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D’Aversa: “Ultime due sconfitte prevedibili, ecco perché”
D’Aversa ha parlato in conferenza stampa degli ultimi risultati negativi contro Juventus e Napoli. Scopriamo le sue parole.
Indice
D’Aversa e un calendario particolare
Siamo alla vigilia della partita col Sassuolo.Roberto D’Aversa è tornato sulle sconfitte contro Juve e Napoli. Per il tecnico, gli ultimi risultati erano prevedibili. Ecco le sue parole in conferenza stampa.
La conferenza stampa
“Le due sconfitte sono arrivate contro Juve e Napoli. Erano preventivabili per una questione di calendario. Anche Lazio e Fiorentina erano superiori, siamo stati bravi noi. Il Sassuolo ha giocato due giorni dopo, dobbiamo metterci qualcosa in più. Sul calendario non siamo stati fortunati, però è inutile far polemica. Sembra che stiamo giocando un turno infrasettimanale di Champions. Non c’è squadra che sia stata penalizzata come il Lecce. Il morale dopo Napoli non era idilliaco. I ragazzi non erano contenti. Però poi le partite vanno analizzate in maniera equilibrata. Fino al minuto 87 la partita era in equilibrio. Il risultato finale destabilizza, ma noi dobbiamo ragionare con equilibrio”.
D’Aversa: “Vietato abituarsi alla sconfitta”
“Non ci dobbiamo abituare alla sconfitta. Gli ultimi metri fan parte di un miglioramento su cui bisogna lavorare. Contro il Napoli abbiamo avuto occasioni per segnare, siamo venuti meno. Nel primo tempo ci sono state due situazioni per squadra. C’è possibilità di migliorare, abbiamo lavorato sugli ultimi metri in settimana. L’atteggiamento è stato ottimo”.
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Lazza, che critica al Milan! “Sono stufo di piangere”
Lazza, il noto rapper torna a parlare della sua squadra del cuore. Qui di seguito le sue parole.
In occasione dell’uscita del suo nuovo album Locura, torna a parlare Lazza davanti ai microfoni di Rtl.
Il noto rapper ha infatti portato alla luce il nuovo disco nella giornata di ieri e ha voluto rispondere ai giornalisti i quali gli hanno chiesto del suo rapporto attuale con il Milan.
Ecco le sue parole:”Non voglio parlare male del Milan, ma non vado quasi più allo stadio. Sono stufo di piangere”.
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Milan, un calcio ai dissapori: Allegri si avvicina e dice sì
Milan, potrebbe essere un nome che mette tutti d’accordo, eppure ancora qualche incertezza esiste intorno ad Allegri.
Italiano, ambizioso, cura la fase difensiva e dona equilibrio alla squadra. Questo è Massimiliano Allegri, forte candidato alla panchina rossonera in caso di esonero di Paulo Fonseca.
Ovviamente non c’è solo lui in lista, la presenza di Terzic al San Siro martedì sera non era di certo casuale e in questi giorni circolava anche il nome di Tudor, mentre sembrano in deciso ribasso le quotazioni di Sarri, ma preso troppo in considerazione, nonostante la sua candidatura.
Ma torniamo ad Allegri. Il tecnico livornese, vincitore dello scudetto 2010-2011 proprio col Milan, avrebbe già detto sì a un contratto intorno ai 5 milioni di euro. Cifra sostenibile per i rossoneri i quali hanno appena depennato dal libro paga il nome di Stefano Pioli volato in Arabia.
Sappiamo che ai tempi qualche dissapore con Zlatan Ibrahimovic c’era stato, ma lo svedese è pronto a fare un passo indietro da quello che gli suggerirebbe l’ego per accogliere l’ex allenatore della Juventus per il quale sembra essere arrivato il sì anche di Moncada. Il parere di Furlani è invece sempre stato favorevole nei confronti di Allegri.
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Platini la butta lì: “Si dovrebbe giocare 10 contro 10, ne gioverebbe lo spettacolo”
La leggenda del calcio transalpino, nonché ex-giocatore della Juventus, Michel Platini ha concesso un’intervista esclusiva a RMC Sport.
Per ora il nuovo format della Champions League non ha regalato lo spettacolo che tutti si aspettavano. Il tatticismo regna ancora sovrano e i calcoli le squadre li fanno ancora, eccome se li fanno: forse più di prima.
L’idea di Platini: “Giochiamo 10 vs 10“
Nel corso di un’intervista esclusiva concessa ai microfoni di RMC Sport, l’ex-presidente del UEFA Michel Platini ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Bisognerebbe togliere un giocatore a squadra e giocare in 10 contro 10. Il calcio si gioca in 11 dal 1900, quando i calciatori correvano molto meno di oggi, andavano più lenti ed erano meno forti. Le persone della mia generazione non guardano più molto il calcio perché non si rivedono più nel gioco attuale, in 10 contro 10 si libererebbero degli spazi. Nel gioco di possesso si fanno troppi passaggi in indietro più che in avanti. Non critico, ma alla mia epoca si vedeva un calcio più offensivo.”
Un problema, quello del gioco divenuto troppo orizzontale, che si potrebbe tranquillamente elidere abolendo il retropassaggio al portiere. Oppure rivedendo quella sciagurata modifica al regolamento, che da qualche anno consente ai difendenti di entrare nella propria area di rigore sul calcio di rinvio.
Non c’è alcun bisogno di violare reiteratamente il rasoio di Occam, rincorrendo una “modernità” che, di fatto, è ciò che sta allontanando le persone dal calcio. La spettacolarizzazione del calcio lo sto deprivando della sua essenza intrinseca e la sparata di Platini è l’ennesima dimostrazione di questo trend. Viene spontaneo pensare: “Menomale che gli è venuta adesso quest’idea e non quando era presidente del UEFA.”
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