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Bartoletti attacca la Rai: “Per colpa di Adani ho dovuto cambiare canale”
Marino Bartoletti, noto giornalista sportivo italiano, ha dedicato un post (sul proprio profilo Instagram) al commento tecnico di Lele Adani.
Daniele Adani continua a far parlare di sé. I suoi commenti presuntivamente tecnici, che in realtà sono più collegati alla propria autoreferenzialità che non allo svolgimento della partita, continuano a far adirare i suoi “colleghi”. A scagliarsi contro l’oramai ex-cantore del calcio sudamericano questa volta è Marino Bartoletti.
Il declino della Rai
Giornalista dal 1968, Marino Bartoletti appartiene a una scuola del giornalismo italiano che oramai non esiste più. Sobrio, pacato, posato. Nessun sensazionalismo e nessun sillogismo aristotelico è possibile individuare nelle sue analisi. Un modus operandi che, probabilmente, Bartoletti sperava di ritrovare nella Rai.
Una emittente che a lungo ha fatto la storia della comunicazione sportiva nostrana, ma che negli ultimi anni (e non solo per quanto concerne il pallone) è diventata quasi una macchietta. Tant’è che, per sfuggire dall’abisso di irrilevanza in cui le Pay TV l’avevano fatta sprofondare, ha deciso di affidarsi proprio a Daniele Adani.
Una scelta che (per usare un vasto eufemismo) non è piaciuta a molti, che vedono nella scelta di contrattualizzare Adani un disperato tentativo di togliere a DAZN e Sky (su tutte) una fetta di quel pubblico giovane che proprio nelle figure (divisive e controverse) come quella di Adani vede la massima espressione della modernità.
Bartoletti e Roberto Mancini la toccano pianissimo: Adani è imbarazzante pic.twitter.com/2BuYIscjJB
— Il sopracciglio di Ancelotti (@AncelottiIl) July 9, 2024
Bartoletti attacca Adani: “Ho dovuto cambiare canale“
E se persino una firma storica della Rai come Bartoletti, che da oltre quarant’anni presta servizio per conto della televisione pubblica, ha deciso di “passare alla concorrenza” allora c’è un problema. Il giornalista italiano ha voluto affidare ai propri profili social tutto il suo disappunto per il commento tecnico di Adani.
❝Stasera avevo scelto di vedere la partita sulla Rai perché stimo moltissimo Stefano Bizzotto, competente, gentile e rassicurante. Quando ho sentito il suo commentatore tecnico – Re delle certezze – affermare che Rodri a Griezmann avrebbero ‘calpestato le stesse zolle‘ ho capito che era arrivato il momento di passare su Sky.❞
Allo “sfogo” di Bartoletti si è accodato anche l’ex-commissario tecnico della Nazionale Italiana Roberto Mancini, con un galeotto “like” tattico al suo post. A dimostrazione del fatto che il modo in cui Adani da anni esaspera il proprio personaggio, sino a diventarne quasi succube, sia trasversale a tutto il calcio italiano.
E’ l’ennesima brutta figura rimediata dalla Rai, oramai relegata a componente marginale della comunicazione sportiva dalle Pay TV ma non solo. Infatti, anche dal punto di vista della “semplice” informazione mainstream, è stata ormai surclassata da Mediaset ma anche da emittenti meno “rinomate” come La7 o il Nove.
La polemica di Bartoletti arriva subito dopo quella relativa al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che è stato copiosamente fischiato durante il festival da Taormina ma i cui fischi sono stati trasformati in applausi con una certosina opera di post-editing, e quella relativa alla mancata copertura delle elezioni francesi, per dare invece spazio alla diretta del Festival Canoro di Pomezia in cui si stava esibendo la compagna del direttore.
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Milan, la decisione della proprietà: Theo Hernandez non l’ha passata liscia
Milan, in attesa della decisione del Giudice Sportivo prevista fra poche ore, arriva la notizia di una decisa presa di posizione della dirigenza. Vediamo qui di seguito in dettaglio.
La gara contro la Fiorentina di domenica sera non è di certo da ricordare, anzi…Theo Hernandez la dovrà ben presto mettere nel dimenticatoio e passare a ben altre prestazioni. Soprattutto con la fascia da capitano al braccio.
