Cardinale, ora servono scelte importanti e soprattutto immediate. Il rischio di perdere diversi big è concreto e la prossima stagione difficilmente Ibrahimovic riuscirà ancora a fare resistenza.
Lo abbiamo visto all’opera questa estate Zlatan Ibrahimovic il quale ha preso una posizione molto forte dichiarando apertamente che Theo Hernandez non sarebbe stato ceduto. In seguito a quelle parole ci sono stati lunghi colloqui col giocatore stesso il quale in realtà si stava facendo altri pensieri ed alla fine ha deciso di rimanere.
Ma questa situazione quanto potrà durare? La promessa da parte di Ibrahimovic e non solo era quella di creare un Milan competitivo, ma ad oggi abbiamo assistito a ben altro. Settimo in campionato e con un cammino Champions che non brilla, di certo non una situazione che invoglia i giocatori a restare. Soprattutto se altrove riuscissero a strappare – come sembra in taluni casi – ingaggi superiori.
Incrociamo le dita e facciamo i dovuti scongiuri, ma se il Milan dovesse terminare la stagione fuori dalla Champions, con quali motivazioni la proprietà li invoglierebbe a restare? Per questo motivo Gerry Cardinale
deve evitare che il giocattolo si rompa e questo è il momento. Aspettare altro tempo non solo non serve, ma è deleterio.A gennaio servono tre colpi, uno in difesa alla voce vice Theo, un mediano (meglio due) e un attaccante, ideale sarebbe anticipare l’arrivo di Santiago Gimenez, al momento l’obiettivo primario per il fronte offensivo.
Si è abbastanza capito che la situazione difficilmente migliorerà se non verranno apportati correttivi urgenti e probabilmente Paulo Fonseca, con una dirigenza assente, era l’ultimo tecnico da prendere in estate. Ma la colpa, come dico sempre, va equamente divisa, il portoghese non può e non deve essere visto come il capro espiatorio.
Siamo consapevoli che allo stato attuale la preoccupazione di Cardinale sia quella di restituire il vendor loan ad agosto 2025 e che stia impiegando parte del suo tempo a cercare nuovi soci di minoranza, vedasi anche la chiacchierata con Elon Musk di cui abbiamo scritto ieri sera (questo il link), ma allo stesso tempo bisogna essere competitivi sul campo e soprattutto correggere laddove si vede che le cose non vanno.
Aggiornato al 18/11/2024 16:03
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