Le interviste
Capello non ha dubbi: “Blessin meglio di Klopp”
Fabio Capello, uno tra i migliori allenatori del panorama europeo, si è espresso ai microfoni di SkySport. Blessin è visto di buon occhio dall’ex tecnico.
Nello specifico
Dopo la scottante disfatta dell’Italia contro la Macedonia del Nord, Fabio Capello si è rivolto ai microfoni di Sky Sport. Tra i temi trattati ci sono il modello Blessin e la necessità di rivoluzione dal punto di vista tattico nel campionato italiano. In Serie A manca il lancio in profondità e la capacità di aprire il gioco sfruttando anche l’ampiezza. Il tecnico del Genoa e Vincenzo Italiano sono stati elogiati per il loro adeguamento ad uno stile di gioco più europeo ed internazionale. Blessin è stato definito più avanti di Klopp da questo punto di vista. Spesso le squadre tentano di tornare indietro piuttosto che giocare in avanti, simbolo di una tattica, come quella del “tiki taka“, portata agli estremi.
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Problemi in Europa
Proprio per avere reso il calcio italiano lento e compassato, ora la situazione a livello internazionale è drammatica. Le squadre di club faticano e non poco ad arrivare alle fasi finali di competizioni europee. In questa stagione tutte le italiane in Champions League sono state eliminate anzitempo. Milan ed Atalanta ai gironi (la Dea si sta giocando l’Europa League), Inter e Juventus agli ottavi di finale, troppo poco per un paese vincente come il nostro. Non a caso infatti anche come Nazionale stiamo incontrando difficoltà, vedesi la recentissima disfatta.
La speranza
La speranza di tutti è che ci possa essere un’evoluzione in ottica di tattica e prestazioni sportive. Il lancio in profondità e l’ampiezza sono i punti di partenza per tornare a competere a livello globale. Tutte queste delusioni sportive sono da imputarsi ad un sistema ,molto probabilmente, vecchio e che necessita una rivoluzione.
Le interviste
ESCLUSIVA CS – Graziano Campi: “La Juve sta diventando prevedibile in attacco. Motta? Secondo me ha più responsabilità Giuntoli e il mercato è tutto sbagliato””
Il noto giornalista, commentatore e opinionista sportivo Graziano Campi ha concesso una lunga intervista ai nostri microfoni in merito alla situazione in casa Juventus.
Di seguito, l’intervista rilasciata da Graziano Campi, dove ha discusso il momento di crisi della Juventus, il mercato estivo e il rendimento della squadra nell’ultimo periodo.
Le parole di Graziano Campi
Perché la Juventus non riesce più a vincere neanche con le piccole?
“Perchè sta diventando sempre più prevedibile. Yildiz finora è stato un fattore determinante in negativo. Giusto dire che il futuro è suo, ma quest’anno non riesce ad essere la seconda arma offensiva di questa squadra. Se Conceicao è molto bravo a prendere fallo e far saltare le difese avversarie, lui raramente si procura occasioni su calcio piazzato al limite sinistro dell’area. I tiri da fuori sono un problema: tutte le grandi Juventus avevano un fuoriclasse su calcio piazzato. Platini, Baggio, Del Piero, Pirlo, Pjanic, Dybala per dirne qualcuno. Yildiz deve essere più bravo a prender fallo per creare occasioni su piazzato e ad attaccare il secondo palo quando Conceicao fa saltare le difese, come successo col Torino.”
Quanta responsabilità ha Motta sui risultati e quanto peso hanno invece gli infortuni?
“Per me il problema è Giuntoli. Ha sopravvalutato alcuni giocatori e non ha investito il necessario per rinforzare la Next Gen che in questa emergenza avrebbe dovuto fornire giocatori di qualità. Il progetto è abbandonato a se stesso e si è monetizzato tutto il possibile in estate per andare a strapagare Douglas Luiz, Koopmeiners e Nico Gonzalez, protagonisti di un inizio di stagione degno dei tempi dei vari Tiago, Poulsen, Almiron, Felipe Melo e compagnia cantante… Motta ha lanciato Savona e rilanciato Locatelli e McKennie. Della vecchia guardia sono due le note negative: Danilo e Fagioli. Non pensare che fosse necessario sostituire Milik è stato un errore madornale: il fatto che in Next Gen ci siano Afena Gyan e Da Graca, che hanno fallito il salto in serie B, e Semedo, arrivato in quota famigerata “giovani portoghesi che arrivano a Torino per poi scomparire nel giro di sei mesi”. Non so quanti anni sono che portiamo a casa portoghesi per i settori giovanili salvo poi perderne le tracce. Sembra una tassa. Ad oggi il mercato è fallimentare e la colpa ricade sul direttore sportivo, non sull’allenatore.”
