Dopo le conferme del passaggio del turno di Real, City, Bayern e PSG ora tocca ad Arsenal-Porto ampliare il quadro dei quarti.
Il Porto, nella gara d’andata, si è confermato squadra estremamente insidiosa e difficile da piegare fra le mura amiche. La rete di Galeno, arrivata a tempo praticamente scaduto, conferisce un leggero vantaggio alla squadra di Conceicao nella gara di ritorno che si giocherà questa sera all’Emirates.
Nonostante ciò, i gunners rimangono chiaramente i favoriti. Per il fattore casa, per il valore della squadra e per il percorso netto che stanno facendo in Premier League. Tuttavia, quest’anno (così come nella stagione precedente) si è vista una differenza netta fra “l’Arsenal di coppa” e “l’Arsenal di campionato“.
Non credo si possa ricorrere al vecchio adagio del “snobbare una competizione“. In primis perché questo è un discorso che prospera e muore nei salotti e nei social, promulgato da gente che agonista non lo è mai stata. Chi fa sport a livello agonistico, soprattutto in un club enorme come l’Arsenal, parte per vincere qualsiasi partita e nessuna squadra rinuncia scientemente a una competizione: qualsiasi essa sia.
I vincenti si vedono nelle cosiddette “competizioni minori”, perché nelle grandi partite gli stimoli vengono da sé. E la Champions League di certo non è una competizione minore. Nemmeno per chi si trova di fronte alla concreta possibilità di laurearsi campione del campionato più difficile al mondo.
Infatti, l’Arsenal è attualmente primo in Premier. In ex-aequo con il Liverpool (64 punti a testa) ma avanti per differenza reti. I londinesi hanno vinto le ultime otto gare di campionato e l’ultima sconfitta è proprio quella nel match d’andata contro i portoghesi. Per trovare una sconfitta della squadra di Arteta nella massima serie inglese bisogna tornare all’ultima gara dello scorso anno, ovvero quella in casa del Fulham.
In mezzo, come detto, c’è stata la sconfitta sul campo del Porto e quella interna contro il Liverpool che ha sancito l’eliminazione dalla F.A. Cup. Ed è proprio il percorso accidentato nelle competizioni collaterali a sancire una sorta di linea maginot
fra l’Arsenal che affronta la Premier League e quello che affronta tutte le altre manifestazioni: quasi come fossero due squadre diverse.Qualora dovesse uscire anche dalla Champions League, dopo essere uscito al primo turno di F.A. Cup e al secondo di EFL Cup, all’Arsenal rimarrebbe soltanto il campionato per non dilapidare una stagione sin qui memorabile. E’ un po’ il rischio di concentrare tutti i propri sforzi su un unico obiettivo, in quanto a fine stagione il tuo lavoro verrà giudicato sul fatto che tu abbia tagliato quel traguardo o meno e non sul percorso che ti ha condotto a sfiorarlo.
Era già successo lo scorso anno, con l’Arsenal artefice di un campionato strepitoso ma reso vano dalla flessione nel periodo finale della stagione e la conseguente rimonta del Manchester City. La storia rischia di ripetersi anche quest’anno, ma io non credo che Arteta stia “snobbando” le altre competizioni per potersi concentrare unicamente sul campionato.
Sia perché l’Arsenal ha una rosa costruita per poter affrontare al meglio tutte le competizioni a cui prende parte ma anche perché Arteta è talmente bravo che spesso ci si dimentica di quanto sia giovane. Nella sua giovane carriera ha disputato relativamente poche partite nelle competizioni a eliminazione diretta e questo rende comprensibile il fatto che forse prepari meglio i campionati che non le coppe.
Nelle coppe quest’anno l’Arsenal ha vinto 5 partite su 11. Troppo poco per una squadra che (almeno in potenza) è una delle più forti d’Europa. Tutti discorsi relativi e rimandati al triplice fischio di stasera, che decreterà se Arsenal-Porto sarà la consacrazione dell’ottimo lavoro svolto da Conceicao in terra lusitana (e la dimostrazione che è pronto al grande salto) oppure se darà al basco la possibilità di sognare la finale “casalinga”.
Di seguito le scelte di Arteta e Conceicao per questo Arsenal-Porto:
Arsenal (4-3-3): Raya; Kiwior, Gabriel, Saliba, White; Odegaard, Rice, Jorginho; Trossard, Havertz, Saka.
Porto (4-4-1-1): Diogo Costa; Wendell, Otavio, Pepe, Joao Mario; F.Conceicao, Varela, N.Gonzalez, Pepe; Galeno; Evanilson.
Aggiornato al 12/03/2024 21:15
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