Le interviste
ESCLUSIVA – Gianmarco Tognazzi: “Vi svelo i miei progetti futuri”
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4 anni fail

Gianmarco Tognazzi, secondogenito dell’attore simbolo del cinema italiano, Ugo, e dell’attrice romana Franca Bettoja, quest’oggi è stato raggiunto dalla redazione di CalcioStyle per parlare della sua squadra del cuore, il Milan, e dei suoi progetti futuri.
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Face to face con Gianmarco Tognazzi
Iniziamo con un amarcord. Com’è nata la tua passione per i colori rossoneri?
“Abitavamo a circa 10 chilometri da Milanello e mio padre, tifoso milanista e amico di Rivera e Altafini, un giorno mi portò negli spogliatoi e quando vidi i colori sociali del Milan fu amore a prima vista. Però non sono l’unico milanista in famiglia. A condividere la stessa fede calcistica ci sono i miei fratelli Ricky e Thomas mio figlio Tommaso Ugo”.
Tuo padre ti portò allo stadio. Con tuo figlio hai fatto lo stesso?
“C’è un’analogia particolare tra noi. La sua prima partita a San Siro è stata un Milan-Bologna 3-0. Una sorta di filo rouge invisibile e sottile che unisce famiglia e tradizione, anche se mio figlio non ha mai conosciuto effettivamente il nonno. Mio padre tifava il Milan, ma essendo nato a Cremona, aveva un debole anche per i grigiorossi. Lui amava definire il Milan una moglie, e la Cremonese un amante, per cercare di dare l’idea concreta del suo tifo calcistico”.
In un film recente, dedicato a Totti, hai interpretato Spalletti. Pensi che sarebbe servito al Milan, e cosa ne pensi del suo rapporto con l’ex capitano giallorosso?
“Luciano Spalletti non lo conosco personalmente. Credo sia un grande allenatore, anche se in questo momento storico, Stefano Pioli credo sia il mister ideale per il Milan. Equilibrio e solidità sono due delle sue migliori qualità. Circa il suo rapporto con Totti, credo sia difficile entrare in merito. Io ho interpretato il personaggio visto con gli occhi di Totti e per poterne parlare, dovrei avere contezza di entrambi i punti di vista”.
In un film hai interpretato Bernardo, uno dei primi compagni di Francesco d’Assisi, uno dei più grandi uomini di fede mai vissuto. Qual è il tuo personale rapporto con la fede?
“Mi reputo un agnostico. Ho un enorme rispetto per tutte le religioni e per coloro che credono. Io credo certamente in qualcosa, ma non sono un praticante, nonostante abbia frequentato scuole religiose per un lungo periodo”.
Tornando al calcio, cosa pensi del Milan attuale e della politica adottata con Donnarumma e Calhanoglu?
“Oggi il calcio è cambiato. È sempre un gioco di squadra, ma all’interno di esso, prevalgono anche delle logiche differenti rispetto al passato. C’è una personalizzazione del singolo e del suo interesse personale che si traduce spesso in una corsa sfrenata al denaro. Donnarumma è l’esempio lampante di ciò che non sarebbe accaduto anni fa. È un grande portiere, cresciuto professionalmente nel Milan. Ha avuto parole ed atteggiamenti che pareva lo potessero legare a vita ad una maglia. È andato via per denaro e per di più a parametro zero, non generando nemmeno introito al club. Questo i tifosi non glielo perdoneranno mai. Ha dimostrato di essere pilotato dal suo procuratore. Un pessimo esempio per i ragazzi e per il calcio in genere. Anche Calhanoglu si è trasferito ai cugini nerazzurri, per guadagnare 500 mila euro in più a stagione. Un altro esempio da non seguire”.
Poi sui social si scatena l’inferno…
“Si, purtroppo poi si scatena la maleducazione e l’inciviltà, che non va mai bene e non va giustificata. Certo, dopo aver assistito a certe dichiarazioni d’amore, essere traditi non è mai bello, ma non bisogna mai scadere in certi atteggiamenti”.
