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F1, disastro Mercedes: Hamilton, l’esperimento è fallito

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Ci ha provato in tutti i modi il vice campione del mondo Lewis Hamilton, anche con una messa a punto estrema, pur di non rassegnarsi al fatto che la W13 sia una macchina sostanzialmente difficile da guidare.

L’inglese è addirittura rimasto fuori dalla Q2 con il 16esimo tempo, l’idea  del Team Mercedes è di farlo partire dalla pit lane per riportare il setup a quello di Russell che si è conquistato la settima posizione in griglia di partenza.

Nel team di Brackley sembra che ancora non si trovi la quadra, e si vada avanti per tentativi.

F1, disastro Mercedes: Hamilton, l’esperimento è fallito

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Una delle migliori caratteristiche del Team Mercedes è stata la capacità di spingersi oltre, e questo gli ha permesso di conquistare quindici titoli mondiali tra costruttori e piloti negli ultimi 8 anni.

Lewis Hamilton ha spesso sottolineato questo aspetto, esaltando l’attitudine del suo gruppo di mettersi in gioco ed accettare le sfide. La squadra di Brackley  però  ha sempre avuto un ottimo pilota ed una ottima macchina di base, che in più occasioni è stata migliorata, assecondando anche le volontà del pilota.

Il progetto della W13 non si è confermato all’altezza dei precedenti, costringendo il team Mercedes a non poter più puntare (almeno per ora) a quelli che erano gli obiettivi standard, ovvero pole position e podio.

È stato uno shock per la squadra più volte campione del mondo, vedere la Mercedes non qualificata alla Q2.

Le qualifiche hanno evidenziato nuove gerarchie, con Ferrari e Red Bull davanti a tutti e Mercedes nell’inedito ruolo (forse) di terza scuderia, separata dalle due di vertice da un margine che non è probabilmente colmabile in tempi brevi.

A dirlo sono i numeri, ma da quanto visto ieri a Jeddah le cifre non sono ancora state metabolizzate dal team e dallo stesso Hamilton, incredulo dopo la Q1.

Lo shock della mancata qualifica è stato enorme, incredibile. Un conto è confermarsi terza forza, altro è non riuscire qualificarsi alla Q2.

Nell’ultimo turno di prove libere Hamilton si era confermato in undicesima posizione, con due decimi di vantaggio su George Russell, ma,  prima delle qualifiche i tecnici di Russell hanno operato sulla macchina dei settaggi standard. Una prospettiva poco allettante dall’altra parte del box, dove l’incapacità di accettare una situazione nel complesso poco positiva ha spinto Hamilton ad osare troppo, rendendo di fatto la macchina inguidabile.

La W13 è stata assettata in modo troppo aggressivo, con i risultato di avere una débâcle che Lewis non viveva dal 2009.

Toto Wolff parlando dei motivi che hanno determinato la disastrosa qualifica di Lewis ha spiegato: “Sono state provate delle regolazioni sperimentali  ed il risultato è stato una macchina inguidabile. La scelta è stata troppo audace, anche se si è trattato di un tentativo ulteriore per cercare di identificare il punto debole della monoposto”.

Un potenziale quinto posto, è così diventato una sedicesima posizione che ha un sapore ben diverso, come diversi saranno gli obiettivi a cui Hamilton potrà ambire oggi in gara.

A Sakhir la strategia Mercedes era sembrata molto chiara. In attesa di tempi migliori il team dovrà essere capace di farsi trovare pronto a cogliere le opportunità offerte dalle monoposto concorrenti.

A Jeddah il gruppo Mercedes ha voluto osare di più, ma neanche il più miracoloso degli assetti avrebbe potuto consentire ad Hamilton di andare oltre la quinta posizione, visti i sette decimi che hanno separato Russell (sesto) da Verstappen (quarto), e la sfida impossibile ha presentato un conto troppo salato.

Partire dalla terza fila avrebbe comunque consentito al pilota inglese di sperare in qualcosa in più considerando le insidie che caratterizzano la gara di Jeddah, tutt’altra cosa è invece prendere il via dalla sedicesima posizione.

Nella serata di ieri è stata considerata attendibile nei  paddock la possibilità di partenza dalla pit-lane, per provare un cambio di setup e affrontare i 50 giri con più certezze.

Un passo indietro che riporterebbe la scuderia tedesca alla realtà, non prenderne atto sarebbe un ulteriore errore che si aggiungerebbe ad una situazione già difficile.

Vedremo se la gara ci regalerà qualche colpo di scena.

Questo Gran Premio sarà visibile in diretta tv oggi domenica 27 marzo su TV8, su Sky Sport F1, Sky Sport 4K e Sky Sport Uno ed in streaming su SkyGo e Now.

Per chi fosse in auto o volesse comunque seguire il GP in diretta radiofonica, bisognerà sintonizzarsi su Radio Sportiva, Rai Radio 1 o Rai Radio 2.