Chi ha deluso di più finora sono stati gli acquisti più costosi come Douglas Luiz, Koopmeiners e Nico Gonzalez. Secondo lei Giuntoli ha sbagliato il mercato o bisogna dare loro tempo?
“Dipende dai casi. Douglas Luiz oggi è soltanto un giocatore che non si è ambientato in Italia e quindi può avere ancora mercato. Anche a costo di lavorare a uno scambio, ma deve partire. Nel reparto hai recuperato Locatelli, McKennie e hai Thuram e Koopmeiners che all’occorrenza può giocare da regista. Se il trequartista lo fa finalmente Yildiz, il reparto è al completo (a giugno rientra anche Miretti e sono sei per tre ruoli). Nico Gonzalez va aspettato perchè non è tuo: va riscattato a giugno e prima non può partire. Koopmeiners ha saltato la preparazione con lo sciagurato sciopero e deve capire i movimenti da fare in un attacco che tatticamente si muove in maniera molto diversa dall’Atalanta. Per me va usato come uomo d’ordine, lasciando a Yildiz il compito di giocare sottopunta e a Weah quello di attaccare gli spazi sul lato sinistro, insieme a Cambiaso.”
Il campionato è ormai perso? Ieri Giuntoli ha detto che l’obiettivo è arrivare tra le prime 4…
“Un direttore sportivo che lo scorso anno ha fatto di tutto per far fuori l’allenatore, che non solo è arrivato tra i primi quattro ma ha anche vinto una coppa Italia, non può parlare di quarto posto come obiettivo. Questo perchè gli investimenti fatti non sono da caccia al quarto posto: hai sostituito Miretti, Nicolussi e Rabiot spendendo 130 milioni di euro tra Thuram, Douglas e Koopmeiners. Hai sostituito Rugani e Alex Sandro con Kalulu e Cabal (30 milioni). Chiesa e Kostic con Gonzalez e Conceicao (80 milioni, riscatti inclusi). Hai cambiato portiere (altri 20 milioni investiti). A questo aggiungiamo i tanti piccoli errori come Djalo e Alcaraz un anno fa, l’impoverimento della Next Gen e il cambio di già tre allenatori (Allegri, Brambilla e Montero). Se può essere che gli altri a fine stagione siano stati più bravi di te, tu non hai comunque alibi. Alla prima Juve di Elkann si continuò a dare fiducia a Cobolli, Blanc e Secco fino all’inevitabile tracollo. Ripetere lo stesso errore sarebbe gravissimo. Giuntoli è stato spietato con tutti, da Allegri ai giocatori che voleva “far fuori”: quando hai quel modo di fare, poi devi aspettarti la stessa decisione nella valutazione del tuo operato. Ma non è detto che sia necessario: per me abbiamo ancora tutto quello che serve per toglierci grosse soddisfazioni in tutte le competizioni e molti di quelli che oggi sembrano dei bidoni possono riscattarsi. Cosa che, pur essendo schietto nelle critiche del presente, io credo sia assolutamente possibile e mi auguro con tutto il cuore. Io continuo a fare il tifo per Giuntoli, per Motta, per Yildiz, Koopmeiners, Douglas Luiz, Danilo, Nico Gonzalez: mi aspetto che loro diano il 100% per arrivare più in alto possibile, senza parlare di quarti posti o di alibi.”
Le interviste
ESCLUSIVA CS- Cosimo Bartoloni: “Conte è l’uomo giusto per il Napoli, vedo l’Inter favorita per lo scudetto. Su Ranieri e Motta…”
Il giornalista di Cronache di Spogliatoio Cosimo Bartoloni ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai nostri microfoni, relative a diverse tematiche.
Il giornalista e volto di Cronache di Spogliatoio Cosimo Bartoloni ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di Calciostyle, relative a diverse tematiche legate al nostro campionato. Tra cui il Napoli di Antonio Conte, la Roma di Claudio Ranieri e non solo.
Le parole di Bartoloni
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal giornalista Cosimo Bartoloni ai nostri microfoni.