Cambiando argomento, parliamo dei tuoi progetti professionali. Cosa stai facendo?
“Questo periodo caratterizzato dalla pandemia ha generato parecchi rinvii. Le sale cinematografiche sono state chiuse per un lungo periodo cambiando programmi e scalette. Ho girato una serie per Sky, che al momento è composta da tre blocchi. La serie si intitola “Non ci resta che il crimine”, molto divertente. Grazie al buon successo ottenuto, abbiamo girato anche “Ritorno al crimine” e a gennaio dovrebbe uscire anche una terza serie, che a mio giudizio è la più bella e divertente. Ho girato anche un film “I cassamortari”, con la regia di Claudio Amendola, dove ci sono anche tra gli altri Massimo Ghini, Lucia Ocone, Sonia Bergamasco e Piero Pelù. Una commedia che racconta le vicissitudini di una famiglia che gestisce un’impresa di onoranze funebri, ed il business legato alle sepolture. Una black commedy molto english, che fare divertire ed allo stesso tempo riflettere. Sto lavorando molto, e si prospetta un autunno ed un inverno di grande attività”.
Le interviste
“Lazio-Roma? Non c’è una favorita”. Parla l’Avv. Di Santo
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5 giorni fail
13/04/2025
“Non c’è una favorita per il derby”. Parola dell’Avv. di fede laziale Stefano di Santo. Ebbene sì, cresce l’attesa per il derby Lazio-Roma in programma stasera allo Stadio Olimpico. Alla vigilia di questo sentitissimo e delicatissimo match abbiamo raggiunto il noto Avvocato, tifoso laziale, Stefano di Santo per un breve commento sulla supersfida. “Il derby della capitale è sempre una partita dalle grandi emozioni”, così l’Avv. Stefano di Santo ai nostri microfoni. “Una sfida stracittadina tutta da vivere all’Olimpico tra la Lazio di Baroni e la Roma di Ranieri. Come ogni derby direi che non c’è mai una squadra favorita. Il derby di Roma rappresenta per i tifosi della capitale una partita speciale con l’immancabile trasporto di aspettative ed emozioni”.
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L’Avvocato Stefano di Santo, dal cuore laziale, prosegue con determinazione: “La formazione di Baroni arriva al match dopo la pessima prestazione in Norvegia che ha portato ad una sconfitta di 2-0 con un passivo che poteva essere maggiore. La Roma dal suo canto vuol confermare l’ottimo trend positivo di risultati, sono 15 consecutivi, e superare la Lazio in classifica per aggrapparsi alle squadre che la precedono per un posto in Champions”.
All’Olimpico di Roma sarà senz’altro una bolgia: “Si annuncia il pienone dello stadio con le immancabili scenografie che da sempre faranno da contorno all’inizio della partita. Il derby vale comunque viverlo!“. Come sempre, vinca il migliore.

MARCO BARONI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Le interviste
ESCLUSIVA CS – Roma, Bonetti: “Spero Ranieri rimanga nei quadri dirigenziali”
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2 settimane fail
05/04/2025
L’ex calciatore di Roma e Juventus, Dario Bonetti, ha concesso un’intervista esclusiva ai nostri microfoni sulla gara di domani sera.
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Alcune dichiarazioni inedite rilasciate da Dario Bonetti in vista della gara di domani all’Olimpico che vede concorrere Roma e Juventus: l’assenza di Dybala è significativa.

L’URLO DI IGOR TUDOR E CLAUDIO RANIERI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma, l’intervista a Dario Bonetti
Il tecnico ha rilasciato alcune dichiarazioni inedite, che fanno luce su problematiche relative alla dirigenza e alla composizione della rosa. Fra i temi toccati da Bonetti spiccano l’assenza di Dybala e l’entrata di Pellegrini, l’addio di Ranieri a fine stagione e l’arrivo di Tudor sulla panchina bianconera.
Volevo semplicemente chiederle cosa si aspetta dalla gara dell’Olimpico?
