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Abodi: “La formula ‘finché la barca va lasciala andare’ non funziona.”
Il ministro dello sport Abodi ha rilasciato un intervista al Corriere dello Sport, mentre si trova in vacanza. Eccone un estratto: tra Coni, Figc e il governo.
Dopo essere stato una settimana in Francia, a ridosso delle Olimpiadi, il Ministro Abodi ha rilasciato un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport mentre si trovava in vacanza, perché, dice:” devo rispettare i tempi del Parlamento”. L’intervista tocca vari punti, tra gli organi sportivi e il governo: che lui rappresenta.
Le sensazioni sulle Olimpiadi: ” Il fascino esercitato da un enorme impianto sportivo a cielo aperto. Per l’esattezza, i Giochi sono concentrati nel centro di una città già splendida di suo, ma se soltanto ci si allontana da quella zona si trova la Parigi di sempre. Dal punto di vista sociale questo straordinario evento, anziché ridurre le distanze, le ha addirittura aumentate. Numerose gare si svolgono in luoghi iconici, è un’edizione che non lascerà eredità.” poi continua ” Tuttavia, una volta smontato il tendone, non resterà nulla di utilizzabile dalle periferie.”
Sulla Senna: ” Un miliardo e mezzo hanno speso. L’altro giorno ho fatto una battuta dicendo che, osservando la Senna, non mi era sembrata tanto diversa dal Tevere.”
Abodi: “Politica e sport possono andare a braccetto”
“La politica trova spazio dove lo sport glielo lascia. L’autonomia deve sempre contemplare contenuti. Io vorrei dare un senso a questo mio passaggio, ho quarant’anni di esperienza e il dovere di fare, anche toccando frammenti di autonomia altrui. Evitando sempre le invasioni di campo.”
Dopo gli Europei cercava risposte con dei fatti: “Alle parole seguono i fatti. Mancati le une e gli altri. M’era sembrato che nessuno si fosse messo in discussione, come se fossimo usciti dal torneo per una serie di circostanze sfavorevoli.”
Tra politica e sport, sembra una partita di calcio: ” Gravina ha detto a me che intende fare un passo indietro, ma vuole essere libero di decidere, non accetta imposizioni e soprattutto vuole prima capire in che mani lascia la Federcalcio. È comprensibile. Nelle contrapposizioni palesi nessuno lascia spazio all’altro. Quello che realmente conta è il benessere del sistema, serve una visione più ampia e complessiva. Non si può sempre aspettare che le cose succedano, a volte bisogna farle succedere. La formula “fin che la barca va lasciala andare” non funziona.”
Il rapporto con Gravina: ” Né ostacolo, né avversario proprio per il ruolo che ricopro. Vorrei aiutare a portare soluzioni.”
Il governo vuole prendersi il calcio?
“Assolutamente no! L’obiettivo del Governo, collaborando con il Parlamento, è di creare le condizioni per facilitare una indispensabile e indifferibile stagione di riforme nel calcio e, in generale, nello sport, per rendere il nostro sistema più credibile, competitivo e sostenibile.
L’autonomia nello sport è un valore da rispettare, ma il modo più efficace per difendere l’autonomia, comunque relativa e non assoluta, dipende dalla capacità dello sport, e quindi anche del calcio, di non essere autoreferenziale, di rispettare a ogni livello i suoi valori e di saper svolgere efficacemente la sua funzione, anche sociale e culturale. Il Governo darà ogni supporto a questa prospettiva, nel rispetto dei ruoli, e non sarà mai complice dell’inerzia e del Gattopardo. Tutto questo al di là delle vittorie e delle sconfitte sportive.”
L’attaccamento alle poltrone: “Dalla poltrona ci si deve anche alzare, la sedentarietà diventa un habitat mentale, uno schema di pensiero che alla lunga può produrre solo danni.”
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Ultim’ora Milan, illegittimo il licenziamento per giusta causa: Boban vince in Cassazione
Ultim’ora Milan, è arrivata la sentenza definitiva della Cassazione in merito alla causa tra Boban e il club di Via Aldo Rossi. Qui di seguito andiamo a leggerne i dettagli.
Nemmeno un anno è durata la sua esperienza da Chief Football Officer, precisamente da giugno 2019 a marzo 2020. Ci riferiamo ovviamente a Zvonimir Boban il quale è stato di conseguenza licenziato per giusta causa.
