Elkann e Ferrero sono tra gli indagati per evasione fiscale riguardo alla questione dell’eredità della famiglia Agnelli, in seguito alla denuncia sporta da Margherita, figlia di Gianni e madre di John, Lapo e Ginevra.
La contesa per l’eredità Agnelli sta assumendo una dimensione sempre più complessa e legale, con un passaggio dal settore civile a quello penale.
Le Fiamme Gialle sono intervenute in seguito a un esposto presentato da Margherita Agnelli, coinvolta in una lunga battaglia legale civile per cercare di azzerare l’eredità del padre Gianni Agnelli, deceduto nel 2003, e della madre Marella Caracciolo, scomparsa nel 2019.
Margherita sostiene che i beneficiari irregolari di questa eredità siano i figli del primo matrimonio di Gianni Agnelli: John, Lapo e Ginevra Elkann.
Attualmente, sono in corso tre procedimenti giudiziari in Svizzera e uno a Torino, e ora si aggiunge anche un’inchiesta della procura.
Questa escalation della controversia potrebbe portare a ulteriori sviluppi significativi nel caso, con la possibilità che vengano scoperte informazioni importanti attraverso l’inchiesta penale condotta dalla procura
È evidente che la questione dell’eredità Agnelli sia molto complessa e delicata, e richiederà ulteriori indagini e azioni legali per essere risolta in modo definitivo.
Gli eventi attualmente sotto esame si concentrano su un periodo temporale specifico, con gli indagati accusati di presunte condotte illecite negli anni 2018 e 2019.
La questione riguarda la “rendita vitalizia” che Margherita Agnelli versava alla madre Marella Caracciolo. Si parla di circa 8 milioni fino al 2018 e 244 mila euro per il 2019.
In sostanza, Margherita denuncia che la madre avrebbe dovuto pagare le tasse in Italia su quei fondi, che invece venivano bonificati mensilmente in base agli accordi ereditari del 2004.
Questo solleva il sospetto che potrebbe esserci stata un’evasione fiscale, in quanto i fondi trasferiti non sarebbero stati dichiarati come dovuto dalle leggi fiscali italiane.
L’indagine si concentra su questa specifica situazione finanziaria e sugli accordi ereditari del 2004 che sembrano essere al centro della controversia.
Resta da vedere come si svilupperanno le azioni legali e quali saranno le conseguenze per gli indagati nel corso dell’indagine.
L’esposto presentato potrebbe essere considerato una sorta di estensione dell’azione legale civile portata avanti dall’avvocato dei tre Elkann, Dario Trevisan, a Torino.
Uno degli elementi centrali della causa civile è la dimostrazione della residenza abituale di Marella in Italia e, di conseguenza, la nullità degli atti testamentari svizzeri.
Sulla residenza ha un impatto diretto sul trattamento fiscale della rendita vitalizia.
Il vitalizio di 770 mila euro al mese, che Margherita versava alla madre, faceva parte degli accordi ereditari del 2004.
Alla morte di Marella nel 2019, Margherita è diventata proprietaria degli immobili precedentemente concessi in comodato o affitto a John Elkann.
Tuttavia, negli immobili mancano opere d’arte di grande valore appartenenti al padre, tra cui quadri di Balla, De Chirico e Gérome a Roma; Monet e due Bacon a Villar Perosa e Villa Frescot.
La madre degli Elkann riceveva il vitalizio non direttamente, ma attraverso una società, forse una fiduciaria, e i bonifici si sono interrotti con la sua morte nel 2019.
A quel punto, il notaio svizzero Urs von Grünigen è intervenuto per eseguire i testamenti a favore dei tre nipoti Elkann.
Tuttavia, la successione di Marella è ancora bloccata dalle azioni civili della figlia Margherita.
Questa situazione evidenzia l’interconnessione tra i vari aspetti della controversia legale riguardante l’eredità Agnelli e la complessità delle questioni finanziarie, fiscali e testamentarie coinvolte.
È evidente che questa disputa richiede una valutazione approfondita da parte delle autorità competenti per chiarire i fatti e risolvere le controversie pendenti.
La situazione descritta evidenzia una complessa disputa familiare che coinvolge la madre di John, Lapo e Ginevra Elkann, Margherita, in una battaglia legale lunga oltre 15 anni.
Margherita cerca di invalidare gli accordi ereditari che hanno legittimato la leadership di John Elkann.
La posta in gioco è notevole, poiché coinvolge sia il patrimonio familiare, compresa la presunta liquidità offshore e le opere d’arte, sia il potere all’interno del gruppo Exor, che controlla diverse aziende di rilievo come Stellantis, Ferrari, Juventus, CNH, Philips, e altre.
I fratelli Elkann, attraverso i loro avvocati, sostengono che nel 2004 furono negoziati e sottoscritti liberamente “due fondamentali accordi”, che Margherita ora cerca di cancellare dal panorama giuridico, sia nel 2004 che nel 2007.
Questa controversia mette in luce una serie di questioni legali e familiari complesse, tra cui il controllo del patrimonio e delle aziende di famiglia, oltre alla dinamica delle relazioni intrafamiliari.
È evidente che questa disputa è destinata a proseguire e richiederà ulteriori indagini e azioni legali per essere risolta in modo definitivo.
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