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Dramma Bentaleb: arresto cardiaco e carriera a rischio
Nabil Bentaleb, calciatore del Lille, ha avuto un arresto cardiaco durante una partita di calcio a cinque: la sua carriera potrebbe essere finita.
Di Nabil Bentaleb non si sapeva più nulla da giorni. Il Lille, club proprietario del suo cartellino, ha glissato e si è limitato a chiedere rispetto per la privacy del giocatore. Oggi, però, la nota emittente internazionale RMC Sport ha fatto uscire un articolo in cui viene svelato il (drammatico) motivo dietro la sua prolungata assenza.
Bentaleb potrebbe non giocare mai più a calcio
Il centrocampista algerino, classe 1994, ha subito un arresto cardiaco durante una partita di calcio a cinque. Per salvargli la vita sarebbe stato addirittura necessario l’uso di un defibrillatore e di un massaggio cardiaco, e una volta arrivato in ospedale il calciatore sarebbe stato posto in uno stato di coma artificiale.
Questo ha permesso ai sanitari di prestargli tutte le cure del caso e di impiantare un pacemaker-defibrillatore nel suo cuore. Non sarebbe il primo calciatore che continua a praticare la sua professione nonostante la presenza di un pacemaker, basti pensare a Daley Blind del Girona o a Christian Eriksen del Manchester United.
La sua cartella clinica nei prossimi giorni sarà valutata dalla FFF (la Federazione Francese, n.d.r.), che valuterà la sua idoneità o meno all’attività sportiva. Nella migliore delle ipotesi Bentaleb potrebbe continuare a giocare a calcio in un paese con delle regole diverse da quelle francesi, ma nella peggiore dovrebbe ritirarsi.
Dalla rinascita con Fonseca al dramma
Bentaleb è uno dei giocatori che ha sortito gli effetti migliori dalla cosiddetta “cura Fonseca“, dato che il tecnico ha rivitalizzato molti calciatori durante il suo biennio nel nord della Francia. L’algerino ha alle spalle una carriera piuttosto modesta, nonostante si portasse dietro l’etichetta di “prodigio” sin dalla tenera età.
Dopo la fallimentare esperienza all’Angers, dove non riuscì a imporsi nemmeno in una squadra retrocessa da ultima in classifica e con soli 18 punti conquistati, la sua carriera sembrava finita. Poi, negli ultimi giorni dello scorso mercato estivo, l’intuizione del Lille, che lo ha portato al Pierre-Mauroy per meno di 5 milioni di euro.
Bentaleb si rivelerà un giocatore fondamentale per la squadra dell’attuale allenatore del Milan, totalizzando 34 presenze (condite da 3 assist) e venendo premiato come uno dei migliori centrocampisti dell’ultima stagione di Ligue 1. L’annata appena trascorsa sembrava essere il trampolino per rilanciare la sua carriera, ma rischia di essere il lugubre epitaffio su un’esperienza che il fato malevolo ha voluto stroncare nel suo momento migliore.
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Giulini: “Il momento più doloroso? La retrocessione del 2022”
Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, è tornato a parlare dell’amara retrocessione del suo club nel 2022 e di un suo ricordo su Gigi Riva.
Il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, è stato ospite del programma Goal Economy, in onda sulla radio ufficiale della Serie A. Il numero uno del club sardo ha parlato della squadra, del passato, del campionato italiano, e del ricordo di Gigi Riva. Di seguito le sue dichiarazioni
Giulini, il pensiero su Riva
“Ebbi il privilegio di fare una lunghissima chiacchierata con Gigi Riva, un onore per pochi. Dalle parole e dagli sguardi di Gigi percepii realmente quello che avevo letto e ascoltato dai racconti degli altri, avevo appreso da lui cosa rappresenta il Cagliari per i cagliaritani e i sardi. Inizialmente mi mise in guardia dalla forte responsabilità che avrei dovuto assumermi, ma poi è iniziata questa lunga avventura”.
