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Di Canio: che bordata a Leão!
Paolo Di Canio attacca Leão dopo la finale di Champions League: “Vinicius non pensa a registrare le canzoni”.
Vinicius Junior è campione d’Europa con il Real Madrid, mentre Rafael Leão ha appena concluso una stagione con molte più ombre che luci, almeno dal punto di vista individuale.
Troppo incostante, tanto da meritarsi le critiche di vorrebbe vederlo prendere definitivamente per mano il Milan, il portoghese si è guadagnato una bordata da Paolo Di Canio.
L’ex attaccante, negli studi di Sky dopo la Finale di Champions League, ha fatto un paragone proprio tra Vinicius Junior e Leão: e di certo non le ha mandate a dire.
Le parole di Di Canio
“Hai capito la forma mentis, la fame e la rabbia di Vinicius? Sicuramente ha i suoi hobby, si divertirà con gli amici e giocherà a play station come i ragazzi della sua età, ma non ha la priorità di sbrigarsi in allenamento perché deve registrare le canzoni rap di 8 ore, ponendo questo come priorità piuttosto che giocare”.
Ennesima critica
Non è di certo la prima volta che Di Canio attacca Leão. Infatti, dopo il ko del Milan in casa del PSG a ottobre, aveva detto:
“Gli manca cattiveria, determinazione, non solo non fa goal ma non dà nemmeno la sensazione di fare goal. Da lui ci si aspetta una scintilla, anche solo concretizzare il volume di gioco”.
A gennaio, invece, l’ex attaccante parlava di “atteggiamento vergognoso”:
“Noi negli spogliatoi lo avremmo preso per un orecchio dicendogli che non andava bene così. Gli altri corrono indietro, sono in difficoltà e tu gigioneggi due, tre, cinque volte in una partita. Dopo le carezze, ora è arrivato il momento degli schiaffi”.
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Milan, Fonseca su Rafael Leao:” Lui sa perché non ha giocato e ha capito”
Milan, il dubbio che avevamo espresso questa mattina era del tutto legittimo, Fonseca infatti spiega nell’immediato post partita la situazione Leao.
Nel post partita di questa sera contro lo Slovan Bratislava è intervenuto ai microfoni di Sky Paulo Fonseca il quale ha legittimato tutti i nostri dubbi di questa mattina.
Rafael Leao non è stato lasciato in panchina per la botta rimediata contro la Juventus di sabato scorso, bensì per scelta tecnica.
Le sue parole:” Io parlo sempre con Rafa, lui sa perché non ha giocato e ha capito. Quando è entrato è stato decisivo e io sono soddisfatto di vedere questo atteggiamento anche quando sta in panchina”.
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Juventus, il sogno in difesa è classe 2003
Alla Juventus si sta intavolando una trattativa per colmare il vuoto lasciato in difesa da Gleison Bremer: ecco chi è il giocatore che potrebbe sostituirlo.
La trattativa è già avviata: questo pomeriggio a riportare la notizia sono svariate fonti, Tuttosport compreso. L’oggetto è l’avvio della trattativa per un giovane prospetto classe 2003, cresciuto professionalmente al Benfica, dalle giovanili alla Prima Squadra.
Alludiamo al giovane difensore centrale portoghese Antonio Silva, che sarebbe un ottimo sostituto per Gleison Bremer, colpito da un infortunio al crociato.
Il lusitano è valutato dal Benfica 40 milioni di euro.
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Amarcord Juventus: 28 anni fa la conquista di una Coppa illustre
Ventotto anni fa la Juventus vinceva il suo ultimo trofeo internazionale di primo piano: la Coppa Intercontinentale. Autore della vittoria un immenso Del Piero.
Il 26 novembre 1996 un gol di Alessandro Del Piero all’81’ regalò alla Juventus la Coppa Intercontinentale, l’ultimo trofeo internazionale conquistato dai bianconeri.
A Tokyo, nella gara secca contro il River Plate, fu proprio il numero 10 della Juventus a decidere una sfida che, secondo lui stesso, “avremmo dovuto vincere 5-0, non 1-0“. Quel gol, come ricordato da Del Piero nel suo libro Manualex, è uno dei momenti più belli della sua carriera: “Quando segnai il gol-vittoria non capii più niente”.
Juventus, la partita
La Juventus di Marcello Lippi scese in campo con un 4-3-1-2: Peruzzi; Torricelli, Ferrara, Montero, Porrini; Di Livio, Deschamps, Jugovic; Zidane; Del Piero, Boksic.
In panchina, tra gli altri, c’erano Tacchinardi, subentrato all’89′ per Zidane, Vieri e Padovano.
Dall’altra parte, il River Plate, guidato da Ramón Díaz, si affidava a una formazione piena di futuri campioni: Bonano; Hernán Díaz, Celso Ayala, Berizzo, Sorin; Monserrat, Astrada, Sergio Berti; Francescoli; Ortega, Cruz.
Particolarmente interessante era la sfida tra i due numeri 10: Del Piero per la Juventus e Ortega per il River.
“Due giorni prima mi avevano comunicato che la regia giapponese avrebbe dedicato telecamere speciali a noi due”, ha raccontato Del Piero, aggiungendo che la notizia lo aveva riempito di responsabilità.
A distanza di 28 anni, quella Coppa Intercontinentale rimane l’ultimo trionfo internazionale importante della Juventus. All’epoca, la Coppa si assegnava in una gara secca tra la vincitrice della Champions League e quella della Copa Libertadores, mentre oggi si disputa il Mondiale per Club, un torneo con un format completamente diverso.
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