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Calciopoli, perché il derby d’Italia può salvare il calcio Italiano

Nella giornata di oggi si giocherà la 236° edizione del derby d’Italia, che vedrà scontrarsi l’Inter di Antonio Conte, contro la Juventus di Maurizio Sarri. Si tratta di un match particolare, in quanto la rivalità tra le due tifoserie negli scorsi anni si è accesa sempre di più. Una relazione che si è infuocata dallo scandalo di Calciopoli del 2006.
Il fatto
Nel 2005 iniziarono a venire a galla le prime indiscrezioni, tramite i media, riguardo a un’organizzazione impegnata al trattamento dell’area gestionale delle partite di campionato tramite relazioni illecite che includevano diverse figure dell’AIA(Associazione Italiana Arbitri). Nel 2006 la procura di Napoli condannò determinate squadre di serie A, tra cui la Juventus, a seguito del palesarsi di alcune intercettazioni telefoniche che includevano conversazioni telefoniche tra le principali figure dirigenziali dei club e della FIGC, designatori arbitrali, arbitri e assistenti. Il principale attore di questo scandalo sportivo fu Luciano Moggi, l’allora direttore generale della Juventus. Le sentenze finali portarono il club Torinese in serie B e l’assegnazione dello scudetto 2004/2005 all’Inter, terza in classifica di quella stagione.
L’inter dal canto suo venne indagata e processata nel 2011 e successivamente sentenziata dal procuratore federale Stefano Palazzi per illecito sportivo. Nonostante ciò il caso riguardante l’Inter cadde in prescrizione( situazione in cui la sentenza di condanna viene emessa successivamente al tempo prestabilito dalla legge e dunque il reato è nullo).
Gli effetti dello scandalo
Lo scandalo di Calciopoli cambiò radicalmente quella che era la gerarchia del calcio Italiano di quegli anni. Milan e Juventus dominavano le prime posizioni in Italia durante quel periodo, e le sentenze indebolirono i due club, soprattutto dal punto di vista dirigenziale, tutto ciò a favore di un’Inter che aprì un ciclo di 5 anni di predominio nerazzurro, oltre che alla conquista del triplete del 2009/2010.
Derby d’Italia per salvare il calcio italiano
Calciopoli fu un avvenimento che sporcò il calcio tramutandolo da quello che si era tanto amato in Italia.
Una figura che è stata completamente ignorata durante tutto l’avvenimento dello scandalo è quella del tifoso. La stessa figura che supporta la propria squadra e che dal calcio ne trae un beneficio emotivo, sentimentale e soprattutto sincero. La relazione che vi è tra un tifoso e il calcio è il sentimento che ne nasce, un sentimento che solo lo sport ha le facoltà di far nascere. Il calcio Italiano ha perso di lucidità e di credibilità dagli anni dello scandalo e la rivalità storica tra le due tifoserie che oggi si scontreranno si è sporcata da allora( dimostrazione di ciò vi sono i termini “rubentini” e “prescritti”, nati in relazione ai fatti del 2006 e 2011). Juventus, Milan e Inter, iconiche figure del calcio di quegli anni, non necessitavano di imbrogli arbitrali per trionfare. Un calcio che aveva stregato milioni di tifosi non può venire soppresso per mano di pochi.
Il derby d’Italia di oggi, che ci presenta un importante scontro scudetto tra due club che da anni non si fronteggiavano in una situazione simile, è l’ottimo pretesto per rendere omaggio a quello che era il calcio in Italia e a quello che sarà. Uno spettacolo a cui tutti gli amanti del calcio sono chiamati a vedere.
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Serie A, minuti in vantaggio: Juventus regina, duello Inter-Milan

Ogni match, di Serie A, vive di momenti e di conseguenza anche il risultato della stessa può arridere a un club come ad un altro, se non ad entrambi.
Pertanto, analizzare i minuti trascorsi in vantaggio, parità e svantaggio offre una chiave di lettura interessante sulle performance di una determinata società. Nel corso della storia della Serie A , si può stabilire la costanza e la forza delle principali squadre del campionato italiano.

