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Ennesima figuraccia di Cassano, dà per favorita una squadra già eliminata
Antonio Cassano ne combina un’altra, si lascia andare ad un pronostico in diretta, ma la sua previsione è impossibile: “Occhio, Lele, contro di loro è un inferno…”.
Il barese come sempre ospite fisso alla Bobo TV esprime ormai pareri non solo sul calcio, ma anche su altri sport, questa volta è toccato al basket NBA. Quando si esce dal proprio terreno può poi capitare di rimanere basiti e spiazzati nell’ascoltarlo, o magari contrariati, come Mister Allegri dopo aver sentito le opinioni del fantasista di Bari vecchia.
Cassano: “Allegri ha fatto un campionato di merda e se avesse un minimo di dignità dovrebbe andare da Agnelli e dimettersi”.
Ora le sue disamine spaziano anche su altri campi di gioco, arrivando addirittura a commentare l’NBA. Essendo un grande appassionato di basket si è lanciato in un pronostico sulle finali di Conference, ovvero le due partite da cui usciranno le squadre che si contenderanno l’anello (d’oro e pietre preziose) al termine dei playoff.
Secondo Cassano: “Penso che ci saranno Phoenix e Golden State da un lato, dall’altro Philadelphia, i Nets e occhio anche ai New York Knicks di Thibodeau, perché giocano tra virgolette un calcio alla Simeone, particolare, però per fargli più di 100 punti è un inferno”.
Fermo restando che calcio e basket non hanno nulla in comune a parte la rotondità della palla e il campo rettangolare, il paragone di Cassano si riferisce all’attitudine difensiva delle squadre allenate da Coach Thibodeau, con la filosofia che prima viene la difesa, poi tutto il resto.
Peccato che quest’anno quando mancano ormai poche partite alla fine della regular season, i Knicks sono già fuori non solo dai playoff, ma anche dalla “ciambella” di salvataggio dei play-in, con un record negativo di 35W-44L.
Vederli favoriti addirittura per la finale di Conference a Est, è matematicamente impossibile. Riguardo al “fargli più di 100 punti è un inferno”, quest’anno i Knicks hanno incassato più di 100 punti in 55 partite su 79. Insomma, come esperto di NBA, Cassano farebbe bene a non esprime opinioni…
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Cagliari, Gaetano: “Resto il primo tifoso del Napoli, ci sono rimasto male…”
L’ex giocatore del Napoli Gianluca Gaetano, nel corso di un’intervista, non ha nascosto il suo rammarico per esser stato ceduto dai partenopei in estate.
Attualmente in forze al Cagliari, Gianluca Gaetano ha rilasciato un’intervista per La Gazzetta dello Sport: nella quale dichiara apertamente di non aver preso bene la notizia della cessione quest’estate.
Nonostante quegli iniziali malumori appena appresa la sua posizione, ha affermato di aver fatto bene a scegliere Cagliari: una piazza che sicuramente gli darà più possibilità di crescita e più minutaggio.
Infine, ha fatto una considerazione anche su Spalletti e sulla nazionale.
Gaetano sul Napoli e sul suo trasferimento
Di seguito le sue parole.
“Resterò tifoso del Napoli. Spero possa vincere un altro scudetto. Può stare al vertice, i ragazzi stanno alla grande. Giocano per 90′ alla perfezione e Conte è il valore aggiunto. Ha rimesso a posto tutto. La qualità della squadra è superiore e De Laurentiis ha fatto un gran lavoro. Chiaro che ci sono stato un po’ male, ma penso di aver dato tutto al Napoli. A volte le strade si dividono”.
Su Kvaratskhelia
“Quando l’ho visto la prima volta a Dimaro ho detto “Ma questo chi è?” Fortissimo, un fenomeno.
Sul Cagliari
“Sono felice della scelta di Cagliari. In quei 4-5 mesi da gennaio, ho sentito l’affetto della gente. Si sta bene, vivo al Poetto. Posso solo essere riconoscente”.
