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Empoli, la porta è aperta a nuovi soci: le parole di Corsi
Sull’onda di un buon inizio di stagione, malgrado la sconfitta contro l’Inter, l’Empoli apre le porte a nuove opportunità. E a nuovi soci.
In un’intervista a Radio Serie A con RDS sono intervenuti il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi e la vicepresidente Rebecca Corsi. Hanno parlato del profondo legame che hanno con il club, del quale Fabrizio è presidente ormai dal 1991.
Empoli, le parole di Fabrizio e Rebecca Corsi
Questo il punto di vista del presidente: “Negli anni Sessanta mio padre era nel consiglio d’amministrazione della squadra. Dopo una riunione difficile, giurò che non avrebbe più avuto a che fare con l’Empoli, ma alla fine non mantenne quella promessa. Ricordo bene il mio primo giorno da presidente: fui nominato da amici che mi vedevano come una soluzione per risolvere una crisi. All’inizio doveva essere solo per qualche mese.
Avevo 31 anni, ero giovane, ma avevo il supporto di persone competenti anche al di fuori del CDA. Tra queste c’era Renzo Bagnoli, Patron di Sammontana ed ex presidente del club, che mi scelse forse anche per la passione e l’entusiasmo che avevo dimostrato. In quel momento l’Empoli rappresentava solo una soluzione temporanea: non possedevo la maggioranza delle azioni, che acquisii tramite un aumento di capitale”.
Su traguardi e obiettivi dell’Empoli
Per Corsi, il “vero scudetto” dell’Empoli è sempre stato restare in Serie A o ottenere la promozione dalla B, e rimane fedele a questo obiettivo, consapevole delle difficoltà da superare ogni anno. “L’importante è che tutto l’ambiente dia il massimo delle sue possibilità”.
Rebecca, invece, guarda a traguardi più ambiziosi: “L’Empoli ha già partecipato a competizioni europee, quindi tutto può succedere. Oggi però restiamo ancorati alla realtà: la nostra ambizione è la permanenza in Serie A. Se un giorno avremo le risorse per fare di più, lo scopriremo con il tempo”.
Il progetto del nuovo stadio dell’Empoli
I Corsi hanno poi discusso il progetto per il nuovo stadio e le novità per il centro sportivo. Così Rebecca: “L’amministrazione comunale è alle fasi finali del percorso partecipativo per lo stadio; poi seguirà la conferenza dei servizi. Noi stiamo formando una ATI, un’associazione temporanea d’impresa con i partner del progetto. Il centro sportivo, inoltre, è stato ampliato per diventare la casa degli allenamenti della prima squadra”.
Fabrizio: “Questi progetti richiedono tempo, e confesso che mi spaventa un po’ (sorride, ndr), ma i giovani vedono le cose in modo più positivo. Lo stadio, con i partner giusti, è diventato un’operazione fattibile, nonostante i dubbi che avevo in passato. Sarà una riqualificazione graduale, che ci permetterà di continuare a giocare nel nostro impianto”.
Apertura a nuovi soci
Guardando al futuro, Fabrizio apre alla possibilità di nuovi soci: “Stadio e centro sportivo sono le priorità a breve termine. Col tempo, potrebbe servire l’ingresso di qualcuno che ci aiuti a dare stabilità al club. Per noi, l’Empoli è una questione di famiglia, e ogni problema del club lo sentiamo come nostro.
Vogliamo portare la società verso un futuro più stabile. Anche nel settore giovanile abbiamo un gran potenziale: i ragazzi del 2012 potrebbero essere protagonisti in Serie A fra una decina d’anni”.
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Milan, i dettagli dopo il confronto con la dirigenza: imposta una deadline a Fonseca
Milan, la dirigenza è stata totalmente assente nel post partita contro il Napoli, ma presente nel confronto con l’allenatore. Siamo riusciti ad avere dettagli in merito.
Il Milan è uscito molto male martedì sera dal San Siro. Due reti sul groppone, una sconfitta che lo porta a meno undici punti dallo stesso Napoli e molte consapevolezze in meno, in primis quella di avere trovato la strada giusta. E non basta il gol annullato ad Alvaro Morata per recriminare.
Nell’immediato post partita la dirigenza non si è presentata davanti alle telecamere, ma ha avuto un acceso confronto con il tecnico Paulo Fonseca. Presenti all’appuntamento Furlani, Ibrahimovic e Moncada.
Il messaggio è che non c’è più tempo. Da qui alla sosta ci si aspetta vittorie, non solo prestazioni buone. L’ordine è stato perentorio: punti per recuperare il gap e portarsi in zona Champions. Altrimenti la pausa sarà utile per inserire il nuovo allenatore già individuato e contattato (questo il link).
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Behrami si scaglia contro Leao: “Non è un campione, smettiamolo di trattare come tale”
L’ex centrocampista di Napoli e Lazio, Valon Behrami, ha parlato su Dazn sul momento della stagione di Leao, criticandolo pesantemente.
Valon Behrami non le manda a dire. L’ex centrocampista di Napoli e Lazio ha criticato duramente l’attaccante del Milan Rafael Leao durante il suo intervento su “Serie A Show” in onda su Dazn.
Behrami, le parole su Leao
“Bisogna definire anche i campioni. Per me Leao non lo è in questo momento. Ha fatto una grande stagione, dove l’abbiamo scoperto tutti, vince lo scudetto, ma da lì in poi non riesco definirlo un campione. Perché non riesco mai a vedere un giocatore che riesce a prendersi la scena per più partite di fila. In campo aperto sappiamo quanto lui sia bravo, all’Europeo male.
Adesso in Nazionale, in questa Nations League, trova squadre decisamente più aperte, sappiamo che tatticamente le Nazionali non sono pronte come magari i club, e da questo punto di vista dobbiamo forse smettere di trattare Leao come un campione. Se va in panchina va in panchina, basta”.
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Milan, Tassotti difende Leao:” Turnover? A volte ci sta ma senza arrivare al masochismo”
Milan, fa discutere da ogni tipo di latitudine la serie illustre di esclusioni di Rafael Leao dal campo. Ne ha parlato anche l’ex difensore e allenatore Mauro Tassotti.
L’ex difensore rossonero Mauro Tassotti è intervenuto dinnanzi ai microfoni della Gazzetta dello Sport per discutere dell’attuale situazione del Milan e in particolare delle esclusioni illustri di Rafael Leao entrato in una vera e propria rotta di collisione col tecnico Paulo Fonseca.
Ecco le sue parole:”Il Milan non può fare a meno di lui. Non conosco la situazione da dentro, se sono panchine punitive è un conto, se resta fuori per scelta tecnica è sbagliato. A volte ci può stare il turnover per spronarlo, ma senza arrivare al masochismo. E’ il più forte della squadra, se può deve giocare. L’allenatore lo deve recuperare a pieno. Da qui a fine stagione deve passare il tempo in campo e non in panchina. Poi le caratteristiche sono caratteristiche, non vedremo mai Leao ammazzarsi in scivolate difensive. Non sarà mai un giocatore generoso, questione di indole. Morata lo è, lui no”.
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