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Atalanta-Fiorentina 1-2: le pagelle

Dopo lo 0-0 di due settimane fa in casa contro il Bologna, arriva la sconfitta per l’Atalanta tra le mura amiche. I nerazzurri soccombono di rigore a una solida Fiorentina.
Nulla da fare per l’Atalanta, a cui non riesce la rimonta sulla Fiorentina, che si porta a casa i tre punti da Bergamo grazie a un doppio rigore di Dusan Vlahovic, che condanna i nerazzurri alla seconda gara di fila senza vittoria. I Gasperini boys confermano il periodo negativo con una prestazione sottotono.
Serata da dimenticare per Maehle, che propizia il rigore del vantaggio Viola, con Zapata che accorcia ma non basta per la rimonta. Tutta la squadra patisce la compattezza degli avversari.
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Le pagelle
Sportiello 6: non ha colpe sui due gol di rigore di Vlahovic, che sono gli unici in porta di tutta la partita che prende.
Djimsiti 5,5: si vede annullare un gol dal Var, fatica a contenere gli attacchi viola, ma in qualche modo se la cava sempre. Sporca la prestazione con il fallo su Bonaventura che propizia il secondo rigore. Non inquadra la porta con un colpo di testa nel secondo tempo.
Palomino 6: più nervoso di altre volte, non commette errori eclatanti e la sua condotta non influisce sui rigori. Nel finale bisticcia con Vlahovic per un improbabile terzo rigore viola che l’arbitro non fischia. Stile non pulito, ma molta sostanza.
Toloi 6: si limita all’ordinario, non sale quasi mai in attacco. Il migliore della difesa, ma il suo coraggio sarebbe servito in area di rigore per portare arrivare al pareggio. Patisce Vlahovic ma se la cava.
Maehle 5: impreciso quasi sempre nei tocchi di palla e nei passaggi, prende la palla di braccio nella propria area e l’arbitro gli fischia un rigore che ci sta. Non era in lui. (Dal 50′ Gosens 6,5: rivitalizza l’Atalanta con serpentine che producono ammonizioni viola, sportellate sulla fascia e un rigore guadagnato).
Freuler 6: vigile ordinato in mezzo al campo, dirige le iniziative che partono dal mezzo e smista molti palloni. Precisione svizzera che cresce nel secondo tempo.
Pasalic 5: gli riesce poco tra gestione della palla e proposizion offensive. La difesa viola, così come tutti i nerazzurri, lo limita e lo mette nell’ombra. (Dall’ 82′ Ilicic sv.)
Zappacosta 6,5: bagna la prima da titolare in nerazzurro con una prestazione vivace, in mezzo all’ordine della mediana viola. Dimostra di essere un valido e affidabile gregario.
Pessina 5,5: imbrigliato nella sua zona di campo, in zona offensiva non produce nulla degno di nota, anche se lotta come sempre e ci mette impegno.
Miranchuk 5,5: anonimo per tutto il primo tempo, spesso corre a vuoto e dimostra di avere le idee offuscate. Commette anche qualche errore, seppur non grave. (Dal 50′ Malinovskyi 7: porta vivacità all’attacco, servendo un paio di palle interessanti a Zapata, non sfruttate. Non gli riesce il colpo da biliardo in porta, ma il suo ingresso smuove il fronte offensivo).
Zapata 6,5: rientra dopo un infortunio importante, ma si vede che ora c’è lui là davanti. E’ il più pericoloso nel corso del match, insieme a Malinovskyi. Due conclusione nello specchio respinte da Terracciano e il rigore dell’1-2 il suo bottino serale, anche se non è ancora al meglio.
Giampiero Gasperini 5,5: l’Atalanta appare spenta e con poche idee. Non rischia Gosens dall’inizio, ma di fatto, insieme a Malinovskyi, è colui che sveglia i nerazzurri nella ripresa. Buona l’idea di dare fiducia da subito a Zappacosta.
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Ronaldo annuncia: “Rinuncio alla candidatura presidenziale”

Notizia che ha del surreale in Brasile: Luis Nazario de Lima Ronaldo, per tutti il “Fenomeno”, ha ritirato la sua candidatura alla CBF annunciandolo sui social.
L’ex giocatore di Inter e Milan, aveva manifestato più volte l’intento di cambiare il calcio brasiliano. Adesso, tramite Instagram, il Fenomeno posta la sua rinuncia.
La resa di Ronaldo
“Dopo aver dichiarato pubblicamente la mia volontà di candidarmi alla presidenza della CBF nella prossima sessione plenaria, ritiro ufficialmente la mia intenzione. Se la maggioranza con potere decisionale pensa che il calcio brasiliano sia in buone mani, la mia opinione ha poca importanza. La mia idea era quella di dare voce e spazio ai club, nonché di ascoltare le federazioni per migliorare le competizioni e lo sviluppo sportivo in tutte le regioni. Il cambiamento necessario deriverebbe da questo allineamento strategico, con la forza della visione condivisa”.
Così uno degli attaccanti più forti che il calcio abbia avuto si ritira dalla candidatura alla presidenza della federazione brasiliana.
Il proprietario del Real Valladolid ha spiegato di aver sbattuto contro una delle clausole per diventare presidente. Per candidarsi il candidato deve avere il sostegno di almeno 4 federazioni statali, 4 club, per poter effettivamente iscrivere la sua candidatura.
Ronaldo non è riuscito a saltare quest’ostacolo affermando di aver trovato un vero e proprio muro davanti a sè: “Nel mio primo contatto con i 27 membri, ho trovato 23 porte chiuse…”.
Aggiungendo poi che le stesse federazioni: “si sono rifiutate di accogliermi nelle loro case, sostenendo di essere soddisfatte dell’attuale amministrazione e di sostenerne la rielezione”.
Buio totale per il nativo di rio De Janeiro a cui non è stato concesso dialogo.
Un ultima parola la esprime sullo statuto: “Non ho potuto presentare il mio progetto nel modo che desideravo. Non c’è stata alcuna apertura al dialogo. Lo statuto dà alle federazioni la maggioranza dei voti, e quindi è chiaro che non c’è modo di raggiungere un accordo. La maggior parte dei leader statali sostiene il presidente in carica; è un loro diritto e io lo rispetto, indipendentemente dalle mie convinzioni”
Almeno il nostro, anche se ininfluente, appoggio lo hai Ronnie.
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Antonio Zappi: Var a chiamata e altre novità