Gaetano su Spalletti e la nazionale
“La Nazionale non deve essere un tormento. Fu una bella soddisfazione. Con Spalletti sono stato bene a Napoli. Una volta mi buttò dentro al 65′ contro la Roma. Sentivo la fiducia. Mi faceva fare pure il mediano”.
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Milan, Savicevic va controcorrente: “Fonseca? Devono dargli fiducia”
Milan, Dejan Savicevic è sempr stato un genio e sregolatezza in campo. Anche in seguito, quando ha appeso gli scarponcini al chiodo, ha continuato ad essere un personaggio divisivo, ma sempre vero. Leggiamo le sue dichiarazioni in merito all’attuale tecnico rossonero.
Fa discutere l’intera tifoseria la scelta in panchina di Paulo Fonseca, a maggior ragione in seguito ad alcuni risultati non confortanti e una posizione in classifica che un po’ preoccupa.
C’è chi ne chiede già la testa, chi – come Dejan Savicevic – professa calma e sangue freddo.
Ecco le parole del forte fantasista rossonero e numero 10 dal 1992 al 1998:” Fonseca? Devono dargli fiducia. Prima di ingaggiarlo avranno certamente fatto le loro ricerche e se l’hanno portato ci sarà un motivo. Il lavoro dell’allenatore è difficile, la panchina dipende da tante cose. Se si riprende, può lottare per lo scudetto.
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Jankulovski: “Berlusconi e Galliani hanno cambiato il calcio. Su Theo e Leao…”
L’ex difensore del Milan, Jankulovski, ha parlato dell’inizio di stagione dei rossoneri, focalizzandosi su due giocatori del presente e su elementi del passato.
In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, Marek Jankulovski, si è espresso su Leao e Theo Hernandez, definendoli due giocatori decisivi per il Milan, ma a cui manca continuità.
Inoltre, non ha potuto esimersi dal ricordare la gestione societaria del suo periodo da calciatore, confrontandola con quella attuale.
Di seguito le sue parole.
Jankulovski sull’inizio di stagione del Milan
“Il Milan non è partito forte e sta faticando ad assimilare il calcio di Fonseca, ma ha una rosa importante e il tempo per recuperare c’è. Io ho fiducia: con un filotto può accorciare sul Napoli, che nella corsa scudetto è favorito rispetto a Inter e Juventus. Il derby è stata un’affermazione bella e meritata. Purtroppo però contro la Fiorentina ci sono stati i due rigori sbagliati…”.
Su Theo Hernandez
“È un esterno che mi piace tanto, uno dei più forti al mondo e non a caso ha eguagliato il numero di gol in A di Paolo Maldini. A Udine i rigori e le punizioni li calciavo, per questo qualche rete l’ho segnata, mentre al Milan con tutti i fenomeni che c’erano, neppure nelle partitelle in allenamento li tiravo (ride, ndr)”.
Su Theo e Leao
“Theo e Leao due fuoriclasse e devono dimostrarlo con continuità. Tutti chiedono gli chiedono molto, ma vedrete che saranno decisivi“.
Sulle differenze tra le coppie Berlusconi-Galliani e Cardinale-Ibrahimovic
“Berlusconi e Galliani hanno cambiato tutto il mondo del calcio con loro intuizioni. A Galliani sarò sempre grato perché mi ha preso nel 2005 nonostante mi fossi rotto il perone. Berlusconi quando veniva a Milanello ci dava sempre una carica speciale. Ibra è diverso perché è alla prima esperienza da dirigente, ma ha una voglia di vincere pazzesca. Ho giocato con lui un anno al Milan e non accettava di perdere neppure nelle partitelle di allenamento… Noto che gli piace ancora prendersi le responsabilità e metterci la faccia rilasciando certe dichiarazioni. Così i giocatori sono più tranquilli e ‘protetti’” Conclude Jankulovski.
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