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Calcio, le Nazionali più titolate di sempre
Quest’anno si disputa la diciassettesima edizione degli Europei di calcio e l’Italia dovrà difendere il titolo conquistato tre anni fa nella finale di Wembley.
Un compito, questo, molto difficile, dato che secondo i bookmakers, come quelli della pagina delle scommesse di Betway o portali simili, gli azzurri sono ben meno quotati rispetto ad avversarie come Francia, Germania e Inghilterra, con quest’ultima messa in prima posizione nella lista delle favorite.
Proprio la squadra di Southgate era stata la grande sconfitta di Euro 2024. Gli inglesi erano convinti di vincere il titolo, ma la formazione allora allenata dal CT Roberto Mancini ribaltò i pronostici della vigilia compiendo una vera e propria impresa. Stavolta, la Nazionale dei Tre Leoni proverà quindi a confermare le previsioni, anche perché il digiuno dura da ben 58 anni, quando, nel 1966, si laureò campione ai Mondiali disputati in casa.
I giocatori certo non gli mancano, ma anche per loro non sarà facile, dal momento che dovranno vedersela con rivali molto forti. In primis, quella stessa Francia che è tra le Nazionali più titolate di sempre insieme a Germania e alla stessa Italia, che, come visto nel 2021 e anche nel 2006, ci ha abituato a risultati inaspettati.
Quest’estate si giocherà anche la Coppa America, dove Brasile e Argentina, come ad ogni edizione, sono le favorite. I verdeoro si dovranno rifare della delusione ai Mondiali in Qatar, mentre l’Albiceleste proverà a ripetere la doppia impresa che li vide, nel giro di due anni, vincere sia il trofeo continentale che quello intercontinentale.
Insomma, per gli appassionati di calcio si prospetta una ricca estate di eventi da non perdere che includeranno anche le partite delle Olimpiadi. Nell’attesa, vediamo dunque quali sono le Nazionali più titolate di sempre.
Quali sono le Nazionali di calcio più vincenti della storia
Curiosamente, l’Inghilterra è una delle Nazionali meno vincenti della storia. Sebbene le origini del calcio siano da attribuirsi proprio alla Terra d’Albione, gli inglesi contano soltanto un Mondiale vinto nell’unica finale raggiunta nel torneo. Destino contrario, invece, per quanto riguarda gli Europei, dove hanno centrato la loro prima e unica finale proprio tre anni fa, perdendo, come detto, contro l’Italia.
Poi troviamo tante Nazionali a quota due titoli, come il Portogallo, che nella sua storia ha vinto un Europeo (nel 2016) e una Nations League. Poi, Corea del Sud, Cile, Canada, Congo, Paraguay, Perù, Qatar e Algeria, tutte vincenti nei rispettivi continenti. Inoltre, c’è da aggiungere la Danimarca, che vanta un Europeo vinto nel 1992 e una Confederations Cup nel ‘95.
Con tre titoli, troviamo poi Arabia Saudita, Costa d’Avorio, Costa Rica, Iran e Nigeria, tutte tre volte campioni continentali. A quattro ci sono invece Ghana e Giappone, anche loro vincenti in ambito continentale. Stesso discorso anche per Australia, Camerun e Nuova Zelanda, che però sono a quota cinque. Cinque come i titoli vinti dalla Spagna che conta un Mondiale vinto nel 2010, tre Europei e una Nations League.
Ben sette sono invece i trionfi di Egitto, che ha vinto soltanto in ambito africano, Francia, due volte campione del mondo, d’Europa, in Confederations Cup e una volta campione in Nations League, e Italia. Gli azzurri, in particolare, hanno vinto ben quattro Mondiali, ai quali si aggiungono un titolo olimpico, conquistato nel 1936, e due Europei.
Ad otto troviamo la Germania che, come la nostra Nazionale, vanta quattro titoli mondiali, mentre sono tre i successi continentali e uno in Confederations Cup.
Forse non tutti se lo aspettavano, ma con 10 trionfi troviamo poi gli Stati Uniti, tutti vinti in ambito continentale. Ancora meglio ha però fatto il Messico, che conta ben 12 successi continentali e uno in Confederations Cup.
Il terzo gradino del podio va, forse un po’ inaspettatamente, al Brasile, che conta 18 trofei in totale, inclusi i cinque mondiali che la rendono la Nazionale più vincente della storia del torneo, mentre sono soltanto nove i successi in Coppa America che la rendono terza nel medagliere della manifestazione. Magari qualcuno si aspettava di vedere i verdeoro in prima o in seconda posizione, ma quest’ultima va invece all’Uruguay, che conta due successi mondiali, due medaglie d’oro olimpiche e ben quindici trofei continentali. Vittorie, queste, arrivate per lo più nella prima parte del Novecento, quando la selezione era una delle più forti in circolazione.
