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Arrivabene: “Alla Juventus situazione pesante”
Maurizio Arrivabene, ex direttore della Scuderia Ferrari, intervistato dal ‘Corriere della Sera’ parla del suo passato alla Juventus.
Quello di Maurizio Arrivabene è un nome entrato in auge nella testa di tutti gli sportivi italiani.
Nominato direttore della Scuderia Ferrari nel novembre del 2014, ha portato la ‘Rossa’ a combattere per tre anni consecutivi per il titolo mondiale in Formula 1.
Salutato l’ambito automobilistico, nel 2021 è stato conferito ad amministratore delegato dell’area sportiva della Juventus, per poi assumere la carica di Chief Executive Officer.
Esperienza breve ed intensa quella vissuta alla Vecchia Signora, chiusa nel gennaio 2023 con la fine del ciclo Andrea Agnelli e con un’inibizione da parte della Corte Federale d’Appello della FIGC.
Arrivabene, intervistato dal ‘Corriere della Sera‘, ha parlato del suo ruolo alla Juventus e della situazione che si trovò ad affrontare.
Il lavoro alla Juventus
Arrivabene ha spiegato, in primis, come ha impostato il suo lavoro in bianconero:
“Alla Juve ho voluto conoscere tutti i livelli, incontri a piccoli gruppi: dialogando scopri interessi e potenzialità umane, uno può funzionare meglio in un’area piuttosto che in un’altra”.
Situazione pesante
L’ex direttore della Ferrari, parla della situazione pesante nella quale si è trovato:
“Premetto che nel periodo in questione io ero nel CDA in qualità di consigliere senza deleghe e in un momento che a causa del Covid-19 ci si riuniva in videoconferenza.
Allora la strategia societaria mirava ad una forte espansione iniziata in precedenza con l’acquisto di Ronaldo e l’obiettivo era vincere la Champions League ed entrare in modo solido e duraturo tra le grandi d’Europa: di conseguenza sono stati fatti altri acquisti, poi il Covid-19 ha complicato le cose.
Ho iniziato il mio lavoro da dirigente il primo luglio 2021 trovando una situazione piuttosto pesante a causa degli investimenti precedenti. Ovviamente la pandemia aveva aumentato i problemi, i costi di contratti molto onerosi avevano creato una situazione piuttosto difficile.
Cosa dovevo fare, andare in tv e dire abbiamo sbagliato a spendere troppo? Vi immaginate la reazione di tifosi e media? In silenzio mi sono rimboccato le maniche e ho iniziato a lavorare, quell’anno grazie ad alcune vendite e all’acquisto di soli due giocatori, Locatelli e Kean, facemmo un mercato morigerato subendo anche critiche”.
Fiducia nella giustizia
Arrivabene è tra gli indagati nell’inchiesta plusvalenze:
“Le cose vanno avanti. Continuo a credere nella giustizia. Anche in quella sportiva? Vedremo cosa dirà la Corte Europea”.
Mai cacciato dalla Ferrari
Arrivabene termina l’intervista parlando del suo addio alla Ferrari:
“Datemi l’occasione per chiarire la mia esperienza alla Ferrari: nessuno mi ha cacciato, altrimenti dopo non sarei andato alla Juve. Avevo un contratto di quattro anni e non è stato rinnovato, non abbiamo trovato un accordo.
Non ero solo team principal ma anche managing director, deleghe date da Marchionne. La Ferrari era stata da poco quotata e la Scuderia doveva essere il fiore all’occhiello”.
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Milan, prove di intesa: Fonseca “Leao è pronto per Madrid”
Milan, prove di intesa tra il tecnico rossonero e l’esterno portoghese. Vediamo qui di seguito cosa potrebbe accadere.
Martedì 5 novembre alle ore 21 il Milan giocherà su uno dei campi più ostici al mondo, quello di Madrid. Davanti il Real Madrid di Carlo Ancelotti.
Gara difficile, ai limiti dell’impossibile, visto il Milan attuale. Al tempo stesso stuzzicante, adrenalinica. Perché il Milan in questi campi trova sempre quel pizzico di energia e di verve che sembrano perdute.
