Atalanta, Milan, Inter, Lazio e Roma. Queste sono le principali indiziate per occupare gli ultimi due tasselli attualmente disponibili per prendere parte alla prossima Champions Leaugue. Tutte squadre, queste, che col tempo hanno dimostrato di poter competere anche con le big europee, ma quali sono quelle che possono seriamente fare strada, e portare nuovamente in alto il nome del calcio Italiano?
Che non sia solo una questione di mero patriottismo è ormai chiaro, in quanto il Ranking Uefa (Con l’ultimo aggiornamento che risale al 14 dicembre dell’anno passato) vede il nostro tricolore sul podio, al terzo posto, dietro a Spagna e Inghilterra.
Una posizione certamente di pregio, che vogliamo certamente mantenere.
Chi, dunque, potrebbe assolvere ad un simile compito?
Straordinarie le ultime stagioni dei bergamaschi, una squadra che non vanta dei singoli eccessivamente altisonanti, ma che con Gasperini ha trovato una dimensione perfetta. Successi importanti, grandi soddisfazioni, e alle volte anche cocenti delusioni. Un collettivo che vanta delle prestazioni importanti (Ricordiamo la sconfitta con il Borussia, ma tutt’altro che a testa bassa).
Ciò nonostante, proprio la mancanza di singolarità determinanti non gioca a favore della squadra bergamasca, che spesso anche in campionato ha pagato questo fattore con delle sconfitte più o meno giustificabili. Un grande gioco, un grande gruppo, ma privo di grandi nomi. Basta un grande gruppo per fare strada?
Il Milan di Gattuso non può vantare un gioco spumeggiante, o delle prestazioni altisonanti, anzi.
Il tutto condito da un Higuain poco convinto della sua scelta, e di una tifoseria sempre più legata ad un passato che sembra debba rimanere, appunto, passato. Con la recente cessione del bomber argentino, e con l’acquisto di Piatek, i rossoneri sembrano aver ritrovato la strada giusta, mostrando infine che ai nomi, corrispondono prestazioni e risultati.
Paquetà,Suso, Bakayoko, Kessie. Un centrocampo che può generare solo una forte invidia, ed un attacco che, con Piatek e Cutrone, mira al futuro con immensa prepotenza (per altro giustificata dai fatti e dal talento).
Al contrario dei nerazzurri di Bergamo, il Milan è la vera sorpresa, proprio perchè col mercato di giugno prima e di riparazione poi, ha una rosa con tante incognite, tante scommesse, che al momento però sembrano ripagare il grosso investimento. Bastano le scommesse vinte, per fare strada?
Icardi, questo è il punto fermo della squadra nerazzurra. Un punto fermo che però fatica a riprendere la squadra sulle spalle, ma sopratutto, fatica a tornare al gol. Il rinnovo pesa, il mancato rinnovo pesa ancora di più. Perisic sul punto di andarsene, un Brozovic sempre più scostante, un Nainggolan tutt’altro che disciplinato, ed una posizione in classifica che, con questo tipo di prestazioni, sarà certamente complicata da mantenere. Ultimamente, nonostante ancora un Maurito lontano dalla piena forma fisica, la squadra sembra aver ripreso le redini, così da spingere, tra le tante, a vincere contro un Parma poco incline all’arrendevolezza.
Basta dunque una squadra rinata, per fare strada?
La Roma ha una costanza assolutamente poco invidiabile. Una squadra che gioca, che spesso diverte, ma che altrettanto spesso delude. La rimonta subita col Cagliari prima e con l’Atalanta poi, sono la dimostrazione più clamorosa ed evidente del fatto che, nonostante nomi assolutamente altisonanti (Pastore, Dzeko, Schick, Kluivert) fatica assolutamente a proseguire una marcia che, vista la rosa, sembrava predestinata. Il centroavanti bosniaco sembra aver ritrovato la condizione solo nelle ultime settimane, Pastore sembra un fantasma del precedente trequartista argentino, Schick che ancora non ha dimostrato al 100% la bontà dell’investimento fatto su di lui, e Kluivert infine, che nonostante una classe ed una rapidità ottima, non convince il tecnico romano, che pretende di più dal suo talento.
Bastano i grandi nomi e i grandi investimenti, per fare strada?
Ultima, e non certamente per potenziale, è la Lazio di Inzaghi, che riassume un pò tutte le caratteristiche delle squadre precedenti. Ha un punto fermo, come Immobile, ha un collettivo con degli ottimi nomi (Savic, Luis Alberto, Correa, Acerbi, Parolo, Leiva) e infine, un gruppo che ha fame e voglia. Sembra un quadro perfetto, che invece, fatica assolutamente ad ingranare. Il successo in coppa italia con l’Inter ha mostrato un potenziale che tutti quanti conoscevamo, ma che effettivamente ha trovato molte difficoltà ad uscire fuori (La vittoria è giunta solamente ai calci di rigore).
Ciò nonostante, specie con le big, in campionato i biancocelesti mostrano tutte le debolezze possibili ed immaginabili, concedendo spesso punti importanti alle primissime rivali, per un posto nell’europa che conta.
Basta un quadro che predica bene, per fare strada?
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