Le interviste
Fabrizio Fontana: “Giusto premiare il lavoro di Pioli. Ibrahimovic? E’ imprescindibile per questo Milan”
Fabrizio Fontana, alias Capitan Ventosa, quest’oggi è stato raggiunto e intervistato dalla redazione di CalcioStyle.it per parlare della sua squadra del cuore, il Milan
Fabrizio Fontana, noto attore comico italiano e protagonista di Striscia la Notizia nelle vesti di Capitan Ventosa, è stato raggiunto dalla redazione di CalcioStyle.it per parlare del Milan, sua squadra del cuore. A seguire l’intervista completa.
Face to Face con Fabrizio Fontana
E’ stato da sempre tifoso del Milan?
Tifo Milan da quando ero bambino. Andai a vedere il derby di Milano e sin da subito mi innamorai di quell’associazione di colori: il rosso e il nero. Questo ciò che mi ha spinto a tifare inizialmente. Qualche tempo dopo arrivò il Milan di Sacchi con il trio olandese e quindi, avendo già io il germe dello spettacolo, mi innamorai alla follia di questa squadra che sorprendeva per qualità di gioco e risultati.
Del trio olandese chi le piaceva in modo maggiore?
Difficile dare una risposta. Da piccolo mi piaceva un sacco la figura di Ruud Gullit perché era un giocatore molto positivo e sempre sorridente. A livello tecnico, invece, Marco Van Basten per la sua eleganza palla al piede. Di Rijkaard invece mi piaceva il fatto che bloccava il gioco avversario ed era bravo a impostare la ripartenza.
Reputa giusta la decisione di confermare Pioli in panchina?
Per 8 miliardi di motivi Pioli ha meritato la conferma perché, oltre che ad essere una brava persona dal punto di vista umano, è anche un grande professionista. Il Milan sotto la sua guida è rinato ed è stata giusta la decisione da parte della dirigenza di continuare a puntare su di lui.
Come mai nella ripresa di stagione abbiamo assistito a una metamorfosi del gruppo rossonero?
Il lockdown ha sicuramente apportato benefici all’ambiente rossonero. Nel periodo di pausa forzata i giocatori hanno potuto meditare sugli errori commessi e lavorare per migliorarsi. Nella ripresa il Milan è tornato in campo libero da ogni pensiero negativo e con una forza fisica senza precedenti. Tutto ciò ha permesso al gruppo di Pioli di creare trame di gioco che nel periodo pre covid-19 nessuno mai si sarebbe aspettato di vedere e, inoltre, i rossoneri hanno trovato con molta facilità la via del gol. Forse ad aiutare i giocatori è stato anche il fattore tifosi. Il tifo a San Siro è molto caldo e, molto probabilmente, giocare senza le pressioni del pubblico ha reso sì che tutti si potessero esprimere al meglio.
Il Milan ha meritato di pareggiare contro l’Atalanta?
La partita di ieri sera è stata molto bella. Entrambe le squadre hanno giocato la gara a viso aperto e in campo si sono visti i valori che hanno caratterizzato le due compagini nell’ultimo periodo. L’Atalanta forse poteva dare qualcosina in più, però credo che il risultato finale rispecchia i valori visti in campo.
Calhanoglu è passato da incognita a uomo indispensabile per questo Milan.
Calhanoglu da quando è arrivato in Italia ha dovuto sin da subito fare i conti con le pressioni dell’ambiente. Ogni giocatore che arriva dall’estero ha bisogno di un periodo di ambientamento ed è errato pensare che basta prendere un giocatore e inserirlo in squadra per farlo rendere come nella sua ex squadra. Un altro fattore fondamentale è rappresentato dall’allenatore e dal modo in cui questo impiega il calciatore. Il turco è un trequartista e sinora aveva sempre giocato come esterno offensivo o come mezzala. Pioli ha avuto l’ingegno di farlo giocare nel suo ruolo naturale ed ecco che è venuto fuori il vero Calhanoglu.
Quanto è importante Ibrahimovic per questo Milan?
Ibrahimovic ha un carattere forte e una determinazione senza eguali. Possiede anche una forte concezione di se stesso ed è proprio l’insieme delle sue caratteristiche psicologiche che lo rendono un trascinatore per questo gruppo di ragazzi. Ibra è riuscito a scuotere i più giovani facendoli crescere in fretta. Uomini come lui sono fondamentali nel mondo del calcio.
Le interviste
Esclusiva CS, Bernardo Corradi: “Bisogna insegnare ai giovani a conoscere il proprio corpo. Su Vieri ed Euro2004…”
L’ex-attaccante italiano, Bernardo Corradi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di CS nel corso del “Soccer Football Summit 2024”.
Il 19 e il 20 di Novembre è andato in scena, allo Stadio Olimpico di Roma, l’evento “The Future of Football is Here“, presso il “Soccer Football Summit 2024“. Fra gli ospiti l’ex-attaccante (fra le altre) di Lazio e Udinese Bernardo Corradi, che ha parlato ai nostri microfoni della sua esperienza da tecnico dell’U20 italiana.
Le parole di Corradi a Calcio Style
Corradi ha parlato anzitutto dei suoi ricordi legati agli Europei del 2024, dove venne chiamato inizialmente per sostituire l’infortunato Vieri. Alla fine il centravanti prese regolarmente parte alla competizione e i due finirono per contendersi una maglia. Corradi giocò da titolare l’ultima del girone: la vittoria (2-1) contro la Bulgaria.