Il primo posto spetta infine all’Argentina che, pur contando lo stesso numero di successi della Celeste, vantano un titolo mondiale in più (tre), quello vinto in Qatar nel 2022. A questo si aggiungono quindi una Confederations Cup e ben 15 Coppe America, a pari merito proprio con l’Uruguay.
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Italia, senti Italo Cucci: “Abbiamo bisogno di semplici vittorie”
Lo storico giornalista del Corriere dello Sport Italo Cucci firma una grandiosa analisi di Svizzera-Italia. Cucci, parlando di “semplici vittorie”.
Italo Cucci, storica firma del Corriere dello Sport, non si risparmia nella grande analisi effettuata su Svizzera-Italia. Cucci spiega come l’Italia non doveva giocare con l’arroganza di impartire lezioni di calcio. Al contrario, alla squadra di Luciano Spalletti sarebbero bastate poche ma semplici vittorie.
Cucci infatti spiega: “Adesso che tutti possono testimoniare quanto io sia stato discreto alla vigilia con Spalletti, direi tollerante, vediamo cosa dissi scherzando (ma non troppo) per la bocciatura di Orsolini: povero Orso, lui che si va a cercar la palla anche nella sua area e se serve fa il terzino, lo stopper, no, stia a casa perché Scamacca…Visto Scamacca? Visto Chiesa? Visto Fagioli? Non era meglio piegarsi a Camarda? Visti tutti? Chi salviamo? Nessuno, stavolta neanche San Gigio. Tutti colpevoli”.
Italia, senti Italo Cucci: “Abbiamo bisogno di semplici vittorie”
Cucci non si risparmia sull’Italia, dicendo: “Nessun colpevole. È storia patria. No, in verità c’è un solo colpevole: l’allenatore. Cosa gli ha fatto ai ragazzi di Berlino fra il bellissimo gol di Zaccagni e la vergogna di ieri sera? S’è trasformato in un santone, s’è messo a far prediche, faremo, vedremo. Mi hanno detto «Oggi gioca a quattro», 4-3-3, audace, pugnace, perspicace. Ha fatto peggio di Prandelli in finale con la Spagna, ma almeno prima ci aveva fatto divertire con Germania e Inghilterra. E qui comando io, e questa è casa mia.
Cucci poi conclude: “In questo Paese di poeti, artisti, santi, eroi… Ma mi faccia il piacere, 9-1, 9-1, 9-1, catenaccio, contropiede, sii italiano e basta. Non abbiano bisogno di lezioni ma di semplici, povere vittorie”.
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Milan, novità su Divock Origi: le parti trovano una soluzione
Milan, quello dell’attaccante belga è stato senza dubbio un flop. Ora le parti stanno trattando per una soluzione condivisa.
L’avventura di Divock Origi è stata del tutto fallimentare. In Serie A si è infatti presentato un giocatore dalla forma fisica rivedibile, inesistente in campo e con grandi difficoltà anche nel gestire le più semplici situazioni. Insomma, un flop.
Che nemmeno l’esperienza in Premier League ha saputo rivitalizzare. Con la maglia del Nottingham Forrest una rete in 22 partite, misero bottino per un attaccante.
La scelta di non riscattarlo con conseguente ritorno del classe ‘95 belga a Milano. Ma ecco la decisione del club e dell’entourage del giocatore, ovvero la rescissione consensuale del contratto.
Origi sarà quindi libero di accasarsi con chi vorrà, senza altri vincoli e il Milan si libererà di un giocatore sul quale nessuno più crede, dalla dirigenza all’allenatore.
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Milan, ten Hag parla con Zirkzee: il punto
Milan, sirene inglesi sempre più assordanti quelle che si sentono direttamente da Bologna e che sono rivolte al forte attaccante olandese. Tuttavia la sua volontà è sempre la stessa.
Il Manchester United, da semplici contatti conoscitivi, ora è passato alla fase due, quella dell’azione.
Non ci è dato sapere se sia stato lo stesso agente del ragazzo, Kia Joorabchian, a spingere questa trattativa, ma sappiamo che il club inglese ora fa sul serio.
Nei giorni scorsi, lo stesso Erik ten Hag, allenatore dei Red Devils, ha incontrato l’olandese. Un colloquio che ci riferiscono sia durato intorno alle due ore, tanto per essere un primo incontro.
Zirkzee sarebbe rimasto colpito e bene impressionato, tuttavia la sua volontà continua a essere quella di giocare in Serie A con la maglia del Milan. In questi casi, lo sappiamo, l’aspetto economico può giocare un ruolo fondamentale e a oggi il Manchester, sotto questo specifico aspetto, sembra avere più armi per essere convincente.
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