Come giudichi l’operato di Thiago Motta alla Juventus sin qui?
“Non ti nego che in estate mi sarei immaginato una Juventus diversa, più avanti in classifica a Novembre rispetto alla situazione attuale.
Chiaro che quando c’è un cambiamento così importante dal punto di vista tecnico bisogna lasciare del tempo, poi è un sesto posto “bugiardo”.
La Juventus ha tante squadre davanti, ma sono tutte racchiuse in pochi punti. Sono tutte lì, non ce n’è una che ha fatto il solco lasciando le altre indietro. Potenzialmente, con due vittorie di fila e magari qualche passo falso delle squadre davanti, la Juventus è lì.
Chiaramente mi sarei aspettato qualcosa di più, ma si sapeva che sarebbe stato un progetto a lungo termine e sono convinto che usciranno fuori alla distanza.”
Conte è l’uomo giusto per il Napoli?
“Assolutamente sì. Era l’uomo giusto per mettere apposto le cose, per sistemare tutto ciò che non ha funzionato lo scorso anno. La storia di Conte dice questo, lo fece anche appena arrivato alla Juventus, e lo sta dimostrando.
Il Napoli è una grande squadra, ma lo era già l’anno scorso. Doveva solo essere riordinata, anche da un punto di vista mentale e delle motivazioni.
E da questo punto di vista un allenatore come Conte, in una squadra un po’ vuota e con la pancia piena, può essere decisivo.”
Ranieri può risollevare la Roma?
“Secondo me sì, perché è un tecnico esperto e soprattutto conosce l’ambiente. Poi dal prossimo anno, quando le cose saranno state sistemate, servirà un allenatore di spessore superiore, per ambire a qualcosina di più. Però per questo momento, per come si erano messe le cose, è la persona adatta.
Sa come si sistemano le cose a Roma, dato che lo ha già fatto più di una volta. Conosce i tifosi e sa come rimettere apposto una situazione così caotica, che chiaramente la squadra non vive bene. Una persona come Ranieri, anche da un punto di vista umano oltreché tecnico, è la persona adatta per riportare la Roma a vivere serenamente il momento.
Forse adesso è un po’ tardi, ma una volta che la Roma si libererà dei suoi problemi potrà tornare a giocarsi un piazzamento nelle coppe europee.”
Campionato molto combattuto, c’è qualcuno che spicca sugli altri?
” Secondo me l’Inter ha qualcosa in più delle altre. A livello individuale ha dei giocatori che possono fare la differenza sul lungo periodo, ma ha anche un allenatore che ha dimostrato di saper gestire il gruppo sia dal punto di vista umano che da un punto di vista tecnico.
Quindi metto l’Inter davanti e subito dopo il Napoli, che metto al secondo posto, e poi tutte le altre che sono dietro.”
Cosa pensi di Lazio e Fiorentina?
“Sono due bellissime realtà. Sono molto contento soprattutto per Marco Baroni, perché non godeva (soprattutto a livello di “percepito”) di una grandissima reputazione.
Invece veniva da due stagioni molto ben fatte con Lecce ed Hellas Verona, quindi sono contento che si sia affermato in una squadra che ambisce a qualcosa di molto più importante.
Non era scontato, credo che la Lazio sia una squadra molto interessante e che possa dare fastidio a tutti per i primi quattro posti.
La Fiorentina è una squadra molto bella. E’ sorprendente come Palladino sia riuscito a risolvere i problemi che si erano creati ad inizio stagione. Non perché credessi che Palladino non sarebbe stato in grado di farlo, ma perché nel calcio di oggi è sempre più raro vedere un allenatore che mette in discussione il proprio credo tattico.
Palladino ha capito che con quelle idee non sarebbe potuto arrivare molto lontano e ha fatto un passo indietro, ha capito come la squadra avrebbe potuto rendere al meglio e ora la squadra funziona. La Fiorentina ha un portiere che para tantissimo e un attaccante che segna tantissimo, ed è la grande differenza rispetto all’anno scorso.
La Fiorentina sono anni che gioca molto bene a calcio, ma passare da N’Zola a Kean fa la differenza. Così come fa la differenza avere un portiere di livello superiore, che sta ritrovando la forma di quando era uno dei migliori al mondo. Non so se sia una squadra da primi quattro posti, ma sicuramente potrà fare un bellissimo campionato.”
