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“Caro Milan…perché?”, lettera di un tifoso deluso | L’editoriale di Mauro Vigna

Caro Milan, perché? Mi faccio probabilmente portavoce di un numero importante di rossoneri scrivendo questa lettera, che non vuole essere altro che uno sfogo nei confronti delle mosse della dirigenza.
Caro Milan, perché? Me lo chiedo in questi ultimissimi giorni quando sembrava che Zlatan Ibrahimovic avesse convinto tutti su Antonio Conte. Vero, io non ce lo vedo lo svedese in queste cose, la diplomazia forse non è di casa, tuttavia un uomo di campo con la sua esperienza poteva fare leva con effetti migliori.
Soprattutto perché era stato definito da Gerry Cardinale come la sua estensione in Italia. Un nome Ibra aveva proposto a gennaio, stringendo pure un accordo di massima: Antonio Conte. E invece nulla, la dirigenza ha parlato con almeno 5 o 6 altri allenatori diversi. Spaccatura totale.
Eppure Conte è ancora lì che aspetta una chiamata. È stato spesso visto a Milano con Ibrahimovic, si è pure incontrato con lo svedese a Montecarlo negli uffici di Rafaela Pimenta. Ammicca ad ogni post su Instagram, fa foto coi tifosi rossoneri, ha rifiutato tre volte il Napoli, ha rifiutato (ad oggi) il Bayern Monaco.
Eppure nulla…la Juventus prenderà Thiago Motta, l’Inter ha Inzaghi, se il Milan non si decide, Conte alla fine (ma proprio alla fine fine) accetterà Napoli e quindi? Lopetegui? Farioli? Tedesco? Rose? Van Bommel? No…io non ci sto a questa sconfitta ancora prima di giocare. Ed un esame di coscienza se lo dovrebbe fare la dirigenza.
C’erano tutte le basi per prendere Conte. Una squadra già robusta, un mercato importante. Prova a dare 200 milioni in mano a Conte e carta bianca sul mercato, al primo colpo vince lo scudetto. Ed è una brutta cosa? Questo vogliono i tifosi. Non rimanere tra le prime quattro, raggiungere la zona Champions e far passare la stagione come trionfale con zero titoli in bacheca. Perché così sta succedendo, e noi tifosi tristemente ci stiamo abituando alla mediocrità, senza nemmeno più lamentarci troppo.
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Finale Coppa Italia Primavera tra Milan e Cagliari: attesi Ibra, Moncada e Kirovski

Tutto pronto per un pomeriggio di grande calcio giovanile: oggi alle 15:00, all’Arena Civica “Gianni Brera” di Milano, si disputa la finale di Coppa Italia Primavera tra il Milan di Federico Guidi e il Cagliari di Fabio Pisacane.
Il Milan Primavera va a caccia del terzo successo nella competizione, l’ultimo risalente al 2010.
Il Cagliari, invece, sogna la prima affermazione assoluta in Coppa Italia Primavera.
Entrambe le squadre arrivano a questa finale dopo un percorso importante e molto combattuto.
Milan, settore giovanile sotto i riflettori
Per il club rossonero, storicamente attento alla crescita dei giovani, questa finale rappresenta un momento chiave della stagione. E infatti, saranno presenti praticamente tutti i vertici societari, a partire da:
- Zlatan Ibrahimovic, nelle vesti di dirigente e papà di Maximilian, atteso tra i titolari.
- Geoffrey Moncada, il capo scouting rossonero.
- Jovan Kirovski, direttore sportivo del Milan Futuro, il progetto B rossonero.
- Già presente anche Vincenzo Vergine, responsabile del settore giovanile, che parteciperà anche a un evento dedicato al calcio giovanile in programma in mattinata all’Arena.
L’atmosfera all’Arena Civica
Lo scenario è suggestivo: l’Arena “Gianni Brera”, immersa nel verde di Parco Sempione, si prepara ad accogliere un pubblico numeroso e appassionato. Si prevede una bella cornice di tifosi, familiari e addetti ai lavori per spingere i ragazzi in campo.
PROBABILI FORMAZIONI MILAN-CAGLIARI
MILAN PRIMAVERA (4-3-3): Colzani, Magni, Paloschi, Nissen, Perera, Perin, Liberali, Bonomi, Hodzic, Eletu, Turco. All. Guidi.
CAGLIARI PRIMAVERA (3-4-3): Iliev; Arba, Balde, Pintus; Cogoni, Liteta, Grandu, Sulev; Bolzan, Mutandwa, Franke. All. Pisacane.
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Milan, Cardinale sempre più con le mani legate: i rapporti con Elliott e le guerre interne