Per l’occasione Paulo Fonseca vuole presentarsi con l’abito migliore e la presenza di Rafael Leao dal primo minuto è pressoché scontata. Ieri sera quando è entrato contro il Monza, il portoghese ha seminato il panico con una serie di dribbling dal suo repertorio.
E la difesa spagnola, per quanto forte, lascia sicuramente giocare senza fare barricate. Fonseca ha infatti dichiarato ieri sera a Sky:”Leao è pronto per Madrid”. Pace fatta? Presto per dirlo, ma una buona prestazione del giocatore potrebbe mettere a posto tante cose.
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Milan, dura la critica di Pellegatti:”Un primo tempo imbarazzante”
Milan, prova addirittura imbarazzo Carlo Pellegatti chiamato a raccontare le sue emozioni e sensazioni a fine gara. Qui di seguito le sue parol
Il Milan esce da Monza con i tre punti in tasca, questa è sicuramente la cosa principale, che salva Fonseca. Il bel gioco è sicuramente un’altra cosa.
Qui di seguito le parole di un deluso Carlo Pellegatti:Un brodino di pollo. La squadra di Fonseca ha giocato uno dei peggiori primi tempi della stagione. Un gol annullato, una parata strepitosa di Maignan. Un primo tempo paragonabile a quello di Parma. Un drammatico up and down. Tiri in porta mai, azioni manovrate mai. È un Milan convalescente che ci dà la sensazione di essere guarito in certe occasioni. Primo tempo imbarazzante. Leao deve sempre giocare e Theo segnali di ripresa”
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Monza-Milan 0-1, Reijnders e Maignan salvano Fonseca: le pagelle
Monza-Milan 0-1, i rossoneri soffrono ma alla fine portano a casa i tre punti su un campo insidioso. Basta una rete di testa dell’ottimo Reijnders, ma dono decisivi gli interventi di Maignan, uno tra i quali prodigioso.
Maignan 8: l’intervento su Pereira è degno dei migliori portieri del pianeta. Bravo anche in altre occasioni sull’ex Daniel Maldini
Terracciano 6: una sufficienza striminzita per un giocatore che torna sulla sua mattonella dopo un lungo periodo di peregrinazioni in altri reparti. Fa il suo compitino senza strafalcioni (dal 44’ st Calabria sv)
Thiaw 6,5: buona la prova del marcantonio tedesco che lascia agli avversari solo qualche briciola
Pavlovic 5,5: il fisico c’è, ma certe letture sono sbagliate. L’impressione è che possa trovarsi più a suo agio in una difesa a tre.
Theo Hernandez 6,5: rientra dopo la squalifica con tanta voglia e in due occasioni arroventa i guantoni di Turati
Fofana 6: non è il solito ruba palloni, ma è anche vero che le sta giocando tutte da mesi. Cresce nella ripresa annientando Bondo
Reijnders 8: segna il gol della vittoria, ma è prezioso in ogni occasione. La palla sembra avere una colla speciale quando è tra i suoi piedi
Chukwueze 5,5: toccare un’infinità di palloni non sempre è sinonimo di buona gara, soprattutto quando la metà di essi viene dispersa (dal 36’ st Loftus-Cheek sv)
Pulisic 5,5: lo ricordiamo per l’assist a Morata in occasione del gol, poco altro (dal 44’ st Musah sv)
Okafor 5: tanta voglia, ma concretizzare in porta è un’altra cosa. Pochissima cattiveria e troppe sbavature (dal 18 st Leao 6,5: il solito, bravissimo a creare occasioni, altrettanto a sbagliarle. Il dribbling che lo porta davanti a Turati è tuttavia da Scala del calcio)
Morata 5,5: il gol sta diventando un problema. Il sacrificio no, ma è pagato per mettere palle in rete.
Fonseca 5,5: senza Maignan staremmo a discutere di un esonero, partita non convincente, ma dannatamente importante per la sua permanenza.
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