Per i tifosi del Parma, parlare di Alessandro Lucarelli é come parlare del papà, di un giocatore che per molti è stato l’emblema di un periodo a due facce: il primo riguarda il sogno europeo, il secondo l’incubo del fallimento. Per molti è anche l’ultima vera bandiera di un calcio che oramai non ne ha più. Per queste ragioni la sua maglia numero 6 è stata ritirata durante la sua festa d’addio.
Nell’ormai lontana stagione 2014/2015, Alessandro dovette prendere una scelta: finire la carriera a Parma, scendendo così in serie D, oppure cercare un’altra squadra e rimanere in serie A. Per lui non fu difficile decidere, anzi, fu l’artefice delle lotte anche dentro i tribunali, e l’ultimo a mollare durante quella stagione maledetta. Nonostante alcune richieste dalla massima serie, decise di ripartire dall’inferno della serie D e, insieme a Mister Apolloni, si diede il via ad una cavalcata che rimarrà per sempre nella storia del club crociato.
Dopo un difficilissimo anno in serie C, con l’ombra delle scommesse a Pozzuoli che ha spaventato tutti i tifosi, Lucarelli si appresta a giocare il suo ultimo campionato. È infatti all’età di 40 anni che decide di mettere la parola fine alla sua carriera ventennale. Quello di B è un campionato durissimo: per diverse giornate il Parma transita a metà classifica, con diverse voci che volevano D’Aversa esonerato.
Ma il brutto per Alessandro deve ancora venire: il 21 Aprile, infatti, nella gara contro il Carpi, Lucarelli esce a causa di una rottura meniscale del ginocchio sinistro. L’incubo di non poter salutare i propri tifosi in campo nella sua ultima partita era più che reale. Il secondo posto era vicino, il duello con il Frosinone era seratissimo. Lucarelli si alleno duramente e miracolosamente riuscì a rientrare proprio per l’ultima partita contro lo Spezia.
Tutto si decideva in quella partita: il Parma doveva vincere e il Frosinone doveva perdere o pareggiare. Per i crociati non ci furono problemi, per quanto riguarda il Frosinone invece, tutto si decise al 89′ minuto. Un gol di Floriano mise il risultato sul 2-2, regalando così la promozione ai gialloblú.
Il degno e giusto finale era arrivata per Lucarelli. Poté salutare i suoi tifosi con la promozione in serie A, in quel campionato dove tutto finì ( o ebbe inizio). Le sue lacrime, durante i festeggiamenti a La Spezia, sono l’emblema di un vero capitano che, nonostante le numerosissime difficoltà che si sono presentate, non ha mai mollato.
Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, era scontato che per Alessandro non ci fosse un ruolo dirigenziale all’interno della società crociata: gli è stato affidato infatti il ruolo di club manager. Una figura sempre presente agli allenamenti e vicina alla squadra, proprio come voleva lui. Sarà importante per i giocatori avere al loro fianco una leggenda del club gialloblú, che servirà da stimolatore oltre che da Manager quale è. Non più in campo ma comunque in panchina, il futuro di Alessandro Lucarelli rimarrà colorato di gialloblú!
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