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Calcio: il miracolo di Natale nel primo conflitto mondiale
Calcio giocato che ferma la guerra. Era il 25 dicembre del 1914, soldati in trincea che smettono di sparare e improvvisano una partita. Il resto è storia.
C’erano francesi, inglesi e tedeschi. Sembra l’inizio di una barzelletta, ma invece è la triste storia di soldati in guerra. La prima guerra mondiale. Ma c’è stato un momento in cui invece di sparare hanno scelto di giocare insieme.
Il fronte occidentale
La storia, quella con la “s” minuscola, si svolge in Belgio, nelle Fiandre. Saliente di Ypres settore del fronte occidentale.
È da mesi che gli alleati combattono i tedeschi, con un costo di vite umane elevatissimo. E i corpi insepolti giacciono tra esplosioni che devastano la terra di nessuno.
È un periodo di forte stallo per il conflitto.
Le trincee dei rispettivi fronti sono molto vicine tra loro, i soldati di entrambe le fazioni si vedono e, se volessero, si potrebbero anche ascoltare.
Un grido nel buio
E infatti succede che qualcuno fa sentire la sua voce. È quella di una tedesco che lancia un richiamo “Soldato inglese, soldato inglese, buon Natale! Buon Natale!”.
Si alza una luce che lentamente si avvicina al filo spinato su cui tanti, troppi corpi sono caduti lacerandosi.
I soldati sono stremati e stanchi e decidono di riscrivere la Storia, quella con la “S” maiuscola.
Sono loro, al contrario dei capi di Stato, a rispondere spontaneamente all’invito di papa Benedetto XV che aveva chiesto alle nazioni in guerra di fermare l’atrocità.
La tregua di Natale
Vince su tutto la voglia dei soldati di smettere di sparare, almeno nel giorno di Natale.
Una ricorrenza che oltrepassa differenze e confini. Non c’è infatti nessun ordine di cessare il fuoco, e molti ne pagheranno le conseguenze. Ma ne vale la pena.
Si assiste a un vero miracolo di Natale: chi prima si sparava ora si sorride e si scambia regali improvvisati come un bottone, tabacco, cioccolata, cibo. C’è chi offre un servizio di taglio capelli e barba, e chi comincia a tirare calci a una lattina.
Tommy vs Fritz: calcio d’inizio
Erano questi i soprannomi dati rispettivamente agli inglesi e ai tedeschi.
Fatto sta che su quel campo indurito dalle gelate e liberato da poco dei corpi dei caduti a cui finalmente veniva data degna sepoltura, si disputò una partita di calcio.
Dagli spari agli assisist, dai morti ammazzati alle esultanze per i gol.
Cinque in tutto: stando alle lettere inviate a casa dai soldati e poi ribattute dai giornali nazionali il match finì 3-2 per i tedeschi.
La storica partita di calcio della tregua: film e altre opere
Questo evento è stato più volte ripreso per film, libri e canzoni.
Il più famoso è il lungometraggio di produzione franco-anglo-tedesca Joyeux Noël – Una verità dimenticata dalla storia (2005), con la regia di Christian Carion.
Invece di produzione italiana è il videoclip del gruppo Le Vibrazioni, per la canzone Sono più sereno del 2003, in cui viene rappresentata anche la famosa partita di calcio.
Da citare anche la canzone Let the Truce Be Known, del 2014, del gruppo heavy metal israeliano Orphaned Land che trasla gli eventi bellici del primo conflitto mondiale nello scenario del conflitto arabo-israeliano. Che fosse di buon auspicio per gli eventi di estrema attualità.
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Juventus, Todibo di nuovo nel mirino: strategia e sviluppi futuri
La Juventus sta valutando con attenzione il ritorno di Jean-Clair Todibo, un obiettivo che non è mai tramontato del tutto.
