Pare non avere fine la bufera scatenatasi nel post partita di Milan Lazio di sabato scorso. Ritengo ci siano tutte le caratteristiche per definire assurda questa vicenda, da come è nata fino al punto a cui sta evolvendo. Kessiè e Bakayoko, al termine dei 90 minuti di gioco, avevano mostrato la maglia del laziale Acerbi ai tifosi sotto la curva come segno di trofeo, a coronamento di una settimana passata a sfottò sui social network. Trovo oltraggioso un comportamento del genere ed in diverse occasioni ho condannato l’episodio. Il Giudice Sportivo non ha ritenuto il caso di applicare la prova TV scatenando ancora una volta un clima di totale confusione generale dove moralità e buon senso spesso non viaggiano di pari passo e spesso vengono lasciati nel dimenticatoio. Nonostante gli strascichi e le eccessive parole spese si pensava, forse si sperava, che l’episodio avesse trovato la parola fine, ma così non è stato.
Durante la sfida tra Lazio ed Udinese giocata all’Olimpico due giorni fa sono stati intonati cori razzisti contro Bakayoko sulle note usate dai rossoneri per incitare usualmente il loro centrocampista. Ma le parole ovviamente non sono state di incoraggiamento, bensì ingiuriose tanto che dagli spalti si è chiaramente sentito cantare ” Questa banana è per Bakayoko”. Gli ultrà laziali non sono certo andati giù leggeri e certi cori meritano senza alcun dubbio una condanna esemplare, non è concepibile non vengano nemmeno considerati.
E’ tutta la situazione che è paradossale, non voglio solamente citare l’episodio di Roma, ma anche il tristissimo teatrino andato in scena sabato sera a Milano, Bakayoko e Kessiè meritavano una sanzione da parte della società in primis e successivamente almeno un turno di squalifica. Teniamo sempre a mente che i giocatori in campo sono gli idoli dei ragazzini, eroi da emulare per le loro gesta ed esempi per chi magari si vuole cimentare nel gioco del calcio e vuole provare a sfondare. Che esempio può essere questo? Che messaggio traspare? Ci si deve tutti fermare a riflettere, ma al contempo servono segnali forti perchè il messaggio del “va bene così” non deve mai passare, altrimenti si è fallito, a perdere è tutto il mondo del calcio.
E quindi cosa è successo a seguito dei cori dell’altra sera a Roma? Assolutamente nulla! Dal comunicato emesso ieri dal Giudice Sportivo non compare mensione del coro razzista in quanto gli ispettori federali hanno segnalato nulla nonostante chi fosse presente allo stadio avesse chiaramente sentito tutto perfettamente. Pare però probabile che sarà l’Osservatorio alle manifestazioni sportive del Viminale a far partire un’indagine in merito. Penso che tutto il mondo del calcio meriti più attenzione e rigore su questo argomento, comportamenti univoci e pene certe non farebbero che giovare.
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