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Calcio story, Christmas edition: la Tregua di Natale
Secondo appuntamento con Calcio story Christmas edition, nel giorno di natale non potevo non raccontarvi la storia della Tregua di Natale, uno degli episodi più iconici del passato che hanno segnato la storia. Ecco quel che accadde sul fronte di guerra e auguri a tutti.
Non esiste cosa più brutta della guerra, e su questo credo che siamo tutti d’accordo. Torniamo quindi indietro nel tempo di ben 117 anni fa, nel bel mezzo della Prima Guerra Mondiale. 24 dicembre 1914, di notte, siamo a Ypres, in Belgio, e i soldati tedeschi ed inglesi sono nelle loro trincee, gli uni di fronte agli altri. Improvvisamente, un soldato scozzese, Ernie Williams, vede in lontananza il bagliore di alcune fiammelle bluastre provenire dalla trincea tedesca e subito dopo sente intonare il canto natalizio Stille Nacht. Dalla trincea nemica qualcuno urla “soldato inglese, buon Natale!”. Williams è incredulo, avvisa i suoi commilitoni e, poco dopo, gli inglesi rispondono al canto con Silent Night. Quelle fiammelle bluastre altro non erano che delle candele poggiate sul parapetto della trincea, quella notte scattò la celeberrima Tregua di Natale. Il giorno dopo, la mattina di Natale, i soldati tedeschi e quelli inglesi si ritrovano nella terra di nessuno e, a un certo punto, un soldato tedesco tira fuori un oggetto inconsueto in tempi di guerra, un pallone da calcio. Comincia così una partita leggendaria che andò avanti per una mezz’ora buona e che vide i tedeschi vincere 3-2. Una speranza in mezzo alla guerra, un episodio di fratellanza che continuò nei giorni seguenti coi due schieramenti che, dopo quella partita, non osarono più farsi la guerra. Per punizione, gli inglesi vennero trasferiti a Verdun e i tedeschi sul fronte orientale. Ma una notizia del genere vola veloce di bocca in bocca, il Manchester Guardian riporta la notizia ma viene subito messo a tacere, si tratta solamente di una leggenda da quattro soldi, si pensa. È invece era tutto vero, quel giorno la guerra, per qualche ora, aveva lasciato spazio a una fraterna partita di calcio.
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Calcio story, le testimonianze dal fronte
Ovviamente ci sono pervenute, per fortuna, le testimonianze di alcuni soldati, un episodio del genere non poteva restare “lettera morta”. Leggiamo quella di un soldato britannico che ha raccontato così quell’incontro nella terra di nessuno:
“Avevo cinquanta uomini nel mio plotone prima della battaglia, e alla fine erano rimasti in ventinove. La maggior parte degli altri erano feriti. (…) Siamo arrivati il 25 dicembre, mentre voi festeggiavate il Natale io ero in trincea. Sono stati giorni molto diversi, abbiamo passato il Natale in pace invece di continuare a spararci a vicenda. In qualche modo è stato deciso un armistizio, e abbiamo parlato con i tedeschi a metà strada tra le trincee.
Era così strano parlare con i tedeschi, e qualcuno di loro parlava inglese. Li abbiamo sentiti cantare la notte di Natale, hanno davvero dei bravi cantanti tra le linee. Per il Boxing Day la cosa si è ripetuta, erano di nuovo fuori dalle trincee, e qualcuno di loro ha anche offerto ai nostri cioccolato e sigarette. I nostri quattro giorni sono finiti, e ce ne siamo andati senza che fosse sparato un colpo.”
Ed il racconto che testimonia che quella partita si è giocata davvero, la firma è ancora quella di un soldato inglese:
“In alcune zone stavamo a sole 100 iarde da loro, e abbiamo parlato per tutta la notte. Hanno anche proposto di giocare a pallone. Al mio ritorno ti parlerò ancora dell’incredibile trasformazione che è avvenuta all’alba del giorno di Natale. Oggi non è stato sparato un colpo, e la brina è ancora intonsa sul terreno ghiacciato. Un bel cambiamento, dopo la pioggia.”
Insomma, un episodio epico che ha fatto la Storia, una partita di calcio nel bel mezzo della guerra, assurdo ma vero. A tutti voi lettori tanti auguri di Buon Natale, dove c’è ancora, purtroppo, la guerra, auguriamoci che ci siano tanti momenti come questo, anche se l’augurio di tutti è che la guerra cessi dappertutto. Auguri!
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Pogba su Instagram: “Vediamo cosa arriverà…”
Paul Pogba lancia un messaggio criptico su Instagram: il centrocampista francese è pronto a tornare in campo come free agent da marzo.
