La redazione di CalcioStyle fa i suoi auguri a Sir Claudio Ranieri, un allenatore che ha vinto poco, ma lo ha fatto in maniera esaltante.
Ranieri è un gentleman, un uomo d’altri tempi. Un certo aplomb, nel rispondere ai giornalisti e nel porsi con la squadra.
Un allenatore che non ha mai perso la pazienza…tranne durante i suoi anni a Roma. E “a Roma ha fatto er romano!“(grazie mister!).
Per festeggiare con lui i suoi splendidi 72 anni, augurandogli il meglio nella sua esperienza al Cagliari, ripercorriamo la sua carriera.
Dalle piccole vittorie, passate forse in sordina, perché oscurato da allenatori più ‘star’ di lui, fino al miracolo di Leicester.
Una lunga carriera, che parte da Cagliari, Napoli e Fiorentina, per proiettarsi oltre i confini, in Spagna e in Inghilterra.
Passerà per Valencia e Madrid, sponda Atletico, prima di arrivare al Chelsea di Abramovich, ponendo le basi per lo squadrone degli anni a venire.
Dopo dieci anni, torna in Italia per una piccola impresa sportiva: chiamato dal Parma, che aveva esonerato Stefano Pioli.
A Parma – un Parma che aveva in attacco un attaccante che meritava una carriera diversa, Giuseppe Rossi – riesce a conquistare la salvezza.
Ciò gli valse la chiamata della Juventus, appena rientrata in A dopo lo scandalo calciopoli e il terremoto-Moggi.
Con la Juve due stagioni, non propriamente esaltanti, con due risultati (3° e 2° posto) che non convinsero i dirigenti bianconeri.
A Settembre 2010 la chiamata della vita: Ranieri, testaccino, romano e romanista, viene chiamato dalla sua Roma.
Ranieri
prese quella Roma dal dimissionario Spalletti, 2 sconfitte in 2 partite, 6 gol subito e tanta insoddisfazione.E un ambiente depresso, che attirava su di sé soltanto critiche – le solite, tra le quali il “problema-Totti”- arrivò a sfiorare lo scudetto.
Complice un girone di ritorno quasi perfetto – suggellato dalle pesanti vittorie contro Inter e Lazio – Ranieri vide lo scudetto a un passo.
Quel passo interrotto dalla Sampdoria di Cassano e Pazzini, che face saltare i nervi, e i sogni, e lo scudetto andò all’Inter di Mourinho.
La stagione successiva – con acquisti sbagliati, una serie di infortuni e di rovinose sconfitte, come il 4 a 3 in rimonta del Genoa – venne esonerato.
Cominciò così – dopo la parentesi Inter – un nuovo pellegrinaggio in cerca di una squadra in Europa, che lo condusse a Leicester…
Con il Leicester, Sir Claudio ha fatto qualcosa di unico e irripetibile, qualcosa che emoziona ancora oggi tutti gli appassionati.
La storia di Davide, che con la sua fionda – nome della fionda: Jamie Vardy – supera Golia, Tottenham, City, Arsenal…
A 7 anni da quell’impresa, rimane poco da scrivere. Solo da ricordare, e omaggiare, l’artefice di un risultato del genere.
Oggi, Ranieri allena – a chiusura di un cerchio – il Cagliari. Da dove era partito. Domani è atteso da una gara decisiva.
La Salernitana del nuovo tecnico Inzaghi non potrà concedere regali. Sfida dopo Sfida, Sir Claudio è ancora in panchina.
A ricordarci che i miracoli, nel Calcio, sono ancora possibili. Finché resiste la memoria del suo Leicester… auguri, mister!
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