Le interviste
ESCLUSIVA CS – Angelo Di Livio: “Questa Juventus mi piace, ma troppi infortuni. Inter favorita per lo scudetto. Su Fiorentina-Inter…”
L’ex centrocampista della Juventus e della Nazionale Angelo Di Livio ha rilasciato alcune dichiarazioni ai nostri microfoni sull’avvio di stagione dei bianconeri e la corsa scudetto. Leggi con noi le parole di “Soldatino”.
Angelo Di Livio, una delle figure più amate del calcio italiano degli anni ’90 e primi 2000, si è raccontato ai nostri microfoni, offrendo una panoramica generale sull’attualità calcistica e sul momento della sua ex squadra. Conosciuto da tutti come il “Soldatino” per il suo caratteristico stile di corsa, Di Livio è stato una pedina imprescindibile del primo ciclo vincente di Marcello Lippi con la Juventus. Di seguito le sue parole in esclusiva rilasciate ai microfoni di Calciostyle.
Le parole di Angelo Di Livio
Come ha visto la Juventus di ieri sera?
“A me questa squadra piace, nonostante le tante difficoltà per infortunio. È chiaro che forse tira un pò troppo poco in porta ma ieri ha comunque giocato con grande personalità, contro una signora squadra e su un un campo molto difficile. È stato un test davvero positivo.”
Crede che la qualificazione ai playoff sia compromessa? La Juve ha solo 8 punti…
“Non penso, ci sono ancora diverse partite da giocare. Indubbiamente sono partite difficili, ma mi auguro che presto i vari Douglas Luiz, Nico Gonzalez e Vlahovic possano tornare a disposizione perché avere delle alternative importanti in panchina fa sempre la differenza.”
Le sta piacendo l’approccio di Thiago Motta?
“Mi piace molto come è entrato e l’idea di gioco che ha proposto. Ha iniziato un percorso e non si può avere tutto subito, eppure mi sembra sia sulla buona strada. Sta valorizzando giovani come Savona e Yildiz. Il problema è che quando non hai i giocatori con l’esperienza giusta in queste competizioni – come Douglas o Nico – diventa più difficile gestire il tutto.”
Che idea si è fatto sui tanti infortuni al J-Medical?
“È un grosso problema. Se sono muscolari diventa un problema più grande…Bisognerà valutare bene tutti gli aspetti dei lavori fisici poiché, di solito, se ci sono così tanti infortuni c’è sempre un perché. È una situazione da non sottovalutare.”
Quali obiettivi si deve porre questa Juventus?
“Secondo me gli obiettivi sono tutti alla portata di questa squadra. Il campionato è ancora lungo sebbene ci siano squadre nettamente più forti come Inter, Napoli e Atalanta. Tuttavia le stagioni sono strane. Ricordo ancora quando tre anni fa il Milan, sotto di 8 punti, riuscì a rimontare l’Inter e a vincere lo scudetto. In Champions League la Juve ci sta e se la giocherà. Sarà dura contro Benfica e Manchester City… ma lo sarà anche per loro.”
Cosa ne pensa del Campionato?
“Negli scorsi anni, a quest’ora, ci eravamo già fatti un’idea ben precisa di chi potesse vincere il campionato. Quest’anno invece c’è molto più equilibrio. Tutti parlano di Inter e Napoli ma credo che quest’anno anche l’Atalanta possa fare un salto in più ed essere competitiva per una corsa scudetto.”
Mi saprebbe dire qual è secondo lei la squadra favorita?
“Penso sia l’Inter dal momento che è una squadra che lavora da più tempo insieme. Anche Atalanta e Napoli si conoscono molto bene rispetto alla Juventus che invece ha un gruppo nuovo, con tanti giovani che hanno giocato insieme poche volte.”
Sempre riguardo la corsa scudetto, ci stiamo dimenticando che c’è anche la Fiorentina lì davanti…
“La Fiorentina sta facendo un campionato di grande personalità e c’è molto entusiasmo a Firenze. Tuttavia credo che non siano ancora pronti per la corsa scudetto. Non avevano iniziato benissimo ma ora stanno facendo vedere un grande calcio.”
Come finisce domenica Fiorentina-Inter?
“Sarà una bella partita e il fatto che si giocherà al Franchi può fare la differenza. Non credo ci sia un risultato già scontato: può succedere di tutto.”
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