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Di María è stato di nuovo minacciato dai narcotrafficanti
Ángel Di María, ex Juventus ora al Benfica, aveva già ricevuto minacce a Rosario: la sua città natale e dove risiede la sua famiglia.
Indice
Di María preso ancora di mira
Un cartello minatorio era già stato lasciato davanti al loro complesso residenziale. Il cartello lo avvertiva di non tornare in città, altrimenti un familiare sarebbe stato ucciso.
Ángel Di María aveva un sogno: finire la sua carriera calcistica al Rosario Central. Lo aveva dichiarato pubblicamente dopo la Copa America, annunciando il suo ritorno al calcio argentino dopo aver lasciato il Benfica.
Di María, l’ultima minaccia dai narcotrafficanti
L’ultimo episodio avviene proprio in una stazione di servizio a Rosario, dove è stato trovato un pezzo di carta con la scritta. “Ti aspettiamo Di María: il popolo di Rosario”. Questo è accaduto dopo che due individui incappucciati, a bordo di una motocicletta, hanno sparato colpi contro la stazione di servizio. Hanno successivamente lasciato il biglietto contro il campione del mondo argentino.
Angel Di Maria of Paris Saint-Germain celebrates after scoring PSG’s fourth goal against Monaco during Trophee des Champions 2018 in Shenzhen city, south China’s Guangdong province, 4 August 2018.
Prima di questo episodio, un murales dedicato al giocatore nel club del suo quartiere aveva subito danni. Hanno scritto sulla sua immagine: “Pensi ancora di tornare?” in riferimento alle sue dichiarazioni dopo l’eliminazione del Rosario Central dalla Copa Libertadores: torneo che Di María sperava di disputare.
“Di’ a tuo figlio Angel di non tornare più a Rosario, altrimenti provocheremo caos uccidendo un parente. Nemmeno Pullaro (il governatore della provincia di Santa Fe) potrà proteggerlo. Non usiamo foglietti di carta, lanciamo piombo e morte” è stato uno dei vari messaggi minacciosi ricevuti dal giocatore prima di questi ultimi due incidenti.
Le risposte del Rosario Central
Il Rosario Central ha emesso un comunicato ufficiale per condannare tutte le minacce ricevute dal giocatore.
“Hanno ferito, danneggiato e minato non solo la reputazione del club, ma anche il nostro successo sportivo e l’economia”.
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Caso Allegri-Vaciago: sanzione anche per la Juventus
I fatti risalgono a qualche mese fa, quando l’ex tecnico della Juventus Allegri si scagliò pesantemente contro Guido Vaciago, direttore di Tuttosport.
La lite risale a circa 2 mesi fa quando, secondo alcune ricostruzioni offerte dai protagonisti e non solo, Massimiliano Allegri al termine del match di Coppa Italia contro l’Atalanta avrebbe apostrofato in malo modo il direttore di Tuttosport Guido Vaciago, minacciandolo dopo averlo più volte strattonato.
Juventus, non solo Allegri è stato sanzionato ma anche la società stessa
Nonostante i tentativi di chiarimento tra i due, culminati con la pace mediatica rilasciata all’Ansa attraverso una dichiarazione congiunta, è arrivata comunque la sanzione per il tecnico ex Juventus e per la società stessa, considerata responsabile oggettiva dei fatti accaduti.
Lo fa sapere la FIGC attraverso un comunicato:
“A seguito dell’accordo di patteggiamento raggiunto dalle parti, l’ex tecnico della Juventus Massimiliano Allegri è stato sanzionato con un’ammenda di 10,000 euro. A titolo di responsabilità oggettiva è stata sanzionata anche la società bianconera con un’ammenda di 2,000 euro.”
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Ranking UEFA, Roma in top 5: e le altre italiane?
L’UEFA ha aggiornato il ranking per quanto riguarda le squadre di club. Oltre la Roma al quinto posto, anche un’altra italiana in top10.
L’UEFA ha reso noto il nuovo ranking aggiornato per quanto riguarda i club. A comandare la classifica il Manchester City di Guardiola con 123mila punti, a seguire il Real Madrid con 119 e, a chiudere il podio, il Bayern Monaco con 108mila punti.
La prima italiana presente è la Roma di De Rossi che si trova in quinta posizione, grazie alle ultime cavalcate europee che hanno visto i giallorossi trionfare a Tirana ed ad arrivare ad un passo dall’Europa League a Budapest.
Per trovare una seconda squadra in Serie A presente dobbiamo scendere al decimo posto con i Campioni d’Italia in carica dell’Inter con 76mila punti.
Oltre ai nerazzurri e i giallorossi troviamo l’Atalanta, fresca vincitrice dell’Europa League, al 20° posto, seguono subito dopo Napoli (21°), Milan (22°) e Juventus (23°). Infine la nuova Lazio di Baroni si trova al 31° posto della classifica.
Ranking UEFA, la classifica
- Manchester City (123.000)
- Real Madrid (119.000)
- Bayern Monaco (108.000)
- Liverpool (96.000)
- Roma (90.000)
- Paris Saint-Germain (85.000)
- Villarreal (82.000)
- Borussia Dortmund (79.000)
- Chelsea (79.000)
- Inter (76.000)
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Milan-Zirkzee, tutto quello che sappiamo è falso: la nostra verità
Milan-Zirkzee, siamo proprio sicuri di avere capito la trattativa? Secondo indiscrezioni arrivate in redazione, la stessa sarebbe andata in maniera del tutto diversa con l’agente in cabina di regia. Vediamo in dettaglio.
Come detto da Ibrahimovic, Zirkzee è acqua passata. L’attaccante olandese si sta accasando in Premier League con la maglia del Manchester United.
Tuttavia, per la gran parte degli organi di stampa e dell’intera tifoseria rossonera, è il Milan a essere stato beffato. O peggio, è il Milan a non aver voluto tirare fuori i soldi. I commenti social sull’argomento si sprecano. E i rossoneri ne sono usciti piuttosto massacrati.
Ma è davvero questa la verità? A noi non risulta. Quello che ci è stato riferito è che il Milan era ovviamente in pole position per Zirkzee e che i dialoghi con l’agente Kia Joorabchian erano stati avviati in tempi non sospetti, addirittura a ridosso del mercato invernale a gennaio.
Da lì però le cose sono cambiate, da una commissione di 6-7 milioni di euro, mese dopo mese si è saliti fino alle cifre attuali e soprattutto c’è stata la volontà di inserire discorsi anche con altri club della Premier League per alzare la posta. Gioco a cui ha risposto solamente il Manchester United. Da lì la frase di Zlatan Ibrahimovic sul fatto che il Milan non fa beneficienza.
Il Milan, da sempre restìo a subìre giochi di potere da parte degli agenti, nel momento in cui si è accorto che i patti non sarebbero stati rispettati, anzi c’era una netta volontà di giocare al rialzo, ha deciso di abbandonare il tavolo. E orientarsi su un profilo seguito da diversi mesi, ovvero Alvaro Morata per il quale è veramente questione di pochissimi giorni.
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