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Calcio, salutiamo un 2021 all’insegna dei fiori d’arancio: i calciatori convolati a nozze e chi dirà sì nel 2022
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3 anni fail

Siamo ormai giunti all’ultimo giorno del 2021 e siamo quindi pronti a dare il benvenuto al 2022. Un anno, quello che sta per giungere a termine, all’insegna dei fiori d’arancio, con tanti calciatori convolati a nozze e molti altri pronti a dire sì nel 2022.
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I calciatori convolati a nozze dopo Euro 2020
Ne sono un chiaro tre calciatori della Nazionale Italiana che hanno messo l’anello al dito alle loro amate proprio dopo la vittoria dell’Europeo. Ad aprire le danze ci ha pensato Bernardeschi che ha detto sì a Veronica Ciardi a Carrara. A seguire Marco Verratti, protagonista anche lui di una cerimonia da sogno, in questo caso a Parigi, con la moglie Jessica Aidi. Nel 2021, inoltre, sono convolati a nozze anche
Stefano Sensi e l’influencer Giulia Amodio, che hanno festeggiato a Ostuni.
Da Locatelli a Castrovilli, proposte di matrimonio indimenticabili
Mentre alcuni hanno deciso di convolare a nozze nel 2021, altri hanno fatto la fatidica proposta di matrimonio alle loro amate. Tra queste si annovera quella di Manuel Locatelli che ha chiesto la mano della fidanzata Thessa Lacovich, a cui dedica ogni gol mimando con le dita la “T”. La proposta, con tanto di anello come vuole la tradizione, è stata immortalata sui social, così come il “sì” commosso della ragazza.
Proposta di matrimonio da favola anche per Rachele Risaliti, fidanzata con il calciatore Gaetano Castrovilli. Il centrocampista ha chiesto la mano della sua amata su una splendida terrazza fiorentina con vista sul Duomo. Un 2021, quello che sta per giungere al termine, quindi, all’insegna del calcio, ma non solo. Tanti, infatti, sono i calciatori che hanno deciso di fare il gol più bello con le loro amate, tanto da rendere il 2021 un anno all’insegna dei fiori d’arancio.

Nico Paz è una delle sorprese del nostro campionato e il Como spera di poterlo tenere anche nella prossima stagione. L’argentino vanta già numeri impressionanti.
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La provenienza dal Real Madrid non è casuale e da quelle parti di talenti se ne intendono parecchio. La difficoltà di impattare così pesantemente in Serie A però non lo ha scoraggiato.
Como, Nico Paz e il dato sui dribbling riusciti
Prima che debuttasse in Italia, il giovane talento classe 2004 figurava come elemento misterioso all’interno della rosa lariana. Alcuni parlavano di un fenomeno dal piede mancino e di gran tecnica ma era tutto da dimostrare.
Le prime uscite non sono state delle migliori ma ha impiegato pochissimo Nico Paz per attirare su di sè l’attenzione, grazie a prestazioni di alto livello condite da gol e assist che hanno permesso al Como di sorprendere tutti in Serie A.

NICO PAZ IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Man mano che passavano le giornate, il suo talento elargiva sempre più giocate decisive ma non solo; infatti c’è un dato che lo posiziona al primo posto della classifica e riguarda i dribbling riusciti. Quella sua conduzione di palla ricorda molto un altro argentino dal piede mancino ma, a differenza di Messi, Nico Paz ha sviluppato uno stile molto più spregiudicato che lo rende unico nel suo genere.
Ne è la dimostrazione appunto il dato sui dribbling riusciti in questa stagione (65) che gli valgono il primo posto in questa speciale classifica. Grazie al suon talento naturale è riuscito a imporsi anche su giocatori con più esperienza, come Rafael Leao, Zaccagni, Pulisic e molti altri.
Se resterà in riva al lago dipenderà da molti fattori e il futuro è ancora incerto ma sicuramente lascerà il segno nel nostro paese come “quel fenomeno di Nico Paz”.

Rassegna stampa, le aperture dei quotidiani sportivi in edicola stamane: Sinner domani in finale al Foro Italico contro Alcaraz, oggi c’è la Paolini.
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Rovella, sulla nazionale: “spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.
Pubblicato
17 ore fail
16/05/2025
Nicolò Rovella, centrocampista della Lazio, al Messaggero: “spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.
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Intervenuto a Il Messaggero,il centrocampista ex Monza e Juventus Nicolò Rovella ha commentato la stagione della Lazio e le sue ambizioni in ottica Nazionale, esprimendo la speranza di essere convocato da Spalletti per i prossimi impegni della spedizione azzurra. Ecco le sue parole:
È pronto per la Norvegia il 6 giugno?
“Prontissimo e orgoglioso, spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.
Guendouzi ha detto che diventerà uno dei più forti al mondo.
“Esagerato. Lui è un esempio, un guerriero vero. Caratterialmente siamo simili e, in battaglia, ci completiamo”.
La Premier sembra pronta a fare follie per averla.
“Per carità, mi lusinga che le big mi cerchino, ma io sono già in un grande club. Ho un contratto di cinque anni e sono felice. Questa società sta crescendo, ha un progetto che mi coinvolge. Spero di vincere tanto qui, di riportare la Lazio in alto. Voglio alzare più di una Coppa, è la mia missione. Se non fosse chiaro, lo ribadisco, voglio rimanere qui a vita. Non sono venuto per esplodere e andare poi a vincere in altri club”.
Cosa manca per vincere?
“La mentalità. Ne parlo spesso con Pedro, dobbiamo alzare il livello. Per arrivare a certi traguardi, devi vincere ogni domenica, pensare a tre punti ogni giornata. Bisogna guardare vicino, non lontano”.
È pronto per la Norvegia il 6 giugno?
“Prontissimo e orgoglioso, spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.
Guendouzi ha detto che diventerà uno dei più forti al mondo.
“Esagerato. Lui è un esempio, un guerriero vero. Caratterialmente siamo simili e, in battaglia, ci completiamo”.
La Premier sembra pronta a fare follie per averla.
“Per carità, mi lusinga che le big mi cerchino, ma io sono già in un grande club. Ho un contratto di cinque anni e sono felice. Questa società sta crescendo, ha un progetto che mi coinvolge. Spero di vincere tanto qui, di riportare la Lazio in alto. Voglio alzare più di una Coppa, è la mia missione. Se non fosse chiaro, lo ribadisco, voglio rimanere qui a vita. Non sono venuto per esplodere e andare poi a vincere in altri club”.
Cosa manca per vincere?
“La mentalità. Ne parlo spesso con Pedro, dobbiamo alzare il livello. Per arrivare a certi traguardi, devi vincere ogni domenica, pensare a tre punti ogni giornata. Bisogna guardare vicino, non lontano”.

MATTIA ZACCAGNI FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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