Il ritorno di Pogba: un enigma da risolvere
Paul Pogba ha sorpreso i suoi fan e gli appassionati di calcio con un criptico post su Instagram. Il centrocampista francese, attualmente free agent, ha pubblicato la frase: “Vediamo cosa succede…”, accendendo la curiosità sul suo futuro. Con la possibilità di tornare a giocare a partire da marzo, Pogba è al centro di numerose speculazioni di mercato.
Opportunità di mercato e speculazioni
Il ritorno di Pogba rappresenta una ghiotta occasione per molti club europei. La sua disponibilità come free agent lo rende una delle pedine più appetibili del mercato invernale. Mentre i tifosi si interrogano sul prossimo capitolo della carriera di Pogba, le trattative restano avvolte nel mistero. Le sue dichiarazioni criptiche non fanno che alimentare ulteriori speculazioni, rendendo questo uno dei temi caldi del calciomercato.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨💭 Paul Pogba on Instagram: “Let’s see what’s coming…”.
He’s still available as free agent and officially allowed to play from March. pic.twitter.com/Y30P6uyu0S
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) January 27, 2025
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Scarpa d’Oro 24-25: Salah guida, Retegui tiene il passo
Scapa d’Oro, classifica aggiornata
- Mohamed Salah (Liverpool) 38 punti
- Erling Haaland (Manchester City) 36
- Robert Lewandowski (Barcellona) 34
- Alexander Isak (Newcastle) 34
- Harry Kane (Bayern Monaco) 34
- Victor Gyokeres (Sporting) 33 (coefficiente 1,5)
- Mateo Retegui (Atalanta) 32
- Kylian Mbappé (Real Madrid) 30
- Omar Marmoush (Eintracht Francoforte/Manchester City) 30
- Cole Palmer (Chelsea) 28
- Chris Wood (Nottingham Forest) 28
- Bryan Mbeumo (Brentford) 28
- Patrik Schick (Bayer Leverkusen) 26
- Marcus Thuram (Inter) 26
- Jonathan Burkardt (Magonza) 24
- Mason Greenwood (Marsiglia) 24
- Moise Kean (Fiorentina) 24
- Raphinha (Barcellona) 24
- Krzysztof Piatek (Basaksehir) 22,5 (coefficiente 1,5)
- Jonathan David (Lilla) 22
- Joane Wissa (Brentford) 22
- Hugo Ekitike (Eintracht) 22
- Ousmane Dembélé (PSG) 22
- Justin Kluivert (Bournemouth) 22
- Tim Kliendienst (Bor. M’Gladbach) 22
- Bradley Barcola (Paris Saint-Germain) 22
- Thierno Barry (Basilea/Villarreal) 21,5
- Ante Budimir (Osasuna) 20
- Ollie Watkins (Aston Villa) 20
- Ademola Lookman (Atalanta) 20
- Matheus Cunha (Wolverhampton) 20
- Samu Aghehowa (Porto) 19,5 (coefficiente 1,5)
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Juventus, Motta è tra i peggiori allenatori bianconeri degli ultimi 15 anni
Juventus, Thiago Motta non sta passando un bel periodo: dal suo esordio sulla panchina è uno dei peggiori tecnici degli ultimi 15 anni per numero di vittorie.
Thiago Motta, con il 38,71% di vittorie, è tra i peggiori allenatori della Juventus negli ultimi anni: solo Zaccheroni (38,10%) e Puppo (24,19%) hanno fatto peggio. Il primo è rimasto in panchina per 5 mesi e poi è stato esonerato, mentre il secondo è rimasto a Torino per due anni e ha contribuito a portare in squadra tanti giovani ma ha portato a casa poche vittorie.
Nonostante il contratto triennale, il suo futuro appare incerto, dato il gap di 16 punti dal Napoli e una stagione finora deludente. A gennaio, a parte la vittoria sul Milan, la squadra ha collezionato troppi pareggi e rischia di affrontare un top club agli ottavi di Champions.
I problemi principali riguardano la fragilità mentale, evidenziata dai 17 punti persi da situazioni di vantaggio, e la mancanza di carattere. La squadra, giovane ma rinforzata con giocatori d’esperienza, sembra incapace di reagire e mantenere costanza.
La stagione doveva essere di crescita, ma al momento è offuscata da prestazioni mediocri e un’identità che non rispecchia il DNA vincente del club piemontese.
Malgrado la situazione sfavorevole Motta deve provare a infrangere un tabù che va avanti da svariati decenni: tutti i nuovi tecnici che non hanno conquistato lo scudetto alla loro prima stagione alla Juventus poi non sono riusciti più a farlo.
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