Milan, una situazione alquanto delicata quella che si profila per l’attuale proprietario rossonero. Vedremo qui di seguito il cammino tortuoso che dovrà affrontare e le possibili vie di fuga.
Una stagione da dimenticare sotto molti punti di vista. Il Milan, attualmente nono in classifica, vede la qualificazione alla Champions League ormai come una missione fallita e a fine stagione andranno affrontati diversi discorsi.
In caso di non qualificazione, cosa ormai certa (a parte la matematica) il danno economico sarà rilevante, ma non costituirà un problema nell’immediato in quanto il Milan ha le spalle ampiamente coperte dal punto di vista della liquidità. Ovviamente il trend dovrà essere immediatamente invertito in quanto, quello che ora non rappresenta un problema impellente, lo sarà dalla prossima stagione.
Sicuramente ai piani alti il cammino rossonero di questa stagione non è piaciuto. Il rischio è quello di perdere sponsor e incrinare i rapporti coi principali investitori. Motivi per i quali il Fondo Elliott ha drizzato le antenne ed alzato il livello di attenzione a rischio massimo.
Il comportamento di Giorgio Furlani è del tutto lecito e pure comprensibile essendo Elliott creditore di Cardinale per una cifra di poco inferiore ai 500 milioni. Debito peraltro rifinanziato a dicembre 2024 con la proroga della scadenza al 30 agosto 2028 ed interessi maggiorati rispetto al 7% del 2022.
Un chiaro ed evidente segnale di mancanza di liquidità dello stesso Cardinale il quale aveva garantito tramite un apposito business plan una presenza stabile in Champions per i successivi cinque anni, cosa quest’anno disattesa. I dubbi sulla futura restituzione del debito sono quindi reali e concreti e allarmano la famiglia Singer la quale non ha come core business il mondo del calcio, ergo intende spossessarsi del Milan, non riacquisirlo escutendo le garanzie come accaduto con Yonghon Li.
Allo stato attuale Cardinale ha sempre più le mani legate e, nonostante sia il proprietario del Milan, su questo non vi sono dubbi, il margine d’azione è piuttosto limitato. Per ampliarlo, ca va sans dire, dovrà restituire il vendor loan. Diversamente, le “ingerenze” del creditore non potranno non esserci. A maggior ragione, come detto, che la situazione sul campo non sta andando come si prevedeva.
Da qui lo scenario di una vendita ad una cordata araba appare sempre più giustificato anche se il vero e proprio spartiacque sarà lo stadio. Attendiamo gli eventi.
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Milan, riviste le cifre per Maignan: ora tocca a lui decidere

Milan, andremo qui di seguito a fare chiarezza e ad aggiornare sulla situazione Mike Maignan alla luce delle ultime notizie ricevute.
Novità in merito al rinnovo di Mike Maignan. Che il portiere voglia rimanere al Milan non vi sono dubbi ed infatti il motivo del contendere non era certo questo.
Tuttavia un mese fa qualcosa si era bloccato. Sembrava infatti tutto pronto per la fumata bianca, l’entourage del francese aveva raggiunto un accordo con la dirigenza rossonera, ma all’ultimo le parti si erano allontanate più che altro per volontà del club meneghino. Tanto che lo stesso Maignan non aveva preso bene tale comportamento. Che possa essere stato questo il motivo di qualche suo sfarfallio in campo non ci è dato a sapere con certezza, ma il dubbio rimane.
Milan, le cifre della bozza di contratto
Ebbene, alla luce di questi fatti, il Milan è pronto a rinnovare il contratto del portiere francese con una correzione al ribasso del nuovo ingaggio. La proposta è infatti quella di un rinnovo fino al 30 giugno 2028 con un’opzione per l’anno successivo ad una cifra intorno ai 4,5 milioni di euro. Ricordiamo che attualmente Maignan percepisce 2,8 milioni e il contratto scadrà al 30 giugno 2026.
Le parti si incontreranno a breve per definire, ma filtra un cauto ottimismo. Maignan ha infatti più volte dichiarato che la questione rinnovo in questo momento non è prioritaria, tuttavia sappiamo che non è così e un’intesa col club porterebbe una maggiore serenità.
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