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Benevento-Milan 0-2: le pagelle dei rossoneri
Il Milan sbanca il Vigorito e contro il Benevento trionfa per 2-0 cominciando l’anno esattamente da dove lo aveva finito, ossia primo in classifica. Gara decisamente in salita contro un Benevento volenteroso e messo bene in campo dall’ex gloria rossonera Pippo Inzaghi, i rossoneri giocano infatti per 70 minuti senza Tonali espulso e devono soffrire in più occasioni. I gol portano la firma di Kessiè su calcio di rigore e di Leao che segna probabilmente una delle reti più belle – sicuramente importanti – della sua carriera. E ora testa alla Juventus mercoledì 6 gennaio.
Le pagelle
Donnarumma 8: le sue parate sono sempre più determinanti, nel primo tempo annienta Schiattarella, nel secondo si oppone ad un pericolosissimo Lapadula. Ed ora aspettiamo il rinnovo.
Calabria 7: tra i migliori dei suoi, non è più una novità. Vince praticamente tutti i contrasti, difende con attenzione e si propone spesso in attacco, una crescita importante e per certi versi inaspettata. Tutti i complimenti sono per lui. (Dal 36’ st Conti sv).
Kjaer 8: al rientro dall’infortunio sforna una prestazione da vero leader, domina su tutti i fronti. Il perno della difesa è lui, dalle sue parti non si ha vita difficile, proprio non si passa.
Romagnoli 6,5: su Lapadula commette la solita leggerezza quando permette all’ex Milan di aggiustarsi la palla sul piede forte. Gara comunque pulita giocata con la giusta determinazione.
Dalot 6,5: non è Theo Hernandez e si vede, ma il portoghese nonostante questo disputa una gara precisa e di grande cuore.
Tonali 4: serata da dimenticare, cerca semplicità giocando sempre in orizzontale e riesce comunque a sbagliare cose elementari. L’ingenuità commessa in cassone del rosso macchia ulteriormente una gara insufficiente. Salterà la Juve, poteva evitarselo.
Kessiè 7: realizza il gol del vantaggio con straordinaria freddezza, prende le chiavi del centrocampo e trascina i suoi verso l’ennesima vittoria con una concentrazione davvero da top player. Colpisce pure un palo dopo un bel contropiede di Leao.
Brahim Diaz 6: parte bene, sembra potere fare cose importanti, peccato per l’espulsione di Tonali che lo costringe all’uscita anzitempo. (36’ pt Krunic 5: in grandissima difficoltà, il fallo da rigore su Caprari è un’ingenuità evitabile).
Calhanoglu 6: la sfortuna lo attanaglia, colpisce l’ennesimo palo. Il turco però offre una gara di grande qualità, corre per tre e si rende utile per la squadra anche se non è di certo nella sua migliore serata.
Rebic 6,5: non segna, ma questa non è più una novità, ma disputa una gara di enorme sacrificio procurandosi il rigore trasformato da Kessiè e favorendo il raddoppio di Leao. ( dal 25’ st Castillejo 6: entra in campo e fa il suo senza sbavature).
Leao 7: entra in campo con un’indolenza tale da meritarsi il cambio dopo mezz’ora, poi il guizzo che fa dimenticare tutto, un gol che solo i grandi possono fare. Lui non è ancora un grande, ma ci sta studiando, la strada è ancora lunga.
Pioli 8: era stato ammonito dal grande assente Ibra, la gara contro il Benevento poteva nascondere insidie fastidiose. Il Milan è entrato in campo giocando da squadra vera, nonostante le defezioni e l’espulsione di Tonali. La vittoria passa anche dalle sue scelte, prima fra tutte tenere in campo un inconsistente Leao su cui poi avrà decisamente ragione.
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Scarpa d’Oro 24-25: Salah guida, Retegui tiene il passo
Scapa d’Oro, classifica aggiornata
- Mohamed Salah (Liverpool) 38 punti
- Erling Haaland (Manchester City) 36
- Robert Lewandowski (Barcellona) 34
- Alexander Isak (Newcastle) 34
- Harry Kane (Bayern Monaco) 34
- Victor Gyokeres (Sporting) 33 (coefficiente 1,5)
- Mateo Retegui (Atalanta) 32
- Kylian Mbappé (Real Madrid) 30
- Omar Marmoush (Eintracht Francoforte/Manchester City) 30
- Cole Palmer (Chelsea) 28
- Chris Wood (Nottingham Forest) 28
- Bryan Mbeumo (Brentford) 28
- Patrik Schick (Bayer Leverkusen) 26
- Marcus Thuram (Inter) 26
- Jonathan Burkardt (Magonza) 24
- Mason Greenwood (Marsiglia) 24
- Moise Kean (Fiorentina) 24
- Raphinha (Barcellona) 24
- Krzysztof Piatek (Basaksehir) 22,5 (coefficiente 1,5)
- Jonathan David (Lilla) 22
- Joane Wissa (Brentford) 22
- Hugo Ekitike (Eintracht) 22
- Ousmane Dembélé (PSG) 22
- Justin Kluivert (Bournemouth) 22
- Tim Kliendienst (Bor. M’Gladbach) 22
- Bradley Barcola (Paris Saint-Germain) 22
- Thierno Barry (Basilea/Villarreal) 21,5
- Ante Budimir (Osasuna) 20
- Ollie Watkins (Aston Villa) 20
- Ademola Lookman (Atalanta) 20
- Matheus Cunha (Wolverhampton) 20
- Samu Aghehowa (Porto) 19,5 (coefficiente 1,5)
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Juventus, Motta è tra i peggiori allenatori bianconeri degli ultimi 15 anni
Juventus, Thiago Motta non sta passando un bel periodo: dal suo esordio sulla panchina è uno dei peggiori tecnici degli ultimi 15 anni per numero di vittorie.