Dopo aver rifiutato il trasferimento alla Vecchia Signora lo scorso agosto, attratto dalla proposta del West Ham, il difensore francese non sta vivendo l’esperienza sperata in Premier League. Con sole otto presenze da titolare in ventidue giornate, Todibo non sembra soddisfatto del suo ruolo e della sua condizione attuale, il che ha spinto il suo nome di nuovo nella lista dei desideri della Juventus.
Secondo quanto riportato, un intermediario italiano sta cercando di facilitare il trasferimento del difensore a Torino. La Juventus, però, non intende impegnarsi in un acquisto definitivo a gennaio, ma sta studiando una formula di prestito oneroso con diritto di riscatto. Questa strategia consente ai bianconeri di mantenere flessibilità economica in vista del mercato estivo, quando potrebbero aprirsi possibilità più ampie per rafforzare ulteriormente la squadra.
Con l’arrivo imminente di Renato Veiga e altri possibili rinforzi, la Juventus si prepara a intervenire sul mercato per costruire una difesa solida anche per il futuro, con Todibo che potrebbe diventare una figura chiave nel reparto arretrato, se la trattativa dovesse andare a buon fine.
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Graziani su Dovbik: “Non è il tipo di attaccante che mi fa impazzire”
L’ex calciatore della Roma Graziani, ha detto la sua sull’attuale bomber giallorosso Dovbik: “Gli arriva il pallone una volta ogni quarto d’ora, è faticoso”.
Fin qui la stagione della Roma è stata completamente al di sotto delle aspettative, quasi fallimentare sotto ogni punto di vista. Data la negatività che invade attualmente il mondo giallorosso, risulta anche difficile fare un bilancio sull’operato dei nuovi acquisti, su tutti il bomber Artem Dovbik.
La piazza si suddivide tra quelli che lo hanno bocciato, quelli che lo hanno promosso e quelli che invece vogliono aspettare per dare un giudizio definitivo. In questa categoria ritroviamo l’ex calciatore Francesco Graziani, il quale ha espresso il proprio parere sull’attuale attaccante ucraino della Roma.
Ciccio Graziani su Artem Dovbik
Le sue parole: “Non è il tipo di attaccante che mi fa impazzire. Ma va detto che uno così ha bisogno del supporto della squadra. Gli arriva il pallone una volta ogni quarto d’ora e questo diventa faticoso per chiunque, rischi di deprimerti. Se ha segnato tutti quei gol significa che lo sa fare, non può essere dipinto come un cretino.
Ha tanti alibi come i continui cambi di allenatore, ma deve metterci del suo. Cosa può migliorare? Deve essere meno prevedibile in area, deve diventare più attivo e mobile. Per il resto però è anche un problema di dinamica di squadra, devono mettersi di più al suo servizio”.
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Torino, Karamoh: “Il gol arriverà. Su mister Vanoli…”
Yann Karamoh, reduce da un’ottima prestazione contro il Cagliari, si è espresso sul rapporto con Vanoli e sul poco feeling con il gol.
Al termine del match vinto per 2-0 dal Torino, ai microfoni di Torino Channel, Karamoh ci ha tenuto a dire la sua sul rapporto che ha instaurato con Vanoli e sul suo percorso con i granata.
Di seguito le sue parole.
Karamoh sul dialogo con Vanoli prima della partita
“Già ieri in allenamento, il mister mi ha detto che se avessi fatto gol saremmo andati a mangiare fuori. Non ho segnato ma ora penso alla prossima partita che sarà molto importante per noi”.
Sul rapporto con il mister
“L’anno scorso sono andato in prestito e rientrato. Ora mi ha dato fiducia e questo per me è molto importante. Sono un po’ più libero sul campo, posso dribblare e attaccare la profondità. Sono molto contento. Piano piano migliorerò”.
Sulla vittoria di ieri
“Siamo tutti professionisti. Lavoriamo ogni giorno per vincere. Abbiamo pareggiato con la Juve, in dieci con la Fiorentina e oggi preso i tre punti. E’ molto bello per noi. Dobbiamo continuare a lavorare così per vincere“.
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