“È un tema molto delicato. Credo sia sbagliato criminalizzare e non fare dei distinguo. Scommettere di per sé non è reato, gli Stadi stessi e le trasmissioni sportive sono pieni di pubblicità di App di questo genere e lo Stato incentiva il gioco.
Se invece un calciatore scommette sul calcio va incontro a punizioni che giustamente devono essere inflitte; ma se scommette sulla pallavolo, sul basket, sulle corse dei cani…non sta commettendo alcun reato.
E la cosa peggiora quando si parla di ludopatia, anche qui non centrando l’obiettivo: la ludopatia non è un problema di quanto spendi, ma del tempo che dedichi a questa attività.
E questo dobbiamo spiegarlo ai ragazzi: non è che se si fanno continue scommesse da 1 euro trascorrendo ore e ore davanti alla App, allora è un tutto ok; mentre se uno spende 1 milione in un’unica occasione allora è ludopatico.
Possiamo dire che è un cretino, va bene; ma la patologia nasce dalla dipendenza, la continuità con cui si fa una cosa”.
I bacchettoni che infliggono sentenze
“Non mi piacciono i bacchettoni che giudicano con una superficialità aberrante senza sapere poi realmente quali siano le motivazioni.
Ci sono passato anche io venendo infangato senza aver commesso nulla.
Quando le cose si chiariscono, ci si dimentica di spiegare e chiedere scusa e si lasciano le persone con un’etichetta addosso. Lo trovo profondamente sbagliato”.
Buffon Capo Delegazione della Nazionale
“Un ruolo di cui sono orgoglioso.
Io come Vialli? Sarei un folle a pensare di poter trasmettere qualcosa come è riuscito a Gianluca. Cerco almeno di non farlo rimpiangere troppo, senza però scimmiottarlo.
Faccio Gigi Buffon con i miei pregi e difetti, le mie profondità e superficialità”.