“Mi aspetto una partita dinamica, dove tutte e due le squadre vogliono vincere perciò una partita dove la gente si può divertire. pressing e giocate verticale.”
Dybala assenza pesante, punterebbe su Pellegrini? E dall’altra parte su Vlahovic o Kolo Muani?
“Da parte della Roma è sicuramente un assenza pesante quella di Dybala. Per quanto riguarda la Juventus io giocherei sempre con due attaccanti – prosegue – poi gli attaccanti giocano in linea, verticale, diagonale ma due giocatori come Vlahovic o Muani rischierei sicuramente.”
Ranieri ha già detto che lascerà, Tudor è appena arrivato. Chi vede sulle panchine per il prossimo anno? Si parla di Pioli o Montella per la Roma e Gasperini o Conte per la Juventus
“Spero che Ranieri per quanto riguarda la Roma comunque rimanga nei quadri dirigenziali perché potrebbe essere il personaggio giusto per riempire i vuoti che danno un grande aiuto dai punti di vista tecnici per quanto riguarda questa stagione – prosegue – sinceramente non sono interessato, mi piace più uno che l’altro, per me è indifferente. La cosa più importante è che si hanno gli allenatori che semplici e non complicano le cose perché Ranieri quando è arrivato quest’anno ha cambiato la squadra da un punto di vista mentale, tattico e ha dato risultati. Ci vogliono allenatori che abbiano esperienza e determinate caratteristiche su una piazza come Roma. Per farla breve, vorrei dire su quanto bisogna prendere gli allenatori concreti e che sappiano gestire come ha gestito Ranieri.”
Le interviste
ESCLUSIVA CS – Chirico: “Tudor imposto da Elkann, torna Vlahovic dal 1′. Juventus, proverei Gasperini”
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3 settimane fail
27/03/2025
Marcello Chirico, noto giornalista sportivo e tifoso della Juventus, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai nostri microfoni.
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Marcello Chirico, noto giornalista e opinionista legato alle vicissitudini della Juventus, è tornato a parlare del cambio Thiago Motta-Tudor, ma anche della corsa Champions, con i bianconeri che ora non possono più sbagliare.
Marcello Chirico: “Tudor andava fatto prima”
Sulla Juventus: che idea si è fatto sull’arrivo di Tudor? Ora si aspetta Vlahovic dal 1′? “Per come si erano messe le cose, un cambio in panchina era non solo auspicabile ma doveroso. Ed è stato fatto anche con ritardo, perché andava forse già fatto dopo lo 0- 4 con l’Atalanta, o perlomeno dopo Firenze. Tudor è stato contattato da intermediari di Giuntoli ma imposto poi da Elkann, che mi descrivono abbastanza infastidito per la piega negativa che ha preso la stagione della Juve. Di sicuro con Tudor troverà di nuovo spazio Vlahovic, perché è un giocatore che a Igor piace molto”.
A breve ci sarà Roma-Juventus. Che gara si aspetta? “Roma-Juve sarà un partita che la Juve non potrà perdere se vuole conquistare il 4 posto, ma la Roma è in un buon momento e non regalerà nulla, anche perché è tornata prepotentemente in corsa pure lei per l’Europa”.
Proprio su Roma e Juventus: Gasperini a oggi servirebbe più alla Juve o alla Roma? “Gasperini è un allenatore al quale va dato tempo per costruire un modello come quello atalantino. Lui sa lavorare sui giovani, ma i giovani vanno fatti crescere. Roma ha una piazza difficile, molto poco paziente, la Juventus è un club esigente,dove se non dimostri subito di valere vieni fatto fuori (vedi Motta). Personalmente Gasperini lo proverei, perché al momento è l’unico in Italia ad esprimere un gioco europeo, eppoi perché ambisce da anni alla panchina Juve (dove è cresciuto), resta comunque un profilo a rischio per i motivi che ho detto prima”.

THIAGO MOTTA PARLA CON MANUEL LOCATELLI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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