettivo
di ridurre l’impatto dell’utilizzo della plastica durante l’evento
saranno distribuite borracce e installate colonnine per la distribuzione
dell’acqua. Saranno inoltre create delle isole per la raccolta e il
riciclaggio dei rifiuti e allestiti banner informativi e cartellonistica
multilingue in linea con le politiche SDGs (Obiettivi per lo sviluppo
sostenibile, ndr). La logistica dell’entourage verrà gestita
attraverso veicoli 100% elettrici.

Merito di una organizzazione sempre impeccabile. Dice Davide Benetello,
presidente Fijlkam Settore Karate
WKF Executive Board member: “Colgo l’occasione, come presidente del
Karate Italiano e candidato per le prossime elezioni del 21 dicembre, di
ringraziare tutto lo staff della Federazione Italiana FIJLKAM e la
MultiSport Veneto e tutti i volontari coinvolti per l’immenso impegno
profuso per l’organizzazione del Campionato del Mondo di
Venezia/Jesolo 2024 e le WKF youth League degli ultimi sei anni dal 2018
ad oggi. Organizzazioni che hanno ricevuto gli elogi di tutto il
mondo”.
Jesolo infatti è diventata capitale del tatami giovanile a livello
mondiale grazie a Multisport Veneto, società nata nel 2016 come braccio
operativo di Asi Karate Veneto Centro Karate Noale, associazione fondata
nel 1974 e affiliata alla Fijlkam, per far fronte a tutti gli aspetti
organizzativi di eventi sportivi in generale e della Youth League in
particolare. Asi Karate Veneto, fondata dal compianto professor Lino
Vardiero ed ora presieduta dal figlio, il Maestro Vladi Vardiero, è una
delle associazioni più titolate a livello nazionale per i numerosi
risultati agonistici ottenuti dai propri atleti in quasi mezzo secolo di
attività. Multisport Veneto ha curato le edizioni della Venice Cup
Karate dal 2016 ad oggi. Ha al suo attivo una dozzina di eventi con un
totale di presenze di oltre ventimila atleti in cinque anni.

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

LA FIJLKAM

La FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali) fu
fondata a Milano oltre un secolo fa dal marchese Luigi Monticelli
Obizzi, con lo scopo di disciplinare gli sport della lotta greco-romana
e del sollevamento pesi ed è costituita dalle Società, dalle
Associazioni e dagli Organismi affiliati, che svolgono – senza scopo di
lucro – le attività sportive e promozionali del Judo, della Lotta, del
Karate, del Ju Jitsu, dell’Aikido e del Sumo; sono anche riconosciute
le lotte tradizionali S’Istrumpa e Capoeira. Si tratta di sport
praticati a livello dilettantistico, in armonia con le direttive e gli
indirizzi delle rispettive Federazioni Internazionali, del CIO (Comitato
Internazionale Olimpico) e del CONI (Comitato Olimpico Nazionale
Italiano).

La FIJLKAM ha, quindi, il compito istituzionale di
promuovere, organizzare, disciplinare e diffondere gli sport controllati
dalla International Judo Federation (IJF), dalla Fédération
Internationale des Luttes Associèes (FILA), dalla World Karate
Federation (WKF) e dalla International Sumo Federation (ISF), alle quali
è affiliata e dalle quali è riconosciuta come unica rappresentante in
Italia. La FIJLKAM è la sola federazione riconosciuta ed autorizzata
dal CONI a disciplinare e gestire in Italia l’attività sportiva e
promozionale (nelle discipline che abbiamo prima indicate) ed a
rappresentarla all’estero.

LA WKF La Federazione Mondiale di Karate, sigla WKF (dall’inglese World
Karate Federation), è una federazione sportiva fondata nel 1990 dai
membri della WUKO (World Union of Karate-do Organizations, cioè Unione
mondiale delle organizzazioni di karate). È l’unica organizzazione
riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale.

