Il difensore dell’Inter, Francesco Acerbi, si è lasciato andare a uno “sfogo” nel post-partita di Genova: c’entra la Juventus.
Alzi la mano chi non ha letto nelle dichiarazioni di Acerbi, subito dopo il pareggio maturato sul campo dell’ottimo Genoa di Gilardino, un puerile tentativo di mettere le mani avanti, misto a del bieco provincialismo.
Le parole dell’ex-Lazio hanno spaccato la tifoseria, fra chi gli dà ragione e chi gli dà torto, ma la verità, in questo caso, non sta nel mezzo. Acerbi ha torto e lo dimostrano i numeri: solo l’Inter può perdere questo scudetto.
Facciamo un passo indietro. Per la intervista completa ad Acerbi vi rimando al pezzo di Davide Giordana, ma questa è la parte che ci interessa:
❝Come gruppo abbiamo la forza di dire che possiamo competere con tutti. Va ricordato però chi è andato via e chi è arrivato. Stiamo facendo grandissime cose. Si dice che noi dobbiamo stravincere il campionato, ma la Juventus ha speso 200 milioni per gente come Bremer, Chiesa e Vlahovic. Ha speso tanto mentre noi abbiamo preso i parametri zero. Serve equilibrio: vedremo di fare cosa è nelle nostre corde.❞
Innanzitutto, è falso dire che l’Inter abbia preso solo parametri zero. I nerazzurri hanno acquistato Pavard e Sommer (37 milioni per entrambi) dal Bayern Monaco. Il capitano dell’Under-21 tedesca, Bisseck, per 7 milioni.
Ha acquistato uno dei giocatori italiani più ambiti, Frattesi, per 33 milioni di euro (pagabili in due anni) più cinque di eventuali bonus. Gli unici parametri zero sono stati Thuram (che scarso non è), Klaassen, Sanchez e Cuadrado.
La Juventus questa estate ha formalizzato due soli acquisti, di cui uno solo per la prima squadra. Ovvero Timothy Weah, comprato dal Lille per poco più di 11 milioni di euro. L’altro rinforzo estivo, ovvero Facundo Gonzàlez
, è stato preso per due milioni e immediatamente girato in prestito alla Sampdoria.E’ vero che nel mezzo ci sono stati i riscatti (che peraltro Acerbi non menziona neppure) di Kean, Locatelli e Milik per un totale di 66 milioni di euro, ma parliamo di spese pianificate (e quindi già previste a bilancio) oltre che di giocatori già presenti in organico e che non hanno rinforzato la rosa.
Se non consideriamo i riscatti, la Juventus è una delle squadre che ha speso meno in Serie A questa estate. Viene quindi da pensare che lo sfogo (perché di questo si è trattato) sia dovuto a un eccesso di adrenalina, frutto di una difficoltà nello gestire la pressione di essere la grande favorita per vincere.
Tuttavia, quella di Acerbi sembra la risposta dell’interista medio su un qualsiasi social network e non la dichiarazione di un calciatore professionista. A preoccuparmi non è l’ignoranza (nel senso etimologico del termine, ossia ignorare un fatto) di Acerbi (accettabile in chi il calcio lo guarda ma meno in chi lo gioca) ma il provincialismo di fondo delle sue parole.
Possibile che la squadra vice-campione d’Europa, che sa bene come si vince dato che ha alzato tre trofei negli ultimi tre anni, abbia sentito le gambe tremare alla prima curva? Andando avanti con questa mentalità, l’Inter rischia di regalare un altro scudetto a una rivale dopo aver già fatto beneficienza al Milan del miracolato Pioli due anni fa.
Checché ne strillino i giochisti, e con loro il partito degli anti-Allegri che aveva ripreso un minimo di fiato dopo le parole di Acerbi, solo l’Inter può perdere questo campionato. Dovesse farlo sarebbe in primis un miracolo del tecnico labronico, e in secundis un suicidio (l’ennesimo) della beneamata.
Aggiornato al 31/12/2023 17:29
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