Peter Bosz, ct del PSV, si ispira a Cruijff, Van Gaal e Guardiola. Dopo la sconfitta di settembre, vuole prendersi la rivincita nei playoff di Champions League.
In un’intervista riportata da Tuttosport l’allenatore del PSV racconta i suoi pilastri storici.
La sua squadra ha mostrato miglioramenti, con buoni risultati in Europa e in Coppa d’Olanda, ma soffre di mancanza di continuità.
Cruijff, Van Gaal e Guardiola: questi sono i nomi che guidano l’attività da ct di Peter Bosz.
Il 61enne guiderà la sua squadra nella sfida contro la Juventus nell’andata dei playoff di Champions League, con il ritorno previsto il 19 febbraio a Eindhoven. Questo incontro richiama la partita del 17 settembre scorso, in cui la Juventus vinse 3-1 contro gli olandesi all’Allianz Stadium.
RANDAL KOLO MUANI E KENAN YILDIZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Mentre la Juventus ha chiuso con un deludente 20° posto in classifica, il PSV di Bosz ha ottenuto il 14° grazie a una vittoria in rimonta per 3-2 contro il Liverpool di Arne Slot.
Il tecnico olandese vuole prendersi la rivincita dopo la pesante sconfitta subita a Torino, dove la sua squadra era sotto 3-0 già dopo un’ora di gioco e fu nettamente superata sotto ogni aspetto.
Tuttavia, il PSV è migliorato nel corso della stagione, ottenendo ottimi risultati in Champions League, dove ha anche battuto per 4-0 il Girona.
Anche in Coppa d’Olanda si è distinta arrivando in semifinale dopo aver battuto il Feyenoord 2-0.
In campionato, invece, il PSV si trova in testa ma è stato raggiunto dall’Ajax.
Il tecnico ha riconosciuto i progressi della sua squadra, sottolineando però la mancanza di continuità.
Ha portato come esempio il pareggio con il Willem II dopo aver perso concentrazione nel finale.
Nato ad Apeldoorn e di origini ungheresi, l’allenatore ha guidato club prestigiosi come Ajax, Borussia Dortmund, Bayer Leverkusen e Olympique Lione senza mai vincere trofei.
Solo con il PSV, dal suo arrivo nell’estate 2023, ha iniziato ad ottenere successi, conquistando subito la Supercoppa d’Olanda e il campionato.
Proprio la vittoria nell’Eredivisie gli ha permesso di vincere il “Rinus Michels Award”.
Uno dei momenti più importanti della sua carriera risale al 2017, quando portò l’Ajax in finale di Europa League, persa 2-0 contro il Manchester United di José Mourinho.
Nel 2016, invece, si trasferì a Tel Aviv per allenare il Maccabi su richiesta di Jordi Cruijff, all’epoca direttore sportivo del club israeliano.
Aggiornato al 11/02/2025 14:59
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