La Federazione si
occupa di organizzare i campionati mondiali seniores (atleti dai 21 anni
in su) ogni due anni sin dalla sua fondazione, mentre organizza i
campionati mondiali Under 21 (dai 18 ai 21 anni) e junior (dai 16 ai 18
anni) dal 1999. Dal 2009 infine anche quelli Cadetti (dai 14 ai 16
anni). Ha sede a Madrid. Nel 2020 a Tokyo il Karate, sotto l’egida della
WKF, ha partecipato per la prima volta nella storia ai giochi olimpici
anche se ormai sono tanti anni che è già definito Sport Olimpico
grazie all’inclusione nel programma dei Giochi Del Mediterraneo, dei
Giochi Europei, dei Giochi Olimpici Giovanili e dei Beach Games.

L’ASI L’ente di promozione sportiva Asi, Associazioni Sportive
Sociali Italiane, riconosciuto dal CONI, è una delle più
rappresentative realtà multisportive del panorama nazionale, ed è il
principale partner di questo progetto. Guidata a livello nazionale dal
senatore Claudio Barbaro, Asi è sempre stata al fianco di Asi Karate
Veneto la quale, adottandone anche la denominazione, si è posta da
oltre 20 anni come società di riferimento della disciplina
all’interno di questa organizzazione. In Asi, con il supporto del
Comitato Provinciale di Venezia e del settore Karate Nazionale, si sono
sviluppati numerosi progetti e come in un laboratorio sportivo molti di
questi hanno trovato la loro realizzazione.

Per molti anni si sono
sperimentati programmi tecnici innovativi per il settore preagonistico,
facendoli diventare ora patrimonio anche della Federazione, nello
spirito di una fattiva collaborazione che vede legate queste due
importanti organizzazioni sportive nell’intento di promuovere tra i
giovani le discipline di combattimento della Lotta, del Judo e del
Karate.

MULTISPORT VENETO SRL Multisport Veneto Srl SD è una società nata nel
2016 come braccio operativo di Asi Karate Veneto Centro Karate Noale,
associazione fondata nel 1974, tutt’ora affiliata alla Fijlkam, per
far fronte a tutti gli aspetti organizzativi di eventi sportivi in
generale e della Youth League in particolare. Asi Karate Veneto, fondata
dal compianto Prof. Lino Vardiero ed ora presieduta dal figlio, il
Maestro Vladi Vardiero, è una delle associazioni più titolate a
livello nazionale per i numerosi risultati agonistici ottenuti dai
propri atleti in quasi mezzo secolo di attività. Il Comitato Olimpico
gli ha riconosciuto prima la medaglia di bronzo e successivamente
quell’argento per i Meriti Sportivi conseguiti.

La Federazione l’ha
insignita della Medaglia d’Onore federale, massima onorificenza
riconosciuta dalla Fijlkam. Multisport Veneto Srl SD quale Generl
Contractor ha in capo la progettazione, pianificazione e organizzazione
degli Eventi Internazionali della World Karate Federation che si
svolgono in Italia dal 2018. Inoltre ha curato le edizioni della
VeniceCup Karate dal 2016 ad oggi. Ha al suo attivo una decina di Eventi
con un totale di presenze di oltre 12.000 Atleti in 4 anni.

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Milan, ci sono stati contatti anche con Roberto Mancini: i dettagli del rifiuto

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Milan

Milan, lo avevamo già scritto tempo fa, tuttavia abbiamo avuto altre importanti informazioni in merito che andremo a dettagliare qui di seguito.

Il Milan in tempi non sospetti ha contattato Roberto Mancini. La notizia era stata scritta da noi di Calcio Style nel mese di ottobre (questo il link) ed ora ne abbiamo avuto ulteriore conferma.

Tuttavia, se un mese fa eravamo possibilisti su un eventuale arrivo del tecnico di Jesi, ora le speranze rossonere sono ridotte al lumicino in quanto il tecnico, che piaceva molto a Ibrahimovic, non ha “scaldato i cuori” dell’altra parte della dirigenza. In primis per le alte richieste economiche ed in secondo luogo per generali incompatibilità.

Il nome cercato e voluto dal Milan per la prossima stagione, o anche per quella in corso se le cose dovessero andare male, è quello di Edin Terzic. Difficili Sarri Allegri i quali, come Mancini, non convincono parte dell’attuale dirigenza.

Ma la domanda è un’altra: a fine stagione cosa rimarrà dell’attuale dirigenza? Risposta non facile, ma che abbiamo cercato di chiarire in questo articolo, questo il link.

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