I rossoneri hanno chiuso i battenti al 10 marzo, per sconfiggere l’emergenza legata al Coronavirus ed evitare ogni tipo di contagio la scelta dirigenziale è stata quella di lasciare a casa giocatori e staff al completo. E’ stato immediatamente concesso loro una sorta di smart working, come sta prendendo piede nelle principali aziende mondiali, ossia la possibilità di lavorare da casa tramite gli strumenti messi a disposizione delle società. I giocatori infatti stanno tutti seguendo un programma specifico e personalizzato ideato dai preparatori atletici e dai medici del club direttamente da casa con attrezzi forniti dal Milan, altri già prsenti nelle abitazioni dei calciatori. La ripresa degli allenamenti dal 23 marzo dovrebbe ulteriormente slittare al 4 aprile
.Nel frattempo si ferma il calcio, ma non le azioni di solidarietà, il Milan infatti ha donato 250 mila euro a favore di AREU (Azienda Regionale Emergenza Urgenza) per l’acqusto di sei automediche sulle quali verrà apposto il logo della Fondazione Milan. Ma non solo, ogni giocatore darà il proprio contributo versando all’azienda la cifra pari ad un giorno del suo stipendio, l’obiettivo che il Milan si è fissato è di arrivare ad un aiuto economico di almeno 500 mila euro.
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