Il presidente dell’Aia Antonio Zappi è favorevole alla novità di: “Due gettoni a gara per rivedere gli episodi dubbi”. La novità vige nell’introduzione del ‘Var a chiamata’, una procedura burocratica che aiuta a confluire le le richieste e le varie prese di decisione degli arbitri italiani.
La richiesta del “Var a chiamata” è stata introdotta in Giunta in attesa di approvazione da parte degli organismi preposti. Antonio Zappi ha spiegato ai microfoni di Kiss Kiss la necessità di introdurre la novità.

L’ARBITRO LUCA PAIRETTO DESIGNATO PER IL DERBY ROMA LAZIO AL POSTO DI MARCO GUIDA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Antonio Zappi, la dichiarazione:
Da tempo molti allenatori chiedono di poter intervenire nei processi decisionali che portano alla revisione delle immagini. In una dichiarazione emerge quanto è stato detto in sede: non si tratta di una svolta che avverrà automaticamente, l’Ifab dovrà approvare tutte le aperture che Figc ha chiesto per la Serie C. “Innanzitutto, l’Ifa dovrà approvare tutte le aperture che la Figc ha chiesto per la Serie C e la Serie A femminile, poi eventualmente anche per la Serie D. Poi vedremo Uefa e Fifa se approveranno le richieste della Figc. Le squadre e soprattutto l’Aia hanno voglia di affidarsi alla tecnologia per cercare di limitare quanto più eventuali errori arbitrali.”
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Roma, Mattia Pisilli: “Fiero di mio fratello. Il suo sogno? Tutta la carriera in giallorosso”

Mattia Pisilli, fratello del centrocampista della Roma, ha rilasciato una bella intervista sulla stagione da protagonista che sta vivendo Niccolò.
Mattia Pisilli, fratello maggiore del calciatore della Roma Niccolò, ha parlato delle emozioni che sta provando in questa stagione il numero 61 giallorosso. Pisilli, fresco di rinnovo con la Roma fino al 2029, è passato in pochi mesi dalla Primavera a essere un elemento sempre più centrale della prima squadra, con l’avvento di Claudio Ranieri in panchina.
Mattia, anche lui centrocampista, gioca a Casal Palocco, in Promozione. Intervenuto al Podcast Tridente, ha raccontato della passione di tutta la famiglia per la Roma, e di quanto siano orgogliosi in casa di vedere Niccolò protagonista in campo ogni settimana. Ha poi spiegato quale sarebbe il sogno del classe 2004. Di seguito le sue dichiarazioni:
L’amore per il calcio da dove nasce?
“Siamo sempre stati calcio centrici in famiglia. Anche se mio fratello ha praticato anche il tennis: per fortuna però ha poi deciso di seguire le mie orme”.
E la passione per la Roma?
“Anche qui in famiglia, fin da piccoli seguiamo la squadra, siamo cresciuti con la Roma. È grazie ai nostri nonni e nostra madre che siamo cresciuti con questa fede“.
Cosa ti ha raccontato Niccolò sull’impatto di Ranieri?
“Mio fratello mi diche sempre che Ranieri è il primo tifoso della squadra. Ha riportato la chiesa al centro del villaggio. È riuscito a risollevare l’ambiente, riportare serenità all’interno del gruppo, in una stagione più che travagliata“.
Ti aspettavi potesse arrivare in prima squadra?
“Ha sempre avuto in testa quello obiettivo, fin da piccolo. Ha lavorato per arrivare a raggiungere la Roma. Da fratello sono orgoglioso di tutto quello che sta facendo è della persona che è, deve rimanere umile e continuare a lavorare. Crescere qui e tifare Roma per arrivare a giocare all’Olimpico è un sogno”.
Il vostro rapporto.
“Noi ci confrontiamo tantissimo, sul calcio e non solo. Quello che lui esprime in campo, il sacrificio, lottare su ogni pallone è così anche nella vita quotidiana. Fuori dal campo è simpatico, solare, nonostante sia più piccolo di me è un esempio. LA nostra forza è di sostenerci sempre a vicenda nei momenti importanti”.
Niccolò è molto amico di Bove. Come ha vissuto quello che gli è successo?
“Eravamo insieme a casa, stavamo guardando la partita. All’inizio non capitavamo cosa stesse accadendo, quando ha visto che era Edoardo si è completamente bloccato: non aveva parole. Poi ci sono state due/tre ore difficili ma per fortuna poi è andata per il meglio. L’importante è che ora Bove stia bene, gli auguro di tornare a giocare. Con Niccolò si sono visti qualche giorno dopo, per fortuna sta bene“.
Qual è il prossimo sogno di Niccolò?
“Fare tutta la carriera con la Roma, e di vincere qualcosa con la maglia giallorossa. Sarebbe bellissimo. Mentre il suo sogno quotidiano è di migliorarsi continuamente. Ha una mentalità vincente nonostante sia molto giovane”.
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