Sulla retrocessione del 2022
“I miei anni e quelli di Cellino, sommati, mettono insieme buona parte degli anni di Serie A che il Cagliari annovera nella sua storia. Il momento più doloroso di questo decennio è sicuramente la retrocessione di Venezia nel 2022, al termine di una stagione dove ci portavamo dietro parecchi errori: non riuscimmo a vincere quella partita, sulla carta scontata, cosa che probabilmente con uno spogliatoio sano e una preparazione adeguata avremmo fatto. Scoppiò la contestazione, fu una retrocessione sanguinosa. Di momenti indimenticabili ce ne sono tanti, direi sicuramente la prima promozione dalla Serie B, perché a tutti coloro che fanno calcio e lo seguono piace vincere al di là della categoria: ricordo il gol di Sau in rovesciata a Vercelli per farci vincere il campionato davanti al Crotone di Juric. E poi altri due capitoli recenti: l’altra promozione a Bari nel 2023 in uno stadio già festante, all’ultimo secondo con il gol di Pavoletti, la nostra resurrezione completata, poi la salvezza della scorsa stagione a Reggio Emilia. Qualche giorno prima della partita decisiva per la salvezza, mister Ranieri – che è stato fondamentale per quella resurrezione – mi disse che ormai gli pesava tanto fare avanti e indietro da Roma e che sperava di chiudere la sua carriera nei club con una salvezza. Furono giorni difficili da gestire perché solo io e lui sapevamo che ci saremmo salutati, c’era molta ansia e per fortuna tutto andò bene. Il suo ritorno in panchina nella sua Roma è assolutamente comprensibile”.
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Turchia, Montella a rischio esonero
Pessime notizie per il CT della Turchia, Vincenzo Montella. L’ex attaccante italiano sembra essere a rischio esonero dopo le ultime uscite in Nations League.
La Turchia, guidata da Vincenzo Montella ha buttato la qualificazione nella lega A di UEFA Nations League nelle ultime uscite. Sarebbe bastato non perdere l’ultima partita contro il Montenegro.
I motivi del possibile esonero
Non sembra essere però il “fallimento” in Nations League il principale motivo del possibile esonero. A far discutere sono state soprattutto le convocazioni, nessuno è riuscito a spiegarsi la mancata convocazione di Atakan Karazor. Il centrocampista di proprietà dello Stoccarda è tra i più in forma al momento. Il ventottenne turco si è messo in mostra soprattutto in Champions League, sia nella vittoria con la Juventus che contro il Real Madrid al Santiago Bernabeu.
Turchia, le parole di Montella
Nella conferenza post partita, Montenegro-Turchia, il CT se l’è presa molto con il terreno di gioco e ha sottolineato l’importanza dell’assenza del capitano Hakan Calhanoglu, ribadendo la fiducia nel vincere i playoff per accedere alla lega A. Successivamente, ha dichiarato che il reale obiettivo è la qualificazione ai Mondiali 2026. Questa la sua risposta a chi domandava del possibile esonero: “non considero questa domanda una vera domanda, sono felice e orgoglioso di quanto fatto nell’ultimo anno”.
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Ronaldo: “Sono qui per vincere, voglio lasciare un’eredità”
Il fuoriclasse portoghese, sul suo canale youtube, ha parlato del suo momento in Arabia e non solo. Leggi con noi le parole di Ronaldo.
Ronaldo ha pubblicato un video sul proprio canale Youtube in compagnia del youtuber più famoso al mondo, Mr Beast. Il portoghese ha risposto ad alcune domande riguardanti suo figlio, il documentario di Netflix e l’obiettivo dei 1000 gol.
Le parole di Ronaldo
Giocare con suo figlio.
“Ha 14 anni, vedremo come staranno le mie gambe. Ha già la pressione di essere mio figlio. Lasciamo che commetta i suoi errori, ma si spera per il futuro. Spero che possa diventare un professionista, ma se non lo diventerà e farà un altro lavoro, lo supporterò sempre. Non possiamo fare pressione sui nostri figli perché siamo famosi“.
Il suo arrivo in Arabia.
“Sono venuto per migliorare il campionato, per vincere. Voglio lasciare un’eredità. Dicono che sono finito, che sono qui solo per soldi. Ancora non ci credono, ma sono qui per vincere”.
L’obiettivo dei 1000 gol.
“Giorno dopo giorno. Mi godo un gol dopo l’altro. Mi godo il momento. I mille gol non mi dispiacciono affatto, sinceramente. Obiettivi che ho ancora nel calcio? Si tratta di divertirsi. Pianificare il tuo ritiro dal calcio. Accadrà tra un anno, due anni, qualunque cosa. Onestamente dico che non è uno scherzo, si tratta di godersi il momento, sentirsi come se mi stessi godendo il calcio.
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