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Arianna Mihajlovic: “Da Lotito mi aspettavo molto di più…”
La vedova dell’indimenticabile Sinisa Mihajlovic si racconta a Repubblica: dai primi anni insieme nella Capitale ai successi alla Lazio, passando per gli aneddoti più intimi della loro vita.
A quasi due anni dalla scomparsa di Sinisa Mihajlovic, Arianna Mihajlovic ha voluto aprire una finestra sul loro legame in una toccante intervista rilasciata a Repubblica . La vedova dell’ex campione e allenatore ha condiviso alcuni ricordi di una vita passata insieme, raccontando gli inizi della loro storia d’amore, sbocciata a Roma, città che ha segnato una tappa fondamentale nella carriera e nella vita del marito. Sinisa Mihajlovic, arrivato alla Lazio negli anni ’90, ha infatti lasciato un segno indelebile nella storia del club biancoceleste, vincendo ben 7 trofei in 6 stagioni.
Con la Lazio, Sinisa ha conquistato uno Scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe italiane, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA, portando in campo la sua grinta e la sua precisione sui calci piazzati che ne hanno fatto una leggenda per i tifosi.
Le parole di Arianna Mihajlovic
A seguire le parole di Arianna Mihajlovic.
LAZIALE PER AMORE
“I miei figli sono innamorati del pallone e vanno ancora allo stadio. Io invece faccio fatica. Per io in realtà sono una romanista diventata laziale per amore. Per i miei figli perdere il padre è stato veramente duro. Loro però sono la mia forza. A Sinisa gliel’ho promesso. ‘Ora vai — gli ho detto stringendogli la mano — ai ragazzi ci penso io’. Solo allora se ne è andato…”
FINO ALL’ULTIMO
“Quello della sua morte è stato il momento più terribile e intenso che abbia mai provato. Eravamo tutti intorno a lui; io, i figli, il suo migliore amico, mia madre, sua madre… Dopo l’ultimo respiro c’era una forza in quella stanza che non saprei descrivere. Abbiamo pianto le lacrime che non avevamo potuto versare prima, per non fargli capire che fosse finita”.
GELOSIA
“Era felicissimo quando vinse lo scudetto con la Lazio. Quegli anni con il club di Cragnotti sono stati i più belli anche per me. La squadra nel 2000 festeggiò insieme a mogli e fidanzate in una villa romana. Poi però vollero organizzare un bis, con una serata solo tra calciatori. Ho ancora il senso di colpa per non avercelo mandato. Ero gelosa! Col senno di poi, me ne pento”.
DELUSIONE
“Dai tifosi ho sentito un affetto pazzesco! Ma anche la dirigenza del Bologna è stata fantastica, ha pagato lo stipendio anche quando lui non c’era più. Da Lotito, invece, mi aspettavo di più. Non tanto per me, quanto per mio figlio. Sinisa alla Lazio ha dato veramente tanto”.
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Turchia, Montella a rischio esonero
Pessime notizie per il CT della Turchia, Vincenzo Montella. L’ex attaccante italiano sembra essere a rischio esonero dopo le ultime uscite in Nations League.
La Turchia, guidata da Vincenzo Montella ha buttato la qualificazione nella lega A di UEFA Nations League nelle ultime uscite. Sarebbe bastato non perdere l’ultima partita contro il Montenegro.
I motivi del possibile esonero
Non sembra essere però il “fallimento” in Nations League il principale motivo del possibile esonero. A far discutere sono state soprattutto le convocazioni, nessuno è riuscito a spiegarsi la mancata convocazione di Atakan Karazor. Il centrocampista di proprietà dello Stoccarda è tra i più in forma al momento. Il ventottenne turco si è messo in mostra soprattutto in Champions League, sia nella vittoria con la Juventus che contro il Real Madrid al Santiago Bernabeu.
Turchia, le parole di Montella
Nella conferenza post partita, Montenegro-Turchia, il CT se l’è presa molto con il terreno di gioco e ha sottolineato l’importanza dell’assenza del capitano Hakan Calhanoglu, ribadendo la fiducia nel vincere i playoff per accedere alla lega A. Successivamente, ha dichiarato che il reale obiettivo è la qualificazione ai Mondiali 2026. Questa la sua risposta a chi domandava del possibile esonero: “non considero questa domanda una vera domanda, sono felice e orgoglioso di quanto fatto nell’ultimo anno”.
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Ronaldo: “Sono qui per vincere, voglio lasciare un’eredità”
Il fuoriclasse portoghese, sul suo canale youtube, ha parlato del suo momento in Arabia e non solo. Leggi con noi le parole di Ronaldo.