Thiago Motta, con il 38,71% di vittorie, è tra i peggiori allenatori della Juventus negli ultimi anni: solo Zaccheroni (38,10%) e Puppo (24,19%) hanno fatto peggio. Il primo è rimasto in panchina per 5 mesi e poi è stato esonerato, mentre il secondo è rimasto a Torino per due anni e ha contribuito a portare in squadra tanti giovani ma ha portato a casa poche vittorie.
Nonostante il contratto triennale, il suo futuro appare incerto, dato il gap di 16 punti dal Napoli e una stagione finora deludente. A gennaio, a parte la vittoria sul Milan, la squadra ha collezionato troppi pareggi e rischia di affrontare un top club agli ottavi di Champions.
I problemi principali riguardano la fragilità mentale, evidenziata dai 17 punti persi da situazioni di vantaggio, e la mancanza di carattere. La squadra, giovane ma rinforzata con giocatori d’esperienza, sembra incapace di reagire e mantenere costanza.
La stagione doveva essere di crescita, ma al momento è offuscata da prestazioni mediocri e un’identità che non rispecchia il DNA vincente del club piemontese.
Malgrado la situazione sfavorevole Motta deve provare a infrangere un tabù che va avanti da svariati decenni: tutti i nuovi tecnici che non hanno conquistato lo scudetto alla loro prima stagione alla Juventus poi non sono riusciti più a farlo.
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Plusvalenze Roma: chiesto il rinvio a giudizio per Pallotta e cinque ex dirigenti
Plusvalenze Roma, l’ex presidente giallorosso rischia il processo per falso in bilancio e violazione delle norme sull’intermediazione finanziaria. Accuse su operazioni di mercato dal 2018 al 2020.
La Procura di Roma ha acceso i riflettori su uno dei capitoli più delicati della storia recente della Roma. Il pubblico ministero Renata Cerasa ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio per James Pallotta, ex presidente del club capitolino, e cinque ex dirigenti: Umberto Gandini, Guido Fienga, Mauro Baldissoni, Francesco Malknecht e Giorgio Francia. L’accusa principale è quella di falso in bilancio, oltre alla violazione del Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria, in relazione a diverse operazioni di mercato effettuate tra il 2018 e il 2020.
Tra le transazioni incriminate spiccano nomi noti come quello di Leonardo Spinazzola, acquistato dalla Juventus, Luca Pellegrini, passato in bianconero, e il trasferimento di Radja Nainggolan all’Inter, con Davide Santon e Nicolò Zaniolo come contropartite tecniche. Altri affari sotto esame includono l’acquisto di Bryan Cristante dall’Atalanta (con Marco Tumminello ceduto parzialmente come contropartita), lo scambio tra Kostas Manolas e Amadou Diawara con il Napoli, e le operazioni legate a Marchizza e Frattesi con il Sassuolo per l’arrivo di Defrel.
L’attuale proprietà della Roma, guidata dalla famiglia Friedkin, risulta del tutto estranea all’inchiesta. Anzi, per loro la Procura ha già richiesto l’archiviazione, sottolineando l’assenza di responsabilità diretta per i fatti contestati, risalenti al periodo della precedente gestione.
Plusvalenze Roma, il caso Juve
La vicenda si intreccia con un altro caso eclatante, quello delle presunte plusvalenze fittizie della Juventus. Anche in questo caso, tra gli imputati figurano l’ex presidente Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici. Le accuse contestate nell’inchiesta Prisma includono aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni.
Dopo la decisione della Cassazione, che ha trasferito il procedimento da Torino a Roma per incompetenza territoriale, oggi il tribunale della Capitale ospita una nuova udienza. Durante la prima fase del processo, sono già state depositate circa 200 richieste di costituzione di parte civile, tra cui Consob, associazioni di consumatori, fondi di investimento e azionisti.
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