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Calciomercato Roma, un francese per il centrocampo

La Roma inizia già a pensare al calciomercato del futuro, cercando di evitare la concorrenza per gli obiettivi di gennaio.
Una rosa incompleta. Così la definisce a più riprese Josè Mourinho, smanioso di nuovi arrivi nel mercato invernale.
I giallorossi dovranno infatti operare in almeno due ruoli, cercando in tutti i modi di acquistare un centrocampista ed un terzino destro. Lo Special One ha lamentato più volte una coperta troppo corta, non in grado di arrivare fino alla fine della stagione, considerando i numerosi impegni che vedranno protagonisti i capitolini.
E’ chiaro però come il tecnico lusitano dovrà cercare, almeno fino a gennaio, di studiare soluzioni alternative, cercando di coinvolgere maggiormente alcune seconde linee che non hanno trovato molto spazio fino ad ora.
La dirigenza romanista comincia intanto a studiare qualche primo obiettivo per il mercato di gennaio, cercando di anticipare la concorrenza specialmente per qualche nome più grosso.
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Calciomercato Roma, Ndombele nel mirino dei giallorossi
Potrebbe far presto ritorno sotto la guida di Mourinho Tanguy Ndombele, giocatore francese in forza al Tottenham.
Non è un segreto il fatto che l’allenatore giallorosso abbia il desiderio di acquistare un centrocampista per la sua Roma, capace di incrementare la solidità in un pacchetto che ad oggi risulta incompleto.
Dopo la delusione per il fallimento dell’operazione Xhaka, i capitolini sono rimasti a mani vuote in un reparto che andrà puntellato nella prossima finestra di calciomercato.
Ecco perché il centrocampista degli Spurs, stimato ed apprezzato dal tecnico lusitano, potrebbe proprio fare al caso della Roma, in cerca di una diga con le caratteristiche del francese.
La trattativa sarà impegnativa, causa soprattutto il muro che sovente viene eretto dalle società inglesi, ma la società giallorossa ha tutta la voglia di regalare al suo Special One il tanto richiesto centrocampista.
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Milan, Galeone è sicuro:” Allegri in un paio d’anni rivincerebbe lo scudetto”

Milan, leggeremo qui di seguito le parole del mentore di Massimiliano Allegri, tecnico in odore di trasferimento in rossonero.
E’ senza alcun dubbio Giovanni Galeone una delle persone più importanti per la crescita professionale e non solo di Massimiliano Allegri.
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex tecnico ha espresso la sua opinione sul livornese.
Le sue parole:” Allegri al Milan farebbe bene per tantissime ragioni. Sono convinto che in un paio d’anni rivincerebbe lo scudetto. Gli basterebbero un paio di innesti, ma poca roba e senza svenarsi. In Arabia gli fanno ponti d’oro, ma aspetta una sfida stimolante in Serie A”.
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Juventus, Andrea Agnelli non tornerà subito: il punto della situazione

Le voci su un imminente ritorno di Andrea Agnelli alla guida della Juventus sono state smentite da Exor, la holding che controlla il club bianconero.
Attualmente, non ci sarebbero le condizioni per un suo ritorno, anche se in futuro l’ex presidente potrebbe prendere in considerazione l’idea.
Cosa sta facendo Agnelli ora?
Dopo essersi dimesso il 28 novembre 2022, Agnelli vive tra Amsterdam e Torino, dove trascorre solo pochi giorni al mese. Attualmente si occupa della sua società finanziaria, Lamse, e segue il progetto della Unify League, il nuovo nome della Superlega, che potrebbe presto tornare alla ribalta.
Il futuro della Juventus e l’incognita allenatore
Agnelli segue la Juventus da lontano, ma senza presenziare allo stadio. Tuttosport sottolinea che la prossima stagione sarà cruciale per la società, e che l’attuale allenatore Thiago Motta rischia seriamente di non essere confermato, con la sua panchina già in bilico per la sfida contro la Fiorentina.
Per un eventuale ritorno di Agnelli, invece, bisognerà aspettare: una riflessione più approfondita sulla governance del club avverrà nei prossimi mesi.

THIAGO MOTTA PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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Antonini: “Maradona è stato assassinato. C’erano personaggi che ruotavano attorno a lui…”