Giorgio Chiellini (Juventus) portrait during italian soccer Serie A match Hellas Verona FC vs Juventus FC at the Marcantonio Bentegodi stadium in Verona, Italy, October 30, 2021 – Credit: Ettore Griffoni
Serie A: la regina del vantaggio
Al vertice della classifica per minuti trascorsi con il risultato a proprio favore troviamo la Juventus. I bianconeri hanno vissuto 100.388 minuti in vantaggio. L’equivalente di quasi due mesi e mezzo senza interruzione. Incide, ovviamente, anche il numero di edizioni (92) alle quali si è partecipato. Tanto è vero che l’Atalanta (64) è solo undicesima, separata dalla top10 da circa tremila minuti. A completare il podio ci sono le due squadre di Milano.
L’Inter, dall’alto delle sue 93 apparizioni nella massima serie del nostro campionato, ha collezionato 95766 minuti in vantaggio. Mentre il Milan con le sue 91 edizioni è stato in vantaggio per 89796. Immediatamente fuori dal podio seguono: Roma (81678), Fiorentina (71573) e Lazio con 68816.
Pareggio, mio pareggio
Passando invece a parlare del tempo trascorso in parità, regna un certo equilibrio. A contendersi questo primato, con un vero testa a testa, ci sono la Roma (141.678′ in parità) ed il Milan (140.496′).
Chiude il podio l’Inter con 140496. Fra le altre big da segnalare il 4o posto della Vecchia Signora con 139882. Tra le altre che oggi occupano posizioni di rilievo quella meno avvezza alle mezze misure è ancora una volta l’Atalanta (105489), ma anche il Napoli (125.333′) rifugge spesso al segno X.
Lo svantaggio di essere sotto in Serie A
Chi, invece, ha sofferto maggiormente nel tempo è la Fiorentina. La Viola è squadra che ha trascorso più minuti in svantaggio (58162). Subito alle sue spalle, a brevissima distanza, la Lazio con 58024.
All’opposto, con le dovute considerazioni, troviamo la Pistoiese, unica sotto i 1000 minuti. Questo perchè la squadra toscana ha militato in Serie A solo nella stagione 1980/81, nella quale retrocesse collezionando solo 6 vittorie e 4 pareggi. Considerando solo i club storici del campionato, è nuovamente la Juventus a comandare la classifica. I bianconeri sono stati sotto per 40.034, poco meno di un mese intero, seguiti da Udinese (43129) e Inter (47350).
E nelle competizioni europee?
Se poi si prendono in considerazione tutte le coppe Europee, con la formula attuale, la Juventus è quella che se la cava meglio. E’, di fatto, la prima italiana in questa statistica. Irraggiungibili, ovviamente, restano le spagnole. Il Barcellona, per fare un esempio, potrebbe avvicinarsi al Real Madrid nella gara con l’Inter. I nerazzurri sono stati in vantaggio finora per 5.469 minuti, praticamente la metà del tempo dei blaugrana (11.113′).
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Youcef Atal, la condanna: otto mesi per video antisemita

Continua l’inferno di Youcef Atal: condannato in Francia per aver ripubblicato un video antisemita a 8 mesi di reclusione con sospensione condizionale.
È notizia di oggi la sentenza della Corte d’appello dell’Aix-en-Provence in merito al caso di Youcef Atal. Il calciatore algerino era stato accusato per incitamento all’odio basato sulla religione.

Nizza
Atal: la sentenza
Il classe 1996 aveva ripubblicato sui suoi profili social un video di un predicatore palestinese il 12 ottobre 2023. Questo filmato, auspicava alla fine del discorso a “un giorno nero per gli ebrei“.
Il 28enne si era difeso dicendo di non aver visto il video interamente, ma è stato troppo poco per scagionarsi dalle accuse. L’ex Nizza, ora, dovrà scontare 8 mesi di reclusione con sospensione condizionale. Oltre alla condanna, anche un risarcimento di 15.000 euro alle parti civili, tra cui la Lega Calcio Professionistica, la Lega Internazionale contro il Razzismo e l’Antisemitismo Costa Azzurra e la CRIF Sud-Est. Confermata anche la multa di 45.000 euro.
Youcef Atal, dopo la condanna dai tribunali francesi, ha dovuto dire addio alla sua carriera calcistica nell’Europa che conta. Il calciatore era stato sospeso dal Nizza nel 2023 a seguito dell’accaduto. In seguito era stato ceduto, a febbraio 2024, all’Adana Demirspor. Con i turchi ha messo a referto 11 presenze, 1 gol e due assist.
Dopo solo sei mesi, però, l’algerino si è trasferito in Qatar, sponda Al-Sadd, dove è uscito ai quarti di finale della Champions League Asiatica. Una tragica fine per un giocatore che, fino a pochi anni fa, era ricercato dalle big europee.
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Milan, parla Percassi:” D’Amico rimane all’Atalanta” | Il gelo del Diavolo

Milan, arrivano notizie che di certo non faranno piacere ai sostenitori rossoneri del DS dell’Atalanta. Vediamo qui di seguito in dettaglio.
Semplice strategia oppure conferma? Questo ovviamente nessuno, a parte Luca Percassi, lo può sapere.
Le riserve tuttavia sembrano essere state sciolte da parte dell’Amministratore Delegato del club nerazzurro il quale si è sbilanciato in favore del suo attuale DS Tony D’Amico.
Queste le parole:” D’Amico sicuramente vestirà New Balance l’anno prossimo. Al di là dell’interesse vero o presunto di altri club, lui avrà l’enorme compito anche il prossimo anno di creare un’Atalanta competitiva. Noi siamo contenti di lui, lui è contento di noi e avrà una grande responsabilità”.
Sappiamo che D’Amico ha un contratto con l’Atalanta fino al 30 giugno 2027 e l’Atalanta di certo non farà deroghe o sconti. Non riteniamo tuttavia ancora chiusa la questione, anche se le parole di Percassi sembrano piuttosto categoriche.
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