Clamoroso quanto accaduto nelle prime ore di questo pomeriggio: Marcello De Vito è finito in manette, per aver assunto delle tangenti per diversi progetti, tra i quali, spicca quella dello stadio della Roma.
11 gli indagati per quanto riguarda i progetti, tra i quali spiccano Toti, e Statuto. Arresto quello di De Vito comprovato e giusitificato dalle tangenti assunte, fatte passare per delle consulenze, dal valore di 136 mila euro, 59 dei quali rigirati su un conto di una società, riconducibile ad un avvocato (Camillo Mezzacapo) e all’esponente del Movimento 5 stelle, che prontamente ha espulso il candidato dalle proprie fila.
La riqualificazione degli Ex mercati generali di Ostiense, e la costruzione di un albergo, erano i progetti che volevano essere “oliati” proprio dal presidente del consiglio comunale e dal suo “socio”, ma non solo. Proprio tra questi progetti spicca quello che riguarda la costruzione dello stadio della squadra giallorossa, che vede ormai col binocolo la costruzione della struttura sportiva.
Un altro colpo basso dunque, proprio alla società Romana, che ogni volta che vede raggiunto il traguardo e l’inizio dei lavori, subisce un mutamento terribile, che la porta indietro, fino dunque ad una ripartenza totale, da 0.
Molte sono le domande, pochissime le risposte.
Riuscirà la Raggi, a dare davvero il via ai lavori? Ci sarà effettivamente qualcuno pronto a firmare le carte, e proseguire questo tutt’altro che semplice progetto?
I tifosi giallorossi si sfogano sui social, sostenendo apertamente il presidente USA giallorosso, comprendendo completamente la frustrazione che Pallotta prova, nei confronti di una giunta e di un comparto tecnico assolutamente poco affidabile, e fragile come il cristallo. Non è infatti il primo stop al progetto che la Roma affronta, infatti, proprio la scorsa estate, lo stesso progetto era stato messo a rischio dallo scandalo “Rinascimento”. Da ormai 2605 giorni il progetto va avanti, senza mai trovare una vera e propria conclusione. Una frustrazione che non può che generare malcontento e sfiducia, nei confronti di una giunta che si dimostra nuovamente debole.
Parla infine l’ex proprietario dei territori di Tor di Valle, spiegando come lo stadio e il progetto che lo riguardano siano totalmente estranei a questa situazione, e tenta infine di placare un Pallotta tutt’altro che tranquillo, tutt’altro che sereno. Stato d’animo comprensibile, viste le continue complicazioni.
“Non mi aspettavo tutto questo, Parnassi aveva contattato tutto il mondo” Queste le parole di Gaetano Papalia, che come detto, prova a tranquillizzare la dirigenza della squadra giallorossa, per quanto possibile.
Ciò nonostante, ci sarà infine qualcuno disposto a proseguire questo progetto, portandolo finalmente alla tanto agognata realizzazione? La Raggi e la sua giunta, riusciranno a recuperare credibilità e dunque giungere alla fine di questa vicenda?
Per citare Sofocle:”A noi non è dato sapere, ciò che il destino, già sa!”
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