Ronaldo ha pubblicato un video sul proprio canale Youtube in compagnia del youtuber più famoso al mondo, Mr Beast. Il portoghese ha risposto ad alcune domande riguardanti suo figlio, il documentario di Netflix e l’obiettivo dei 1000 gol.
Le parole di Ronaldo
Giocare con suo figlio.
“Ha 14 anni, vedremo come staranno le mie gambe. Ha già la pressione di essere mio figlio. Lasciamo che commetta i suoi errori, ma si spera per il futuro. Spero che possa diventare un professionista, ma se non lo diventerà e farà un altro lavoro, lo supporterò sempre. Non possiamo fare pressione sui nostri figli perché siamo famosi“.
Il suo arrivo in Arabia.
“Sono venuto per migliorare il campionato, per vincere. Voglio lasciare un’eredità. Dicono che sono finito, che sono qui solo per soldi. Ancora non ci credono, ma sono qui per vincere”.
L’obiettivo dei 1000 gol.
“Giorno dopo giorno. Mi godo un gol dopo l’altro. Mi godo il momento. I mille gol non mi dispiacciono affatto, sinceramente. Obiettivi che ho ancora nel calcio? Si tratta di divertirsi. Pianificare il tuo ritiro dal calcio. Accadrà tra un anno, due anni, qualunque cosa. Onestamente dico che non è uno scherzo, si tratta di godersi il momento, sentirsi come se mi stessi godendo il calcio.
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Torino, parola d’ordine: sostenibilità. Ambientale
Il Torino, con importanti partnership, ha lanciato oggi un’iniziativa all’insegna della valorizzazione dell’ambiente: Bosco del Toro. Ecco di cosa si tratta.
Il Torino, Suzuki e il Settore Verde della Città di Torino, uniti da un impegno comune verso la comunità e l’ambiente, collaborano per realizzare un progetto di valorizzazione del territorio: nasce il Bosco del Toro. Un progetto che prevede la piantumazione di 30 alberi autoctoni ad alto fusto nelle vicinanze del nuovo centro sportivo Robaldo, sede degli allenamenti delle squadre giovanili del club granata. Il Bosco si integrerà nel Parco Colonnetti, nel quartiere Mirafiori Sud, e sarà accessibile a tutti i cittadini.
Torino, un contributo verde
L’iniziativa arricchisce il patrimonio verde della città e della Regione Piemonte, promuovendo un impegno concreto per la sostenibilità. La piantumazione di questi 30 alberi rientra in un programma più ampio, che ha visto il Torino e Suzuki collaborare per mettere a dimora un totale di 198 alberi in diverse aree:
- Parco Piredda, Torino: 30 alberi
- Parco naturale della Mandria, Venaria: 72 alberi
- Parco Cavalieri di Vittorio Veneto, Piazza d’Armi: 11 alberi
- Sede di Suzuki Italia: 50 alberi
- Scuole comunali limitrofe alla sede Suzuki: 3 alberi
A livello nazionale, Suzuki coinvolge la sua rete di concessionarie nella Giornata Nazionale degli Alberi, piantando almeno un albero per ogni territorio di riferimento. Questo impegno ha portato alla messa a dimora di ulteriori 226 alberi, portando il totale complessivo a oltre 1.120 alberi piantati, con una riduzione stimata di 22.500 kg di CO2 all’anno.
Un impegno a favore del pianeta
Suzuki, da sempre attenta all’ambiente, integra questo progetto con altre iniziative ecologiche che promuovono il benessere delle persone e la salvaguardia del pianeta. Tra queste troviamo:
- #SuzukiSavetheGreen: Da oltre 10 anni, Suzuki organizza la bonifica di aree verdi per la Giornata Mondiale della Terra, rimuovendo oltre 57 tonnellate di rifiuti.
- #SuzukiRisparmioEnergetico: Durante la Giornata del Risparmio Energetico, Suzuki aderisce a iniziative come M’Illumino di Meno spegnendo le luci negli uffici e riducendo l’emissione di 423 kg di CO2.
- #SuzukiGreenFriday: In occasione del Black Friday, Suzuki devolve lo 0,5% del fatturato giornaliero a progetti sostenibili.
- #SuzukiBikeDay: L’iniziativa promuove la mobilità sostenibile incoraggiando l’uso della bicicletta. L’ultima edizione ha coinvolto circa 3.000 partecipanti.
Questi progetti dimostrano l’impegno di Suzuki per una transizione ecologica e un futuro più sostenibile, puntando su azioni concrete e promuovendo un cambiamento culturale condiviso.
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