Boban aveva infatti attaccato Ivan Gazidis reo di avere chiuso con Ralf Rangnick senza aver chiesto la sua opinione in merito. Un fatto grave in seguito al quale il croato ha avviato una causa legale contro l’AC Milan vincendo in primo grado al Tribunale di Milano ed in seguito, notizia recente, anche in Cassazione.
Illegittimo il licenziamento per giusta causa prtanto il club rossonero sarà costretto a pagare un risarcimento di 5,37 milioni di euro.
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Giulini: “Il momento più doloroso? La retrocessione del 2022”
Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, è tornato a parlare dell’amara retrocessione del suo club nel 2022 e di un suo ricordo su Gigi Riva.
Il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, è stato ospite del programma Goal Economy, in onda sulla radio ufficiale della Serie A. Il numero uno del club sardo ha parlato della squadra, del passato, del campionato italiano, e del ricordo di Gigi Riva. Di seguito le sue dichiarazioni
Giulini, il pensiero su Riva
“Ebbi il privilegio di fare una lunghissima chiacchierata con Gigi Riva, un onore per pochi. Dalle parole e dagli sguardi di Gigi percepii realmente quello che avevo letto e ascoltato dai racconti degli altri, avevo appreso da lui cosa rappresenta il Cagliari per i cagliaritani e i sardi. Inizialmente mi mise in guardia dalla forte responsabilità che avrei dovuto assumermi, ma poi è iniziata questa lunga avventura”.
Sulla retrocessione del 2022
“I miei anni e quelli di Cellino, sommati, mettono insieme buona parte degli anni di Serie A che il Cagliari annovera nella sua storia. Il momento più doloroso di questo decennio è sicuramente la retrocessione di Venezia nel 2022, al termine di una stagione dove ci portavamo dietro parecchi errori: non riuscimmo a vincere quella partita, sulla carta scontata, cosa che probabilmente con uno spogliatoio sano e una preparazione adeguata avremmo fatto. Scoppiò la contestazione, fu una retrocessione sanguinosa. Di momenti indimenticabili ce ne sono tanti, direi sicuramente la prima promozione dalla Serie B, perché a tutti coloro che fanno calcio e lo seguono piace vincere al di là della categoria: ricordo il gol di Sau in rovesciata a Vercelli per farci vincere il campionato davanti al Crotone di Juric. E poi altri due capitoli recenti: l’altra promozione a Bari nel 2023 in uno stadio già festante, all’ultimo secondo con il gol di Pavoletti, la nostra resurrezione completata, poi la salvezza della scorsa stagione a Reggio Emilia. Qualche giorno prima della partita decisiva per la salvezza, mister Ranieri – che è stato fondamentale per quella resurrezione – mi disse che ormai gli pesava tanto fare avanti e indietro da Roma e che sperava di chiudere la sua carriera nei club con una salvezza. Furono giorni difficili da gestire perché solo io e lui sapevamo che ci saremmo salutati, c’era molta ansia e per fortuna tutto andò bene. Il suo ritorno in panchina nella sua Roma è assolutamente comprensibile”.
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Turchia, Montella a rischio esonero
Pessime notizie per il CT della Turchia, Vincenzo Montella. L’ex attaccante italiano sembra essere a rischio esonero dopo le ultime uscite in Nations League.
La Turchia, guidata da Vincenzo Montella ha buttato la qualificazione nella lega A di UEFA Nations League nelle ultime uscite. Sarebbe bastato non perdere l’ultima partita contro il Montenegro.
I motivi del possibile esonero
Non sembra essere però il “fallimento” in Nations League il principale motivo del possibile esonero. A far discutere sono state soprattutto le convocazioni, nessuno è riuscito a spiegarsi la mancata convocazione di Atakan Karazor. Il centrocampista di proprietà dello Stoccarda è tra i più in forma al momento. Il ventottenne turco si è messo in mostra soprattutto in Champions League, sia nella vittoria con la Juventus che contro il Real Madrid al Santiago Bernabeu.
Turchia, le parole di Montella
Nella conferenza post partita, Montenegro-Turchia, il CT se l’è presa molto con il terreno di gioco e ha sottolineato l’importanza dell’assenza del capitano Hakan Calhanoglu, ribadendo la fiducia nel vincere i playoff per accedere alla lega A. Successivamente, ha dichiarato che il reale obiettivo è la qualificazione ai Mondiali 2026. Questa la sua risposta a chi domandava del possibile esonero: “non considero questa domanda una vera domanda, sono felice e orgoglioso di quanto fatto nell’ultimo anno”.
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