La decisione del Giudice Sportivo sarà in giornata, tuttavia l’AC Milan ha deciso di multare il giocatore per il comportamento a fine gara che gli è costato il cartellino rosso. Da un capitano simili atteggiamenti non vengono accettati, né contemplati e la presa di posizione è stata netta, per scongiurare possa ancora accadere.
Peraltro il suo comportamento lascerà in enormi difficoltà il club che non ha un vero e proprio vice. Motivo per il quale la decisione del club è stata ancora più decisa.
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Auguri ad Antonio Cabrini, il Campione del Mondo fa 67 anni
Il Campione del Mondo Antonio Cabrini, soprannominato il Fidanzato d’Italia in virtù del grande successo con il pubblico femminile, compie oggi 67 anni.
Classe 1957, il Campione d’Italia – e Fidanzato d’Italia – Antonio Cabrini oggi compie 67 anni. Noto per il suo ruolo di difensore é tutt’oggi una figura iconica del calcio italiano. Oltre ad essere ritenuto uno dei primi terzini moderni, e ad essere stato campione del modo con l’Italia nel 1982, Cabrini pose le basi di un certo modo di fare difesa.
Giocò per lo più con la Juventus con cui passò ben 13 stagioni vincendo 6 scudetti, 2 Coppe Italia, una Coppa Uefa, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Chiuse la sua carriera con il Bologna. Ma a parte i trofei e le Coppe vinte ciò che é interessante é il retaggio lasciato nel mondo del calcio come gioco e come stile.
Nelle sue 440 partite giocate , di cui 353 in Serie A, fu artefice insieme ai suoi compagni di una delle migliori linee difensive della storia. Stiamo parlando di quella che vede protagonisti lui, il portiere Dino Zoff, il libero Gaetano Scirea e l’altro mezzo terzino Gentile. E’ probabilmente da questi pioneri che la Juventus ha ereditato una solida tradizione difensiva.
Ma Cabrini non ha eccelso solo nel ruolo di difensore, infatti in Nazionale realizzò ben 9 gol, diventando così il terzino più prolifico della storia degli Azzurri. Dal 2022 ufficialmente nella Hall of Fame del Calcio Italiano, il Bell’Antonio si cimentò però anche come scrittore, scrivendo un’autobiografia e due romanzi, oltre a vari saggi sportivi.
Non possiamo che essere grati per averlo avuto tra i nostri giocatori ed augurargli di passare il migliore dei compleanni.
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Fonseca, giornata cruciale: alcuni atteggiamenti discutibili | E Sarri aspetta
Fonseca, quella di oggi sarà una giornata decisamente cruciale per le sorti del tecnico rossonero. Vediamo qui di seguito cosa potrebbe accadere.
Non è tanto una questione di punti in classifica, 5 distanze dalla capolista Napoli possono anche apparire come un gap colmabile, tuttavia sono altri i motivi per i quali il tecnico Paulo Fonseca è pericolosamente in bilico.
Un allenatore che pare non avere mai preso in mano le redini dello spogliatoio con i giocatori eccessivamente liberi di comportarsi come vogliono, zittire il pubblico, calciare i rigori senza rispettare le gerarchie, non partecipare al cooling break. Insomma, una totale anarchia che la dirigenza non riesce più a gestire, né vuole nemmeno provarci.
Sappiamo infatti che Zlatan Ibrahimovic, nonostante alcune dimostrazioni di forza davanti alle telecamere, non ha molto polso all’interno dello spogliatoio e quindi servirebbe un sergente di ferro in grado di rimettere prima di subito tutti in riga.
Sicuramente la fiducia a Fonseca è arrivata ai minimi termini e difficilmente verrà onorato il contratto di 3 anni. Motivo per il quale, come scritto ieri (questo il link), il Milan ha bloccato Maurizio Sarri e la decisione finale verrà presa tra oggi e domani. Sappiamo che il tecnico ex Lazio gradirebbe venire in rossonero e lo avrebbe chiaramente fatto capire tramite i suoi agenti diverse settimane fa. Vediamo se ci sarà un seguito oppure no. Lo sapremo a stretto giro nelle prossime ore.
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