Morte Maradona, il presidente del Trapani – Valerio Antonini – è intervenuto a “A pranzo con Chiariello”, trasmissione su Radio Crc, lasciandosi andare a dichiarazioni shock.
A seguire l’intervista completa
Antonioni: “Abbiamo le prove che Maradona sia stato ucciso…”
IL RAPPORTO CON MARADONA
“Il rapporto tra me e Diego Armando Maradona si era consolidato negli anni poiché abbiamo lavorato insieme in Sudamerica per tanti anni. Abbiamo creato un qualcosa che nel mio settore – che è quello della distribuzione di grano – è un qualcosa di unico e straordinario grazie ai rapporti che Diego aveva con i presidenti, cosa ben nota a tutti. Abbiamo fatto un grande lavoro di team insieme anche a Stefano Ceci. C’era un grande rapporto, non solo di lavoro ma anche di amicizia. Si era creata una sinergia straordinaria, conservo gelosamente ancora un audio di Diego in cui diceva che io ero uno dei pochi nella sua vita che gli aveva fatto solo guadagnare soldi e non gliene non aveva mai dovuti dare”.
“DIEGO ASSASSINATO”
“Io non solo sono convinto che Diego sia stato assassinato, ma ho da anni tutta una serie di informazioni che gestivo direttamente perché spesso con Diego andavamo in viaggi di lavoro in Venezuela, Cuba, Messico, Nicaragua. Insomma, ne ho vista di cotte e di crude per cui potevo scrivere un libro. C’erano personaggi che ruotavano intorno a Diego, soprattutto negli ultimi anni, che hanno contribuito in maniera chirurgica a quello che è successo. Mi riferisco in particolare a chi gestiva la parte legale di Diego che gli faceva firmare tutto ciò che doveva firmare anche quando Diego non era in condizioni di riconoscere neanche se stesso allo specchio. Tutte queste cose sono successe da anni”.
“MORLA IL COLPEVOLE”
“E’ sulla bocca di tutti. L’Avvocato Pisani penso non rappresentasse più Diego dal 2015. L’Avvocato Matias Morla è il principale responsabile e il principale colpevole della morte di Diego, perché è lui che ha nominato le persone che facevano parte del suo entourage che si occupavano anche di controllarlo, ma che in realtà lo facevano ubriacare e lo facevano ridurre in condizioni impresentabili per poi abbandonarlo. Matias Morla si occupava della scelta del medico e delle strutture su cui Diego si poteva appoggiare. Potrei stare dieci giorni a raccontare tutto quello che ho visto. Cose clamorose”.
IL RAPPORTO CON LE FIGLIE
“l rapporto con le figlie è stato particolare, dovevi conoscere Diego per capirlo. Lui era un uomo difficile e particolare, stare vicino a lui non era comune. Le figlie sono cresciute sempre con alcune caratteristiche che erano molto simili al carattere della madre con cui Diego si scontrava tanto che con una delle due aveva un rapporto addirittura conflittuale negli ultimi periodi. Ricordo ancora un evento particolare. Il 30 ottobre 2019 ero con lui nella casa che aveva affittato a Buenos Aires per il suo compleanno. Non c’era nessuno dei figli. Durante il suo compleanno i membri del suo entourage gli passarono da bere l’inverosimile tanto che chiamai la governance per dirgli che non stava bene ma loro continuavano a dargli birra e vino. Ad un certo punto arrivò la figlia Gianinna e si scontrò verbalmente con Morla poiché il padre era in condizioni impresentabili. Nella totale indifferenza, gli fu risposto davanti ad una trentina di persone che Diego era così e stava bene e che loro non erano nessuno per ridurlo in quella maniera”.
STEFANO CECI
“E’ stato l’unico che ha tentato di aiutarlo perché gli è stato sempre vicino. C’è una causa in corso, questa situazione è legata ad un contratto che Stefano ha regolare con Diego con una società di riferimento di Morla a cui Diego cedeva tutti i suoi diritti d’immagine e di nome. Motivo per cui c’è una causa in corso tra la società di Stefano e quella di Morla per chi ha effettivamente i diritti. Ci sono due cause: una tra Ceci e Morla e una tra Morla e gli eredi”.
“NEGLI ULTIMI OTTO ANNI SUCCESSE COSE IMPORTANTI NELLA VITA DI DIEGO”
“Negli ultimi otto anni sono successe alcune cose importanti nella vita di Diego che erano legate a me. Io portai Diego da quello che era il mio partner commerciale che era il più grande imprenditore nel mondo del grano, il Presidente Francesco Casillo, perché avemmo l’idea di coinvolgere Diego per farlo diventare l’apripista del business nei Paesi in cui aveva rapporti. Diego ha ricevuto decine di milioni di commissioni. Questi soldi finivano su un conto corrente svizzero che posso fornire alle autorità di Buenos Aires qualora me lo chiedessero, cointestato a Matias Morla e a Maradona a firma disgiunta che consentiva a Morla di poter disporre di questi soldi come e quando voleva. Inizialmente Diego aveva un conto corrente intestato solo a lui dove venivano versati gli importi alla commissione che lui aveva generato. Quando Morla cominciò a raffigurare Diego agli inizi del 2015, mi chiamò per dirmi che il corto corrente di Maradona è cambiato e di pregarmi di trasferire i soldi su quel conto. Rimasi interdetto in quel momento poiché era evidente che dietro questo interesse di Morla, c’era un suo secondo fine che era quello di poter mettere mano al capitale di Maradona e di poter disporre di quei soldi”.
MORLA
“Morla voleva controllare interamente il patrimonio di Maradona. Diego era molto debole e consapevole di non avere nessuno vicino che potesse aiutarlo. Morla è stato molto abile a convincerlo del contrario che lui potesse essere una forza per Maradona e che potesse diventare un aiuto per lui. Io ho provato a dire tante volte a Stefano di riportarlo in Italia, cercando di farlo vivere qui. Quando viveva a Dubai stava benissimo e quello fu il momento decisivo della vita di Maradona quando gli fu intimato di andarsene in Messico. In quel momento avevo capito che qualcosa di grosso stava accadendo. Quando arrivò il Covid Diego ebbe delle crisi, perché stava male e voleva uscire. Lui era stanco di vivere, me lo disse chiaramente”.
DE LAURENTIIS
“Un fenomeno assoluto. Quello che ha fatto a Napoli è eccezionale. Ha preso un squadra in Serie C inesistente e l’ha portata ai piani alti lottando per lo scudetto. Ha portato allenatori del calibro di Ancelotti e Benitez. Inizialmente a Diego non piaceva De Laurentiis, poi si sono conosciuti grazie a Stefano Ceci e da lì si sono frequentati. Diego aveva grande stima di De Laurentiis poiché è difficile parlare male di lui. De Laurentiis ha fatto diventare il Napoli una squadra importante. Lui ha grandi capacità anche se ha difetti come tutti gli esseri umani”.

Napoli, De Laurentiis
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