Ricordiamo che le qualifiche di ieri hanno deciso la griglia di partenza con in pole position Sergio Perez su Red Bull davanti alle due Ferrari di Leclerc e Sainz, quarta posizione per Verstappen.

Domenica 27 marzo ore 21.30: Gara F1 in differita

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Buffon Jr, primo gol con la Repubblica Ceca

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Primo gol per Louis Thomas Buffon con la maglia della Repubblica Ceca. Il figlio d’arte ha contribuito al successo contro la Francia.

Dopo il pareggio contro l’Inghilterra e la sconfitta per mano del Portogallo, nella terza amichevole arriva il primo gol per 4-1 contro la Francia, per la Repubblica Ceca u18 da parte di Louis Thomas Buffon. È la prima rete per il giovane attaccante del Pisa.

Buffon

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Louis Thomas, il supporto da papà Buffon

Nell’intervista a Diretta, il giovane ha sottolineato il sostegno del padre: “Mio papà era molto felice perché era la mia prima chiamata in una nazionale e anche lui mi ha consigliato di scegliere proprio la Repubblica Ceca perché secondo noi è la miglior cosa per svilupparmi come calciatore – prosegue – Ho parlato un po’ con la mia famiglia e abbiamo deciso che giocare per la Nazionale Ceca sarebbe stato meglio per il mio percorso calcistico e anche per svilupparmi come giocatore, quindi abbiamo deciso di intraprendere questa esperienza qui.”

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Milan, Loftus-Cheek stupisce: forma smagliante e voglia di rimanere

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Milan, attente valutazioni nelle prossime settimane per capire quali giocatori resteranno e quali invece lasceranno il club. Uno degli “attenzionati” è proprio il centrocampista inglese.

Il futuro di Ruben Loftus-Cheek potrebbe continuare a essere a tinte rossonere. Nonostante un inizio di stagione decisamente complicato, complice una forma fisica complessa, il centrocampista inglese sta trovando nuova verve e soprattutto il giudizio positivo di Sergio Conceicao il quale è deciso a recuperarlo come giocatore.

Il classe ’96 sta infatti stupendo per come ha recuperato dall’infortunio, per la voglia di mettersi in gioco e per lo spirito di sacrificio che mette in ogni allenamento. Tanto da aver convinto Conceicao ad utilizzarlo contro il Napoli.

La volontà di Loftus-Cheek è quella di rimanere al Milan e se tornerà quello visto la passata stagione le possibilità sono decisamente alte.

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Il futuro del nuovo stadio di Milan e Inter: tutto quello che c’è da sapere

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Nonostante le polemiche e l’inchiesta aperta dalla Procura di Milano, Milan e Inter continuano a lavorare per realizzare il nuovo stadio che prenderà il posto dell’attuale Giuseppe Meazza.

Il Comune di Milano ha pubblicato il bando per la vendita dell’area, svelando il DocFap (Documento di Fattibilità) che descrive in dettaglio il progetto.

Come sarà il nuovo stadio

stadio

Il progetto prevede la costruzione di uno stadio moderno con una capienza di circa 71.500 spettatori. La struttura avrà due anelli che richiamano l’architettura storica di San Siro, ma con un design moderno che minimizzerà le barriere e massimizzerà l’accessibilità e la sicurezza per gli spettatori.

Cosa si salverà del Meazza

Solo una parte della facciata e del secondo anello (settore arancio) verrà preservata e ristrutturata per ospitare un comparto multifunzionale con hotel, uffici, negozi e spazi per la comunità (come aree per anziani e giovani).

L’area circostante

Il nuovo stadio diventerà parte di un progetto di rigenerazione urbana, trasformando l’area circostante in un luogo vivace e sostenibile, con benefici per la comunità locale e un forte impatto sul quartiere.

Quanto costerà il progetto

Il costo totale del progetto è 1,23 miliardi di euro, con la costruzione dello stadio che rappresenta la parte principale dell’investimento, pari a 707,9 milioni. La restante somma verrà destinata a infrastrutture, aree esterne e lavori di bonifica. di cui 583,7 milioni per lo stadio e 124,2 milioni per il podio su cui sarà costruito l’impianto. Le aree esterne e le infrastrutture avranno un costo di 102,8 milioni, di cui 68,1 milioni per il solo rifacimento del Tunnel Patrocolo.

Operativo tutto l’anno

Lo stadio sarà attivo 365 giorni l’anno, con spazi per eventi, conferenze, tour dello stadio, ristorazione e musei, garantendo un utilizzo continuo anche nei giorni senza partite.

Quando vedremo il nuovo stadio?

Il progetto è ancora in fase di sviluppo e dipenderà dai tempi di approvazione e dal completamento delle vendite dell’area. Il futuro di San Siro sta prendendo forma, ma le polemiche sono ancora in corso…

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