Per la prima volta al timone di Rai Sport è arrivata una donna, Alessandra Di Stefano. Che ha una visione tutta nuova del giornalismo sportivo televisivo.
Ha 55 anni, una lunga carriera alle spalle come giornalista sportiva specializzata in ciclismo, il matrimonio con un collega.
Negli anni universitari si stava per laureare in Storia dell’arte, come ha raccontato in un’intervista rilasciata a Repubblica: la sua vita cambiò corso quando vinse una borsa di studio del Rotary.
In Rai è da trent’anni: correva l’anno 1992 quando entrò alla Testata Giornalistica Sportiva (TGS) e collaborò alla realizzazione delle rubriche “Scusate l’anticipo” e “Dribbling“.
Prima redattrice poi inviata, a partire dal Duemila, per eventi sportivi importanti come le Olimpiadi e tutti gli eventi ciclistici coperti dalla Rai, in primis il Giro d’Italia.
Dopo essere stata eletta Vicedirettore di Rai Sport nel 2019, a novembre 2021 ha fatto un ulteriore scatto di carriera.
La sua grande passione è il ciclismo: sull’argomento ha scritto anche un libro, “Giulia e Fausto. La storia segreta dell’amore che spaccò l’Italia“, pubblicato da Rizzoli nel 2011.
Sulla sua sua esperienza e conoscenza del ciclismo ha dichiarato: “Vengo dal ciclismo e quindi dalla strada. Lo rivendico: correndo per anni dietro ai ciclisti ho imparato tantissimo, specie nei 200 metri tra traguardo e podio: è lo spazio in cui prendono corpo emozioni e delusioni. Il ciclismo è duro, spietato e a volte tragico. Grande scuola”.
La ricetta di De Stefano è precisa e mette al centro la meritocrazia, a prescindere dal genere. Favorendo il ricambio generazionale.
“Siamo troppo vecchi, a Rai Sport. Il nuovo corso partirà con un appuntamento importante, quello dei playoff di qualificazione per il Mondiale di Qatar 2022.
Spoglieremo le partite dalle sovrastrutture. Basta collegamenti con studi che danno la linea ad altri studi: solo tribuna e campo.
Restano Alberto Rimedio e Antonio Di Gennaro, bravi. A bordo campo va Tiziana Alla, voce del calcio femminile, cronista capace a cui il posto spettava da anni”.
Per De Stefano bisogna cambiare, prima di tutto, il punto di vista. Le donne dello sport devono essere brave, non decorative.
“Lo sport è maschilista, lo sappiamo. Il primo modo di cambiarlo è cambiare regia: che senso ha inquadrare sempre dal basso le donne per mostrare cosce, caviglie e scarpe? Togliamoci la maschera decorativa della femminilità, quel triste ‘è carina e anche brava’”.
De Stefano punta forte sulle donne: è possibile, ad esempio, che nel prossimo futuro tutte le partite della Nazionale saranno commentate da una telecronista donna.
A fare da apripista alle telecroniste donne è stata l’ex calciatrice e consigliera della Figc femminile Katia Serra, la prima donna a commentare una finale di partita della Nazionale Italiana: nello specifico la partita degli Europei Italia-Inghilterra dello scorso anno.
Una delle giornaliste a essere interessate dal cambio di gestione del direttore è la storica conduttrice Paola Ferrari.
Per lei, niente più conduzione dei post partita e nemmeno il nuovo 90° Minuto ma “un contenitore domenicale assieme ad altre giornaliste”.
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