Calcio italiano: scatta l’ora delle dimissioni?

Calcio italiano sempre più nella bufera. I tribunali sono, purtroppo, divenuti il giudice supremo dei campionati

Il rettangolo verde è quello dove si gioca, e che quindi dovrebbe essere in grado di determinare la classifica del torneo.

Questo dovrebbe accadere in un paese normale. In Italia non è più cosi.

Le classifiche, da anni, vengono ridisegnate nei tribunali. Ogni anno assistiamo a penalizzazioni in tornei di differente livello.

L’ultimo caso che ha coinvolto la Juventus, è la cartina di tornasole della totale inadeguatezza degli organi sportivi italiani.

Una situazione totalmente approssimativa dove Ugo Taucer, Procuratore Generale dello Sport fa affermazioni incredibili.

“Mi sento di affermare che le argomentazioni di controparte non colgono il punto, ritengo di confermare l’ipotesi accusatoria e quindi sono per l’ inammissbilità della pronuncia, ma con un’eccezione. Rispetto all’articolo 4 sotto il profilo della ‘carente’ motivazione temo che effettivamente il profilo di colpa, la sanzione in punti alla squadra vi sia una carenza da apprezzare e valutare in un nuovo giudizio, quindi a un rinvio per un nuovo giudizio da parte della Corte”.

Una sorta di supercazzola, da parte di chi non riesce a dare un giudizio lineare.

Il fatto che venga messa in evidenza una carenza di motivazione, di fatto mette al muro coloro che hanno emesso la sentenza precedente.

Il danno arrecato al club che ha disputato le gare con l’handicap, non è quantificabile. Ha determinato psicologicamente la loro stagione.

A questo punto non dovrebbe essere sufficiente rendere i 15 punti, o quelli che sono.

Sarebbe il minimo che i responsabili di certe decisioni si dimettessero, perché hanno contribuito a falsare la stagione.

Lo hanno fatto con una leggerezza un tempo non conosciuta.

All’estero cosa penseranno del nostro campionato più prestigioso?