ESCLUSIVA – Acquafresca: “Ero a un passo dalla Lazio. Belgio-Italia? Ecco come finirà”

Robert Acquafresca, ex bomber, fra le altre, di Bologna, Cagliari e Atalanta, è intervenuto ai nostri microfoni per parlare dello splendido percorso della nazionale, del suo passato da calciatore per poi fare un punto sul calcio di oggi.

Face to face con Robert Acquafresca

Dopo le recenti partite dei nostri azzurri, con una forte propensione al gioco d’attacco, più che quello legato alla difesa, che gara ti aspetti di vedere contro il Belgio?

“Sarà certamente importante capire se De Bruyne e Hazard faranno parte del match, sono due elementi importanti della rosa avversaria e fanno certamente la differenza. E’ altrettanto importante evidenziare che, se noi ci preoccupiamo della loro qualità, loro si preoccuperanno certamente della nostra qualità visto il modo in cui stiamo affrontando ogni partita. Secondo me, ci sono tutti i presupposti per arrivare in fondo.”

L’Italia vince anche cambiando l’ordine dei fattori, ovvero, quando cambia l’11 titolare. Chiesa entra e segna, Pessina due gol in due partite. Qual’è secondo te il punto di forza di questa nazionale?

“Il punto di forza è certamente l’avere un gruppo coeso e con volontà decise, oltre che qualitativamente forte. I cambi stanno sicuramente facendo la differenza, e questo tipo di analisi si fanno durante l’allenamento, premiando chiaramente qualità e quantità dei singoli, ed è così che arrivano anche i gol.”

Con la conclusione del campionato, possiamo dire che il Bologna ha vissuto una stagione opaca. In vista degli acquisti prossimi, come quello di Arnautovic, come credi andrà, la stagione degli Emiliani?

“Non una stagione esaltante sicuramente, è importante sottolineare che hanno ottenuto una comoda salvezza, considerando anche le difficoltà dovute alla pandemia, anche sotto l’aspetto economico. Una società quella bolognese che da grande attenzione al bilancio, esattamente come le grandi realtà del nostro calcio, come Inter, Milan o Juve. Penso che, quindi, fosse fondamentale per i rossoblù raggiungere la salvezza, chiaro che con arrivi come quello di Arnautovic, e conferme come quella di Sinisa Mihajlovic, sarà certamente una stagione meno sofferta.”

Arnautovic per i rossoblù è certamente un acquisto di livello. Un giocatore forte e caratterialmente tosto. Con lui, si può puntare all’Europa?

“L’austriaco è sicuramente un ottimo giocatore, ma non so se può davvero spostare gli equilibri in maniera così netta. Quello che va evidenziato è il rendimento mostrato negli ultimi anni, e soprattutto ciò che ha fatto durante l’europeo con la sua nazionale, c’è sicuramente da ben sperare per il futuro.”

L’Atalanta di Gasperini va sicuramente annoverata fra le big del nostro campionato, e perciò non può più costituire una sorpresa. Dove pensi che possano arrivare non solo in Italia, ma anche in Europa, i bergamaschi?

“Per ciò che ha mostrato negli ultimi anni, l’Atalanta non deve porsi nessun limite, in nessun senso. I progressi sono stati davvero significativi e, soprattutto, sono tutti stati colti nel breve termine, con una crescita esponenziale già a stagione in corso, senza avere la necessità di comprare grandi nomi. Ricordiamo che l’Atalanta in un arco di tempo piuttosto corto è passata dall’essere a rischio retrocessione, a giocarsi le sue carte in Champions, oltre che a diventare una pretendente allo scudetto. Con qualità come le loro bisogna essere sicuramente ambiziosi, con una rosa per altro così giovane, si deve puntare necessariamente in alto. Senza contare il lavoro straordinario della società, capace sia di fare grandi plusvalenze, sia di comprare ottimi sostituti, che ben si adattano al gioco di Gasperini.”

Durante la tua carriera sei stato più volte accostato alla Lazio, con la trattativa che sembrava essere agli sgoccioli. Quanto c’era di vero in queste voci, e quanto ti sarebbe piaciuto giocare con i biancocelesti?

“E’ tutto vero, in due diverse occasioni sono stato vicino a vestire la maglia laziale, ma in entrambe le occasioni ho scelto di intraprendere una strada diversa. Specie la prima volta, dove ho scelto diversamente anche a discapito del guadagno. Venivo da due infortuni che mi avevano tenuto fuori 4 mesi, e non avevo sulle gambe la continuità che mi avrebbe sicuramente permesso di giocarmi le mie chance a Roma.

Ho scelto così destinazioni diverse, dove avrei potuto mostrare davvero le mie qualità, e non certamente per paura di concorrenza. Mi sarebbe certamente piaciuto giocare per la Lazio, anche in considerazione del fatto che, le proposte economiche dei biancocelesti erano superiori alle altre. Tornare indietro e fare retorica però è troppo semplice, e non rientra sicuramente nel mio essere. Rimango soddisfatto di una carriera ottima, giocata con continuità in Serie A, seppur con qualche amarezza, poichè sono certo che avrei potuto fare molto di più, ma è altrettanto vero che sono un ragazzo, venuto da un paesino, che ha giocato quasi la sua intera carriera ad alti livelli, e questo vuol dire molto.”

Un pronostico secco, senza appello: Come finisce Belgio-Italia?

“Vittoriosi ai calci di rigore!”

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Pubblicato da
Marco Palandri

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