Per capire un po’ meglio la situazione in casa Torino, abbiamo contattato in esclusiva Matteo Pedrosi, direttore e fondatore del portale CorriereGranata.it, esperto di mercato con un passato di collaborazioni con Sportitalia, Corriere dello Sport e Premium Sport Mediaset. A Pedrosi, che ringraziamo per la gentile disponibilità, abbiamo chiesto una valutazione e qualche curiosità sul mercato appena concluso e sul futuro prossimo granata.
Cosa pensi del mercato del Torino? Erano questi gli obiettivi prefissati?
Penso che il mercato del Toro sia decollato un po’ troppo in ritardo, ma va ricordato che quello di gennaio non è mai stato un mercato semplice e il Toro, contrariamente alle precedenti sessioni invernali dell’era Cairo, è una delle poche società ad avere investito. Sul ritardo ha anche inciso il cambio alla guida tecnica: Giampaolo è stato esonerato ufficialmente solo il 18 gennaio, a mercato già abbondantemente aperto, e con l’arrivo di Davide Nicola sono cambiati anche gli obiettivi. Non a caso sono arrivati due giocatori come Sanabria e Mandragora, che con il mister avevano fatto molto bene nelle esperienze precedenti e credo che daranno nuova linfa e nuove soluzioni a centrocampo e attacco.
Un retroscena su un mancato arrivo in casa granata o nel mercato in generale?
Il Toro negli ultimi di giorni di mercato aveva ripreso i contatti per Joshua King, attaccante norvegese già seguito in estate. Andando in scadenza di contratto col Bournemouth sarebbe potuto arrivare a parametro zero a luglio, ma alla fine l’ha spuntata l’Everton di Ancelotti, che ha deciso di prelevarlo subito a gennaio battendo anche la concorrenza del Fulham, altro club interessato.
Come vedi il futuro prossimo in casa Torino?
L’arrivo di Nicola mi dà fiducia, è un tecnico molto preparato ed è un vero motivatore. Poi conosce bene l’ambiente, è uno degli eroi della promozione dopo la rinascita ed è un idolo dei tifosi. Credo fosse la miglior scelta possibile per il dopo Giampaolo. Mi è dispiaciuto molto umanamente per il mister, ma credo che la scelta di affidarsi a Giampaolo sia stata sbagliata a monte: un tecnico con il suo credo calcistico avrebbe avuto bisogno di giocatori con altre caratteristiche e sarebbe servita una vera rivoluzione della rosa, cosa che non è avvenuta, anche a causa del periodo storico e della difficoltà nel cedere dei giocatori reduci da una stagione non proprio brillante.
Un caro saluto a tutti i lettori di Calcio Style.
Matteo Pedrosi
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