“Quando arrivi in pre-raduno, dove hai 24 calciatori, sai che dovrai dire a 4 di loro che non parteciperanno alla fase finale della competizione. Siccome ci sono stato dall’altra parte, mi metto nei loro panni. Ai miei tempi vivevo le cose in maniera molto serena. Ero pronto a tornare a casa dopo la partita, poi Maurizio Manzini (storico team manager della Lazio) mi ha detto che Vieri aveva avuto un problema al ginocchio e che sarei rimasto in ritiro. Eravamo tre esordienti: io, Miccoli e Camoranesi. Ero già contento di far parte della spedizione, poi il mister mi prese da una parte e mi disse: ‘Giochi dall’inizio’. Adesso, con l’età, riesci a vedere da un’altra prospettiva tutto quello che ti è successo. Mi emoziono sempre a ricordare certi momenti.”
Corradi ha poi parlato del suo percorso da allenatore, che lo ha portato a essere selezionatore di tutte le nazionali giovanili italiane. Ha poi parlato anche del suo approccio con i giovani calciatori, della disciplina che intende dare loro e soprattutto delle regole vigenti all’interno degli spogliatoi da lui presidiati.
“Sono stato assistente dell’U19. Poi ho fatto il primo allenatore nell’U16 all’U19, passando anche per l’U17 e l’U18. Sono abbastanza ferrato su questo argomento. Ho notato che chi effettua tutto il percorso generazionale, vale a dire dall’U15 sino all’U20, certi tipi di regole non c’è nemmeno più bisogno di metterle perché le fanno in automatico. I nuovi, invece, seguono la buona strada di chi dà l’esempio. Il gruppo si autoregola, poi un minimo di regole alla base ci vogliono sempre ma gli va data la libertà di sbagliare. Vanno ripresi a volte perché è giusto, l’ultima volta l’ho fatto due giorni fa, perché bisogna alzare il livello d’attenzione. In U15 sono piccoli e quindi sei ‘obbligato’ a dare delle regole rigide, come la sveglia alle 8:30 e la colazione alle 9, perché alcuni sono indisciplinati. 5 minuti prima dell’appuntamento devono essere davanti alla sala della colazione e il capitano deve assicurarsi che siano tutti presenti. Se qualcuno manca allora devono iniziare ad aiutarsi perché poi lo faranno anche in campo, magari quando qualcuno sbaglia una diagonale. In U20 è diverso perché inizi ad avere contezza del tuo fisico. Se uno è abituato a svegliarsi alle 9:30 glielo lascio fare, mentre chi è abituato a svegliarsi presto si sveglia presto. Ora non sto mettendo la sveglia, perché l’impostazione si costruisce così.”
Le interviste
ESCLUSIVA – Lino Banfi sulla Roma: “Nessuno avrebbe commesso errori simili. Ranieri…”
Esclusiva Calciostyle – Il noto attore comico e grande tifoso della Roma Lino Banfi ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai nostri microfoni.
Di seguito la sua opinione sul momento della squadra giallorossa.
Banfi sulla Roma
“Siamo tutti arrabbiati, persino i tifosi delle altre squadre. Neanche un neonato avrebbe commesso errori del genere. Una serie di “americanate” senza senso. Il presidente della Roma dovrebbe essere romano. Comprendo e condivido la frustrazione del tifo giallorosso che spesso fa dei sacrifici senza venire ripagato.”
Su Ranieri: “E’ un validissimo allenatore. Un profilo completo, diciamo. Sono sicuro che anche in questa sua terza esperienza alla Roma farà benissimo. Poi di romanisti come lui ce ne sono pochi, era l’unico da cui si poteva ripartire. Ora sarà importante partire bene nelle prime sfide, anche per placare gli animi di piazza e stampa.
Non ho mai avuto la fortuna di approfondire la conoscenza con lui, ci siamo solamente incrociati durante qualche premiazione, ma sono certo che sia una bravissima persona.”
Le interviste
Miriana Trevisan: “Il mio Napoli può vincere lo scudetto. Su Insigne…”
“Napoli può vincere lo scudetto, magari con Lorenzo Insigne in campo…”. L’evergreen Miriana Trevisan a tutto gas. Durante l’evento di ieri sera ‘Star People Award’ al Teatro delle Muse di Roma, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con la nota showgirl italiana e icona della tv Miriana Trevisan, napoletana doc e tifosa del Napoli. Miriana Trevisan, nel corso della sua carriera, ha partecipato a Pressing, Ruota della fortuna e altri storici programmi, sempre molto seguiti. Miriana è sicuramente una delle showgirl più conosciute del piccolo schermo. L’abbiamo intercettata a Teatro, dopo averla incontrata più volte alle Olimpiadi del Cuore di Forte dei Marmi. Ecco il suo breve commento sul Napoli di Antonio Conte che vede come principale candidato al titolo.
MIRIANA TREVISAN: “NAPOLI DA SCUDETTO”
Miriana Trevisan, al Teatro delle Muse di Roma, è apparsa molto fiduciosa sul nuovo Napoli di Antonio Conte. Non lo aveva nascosto nemmeno al Mattone del Cuore, evento benefico a cura di Paolo Brosio. “Napoli è il mio cuore, sono nata a Napoli e vivo con una famiglia completamente napoletana”, ci ha fatto sapere in queste ore la simpatica Miriana, ospite dello Star People Award 2024. ” Mi auguro con tutto il cuore che sarà scudetto! Se ho paura della Juventus di Thiago Motta? Assolutamente no, è un gradito sotto al Napoli”.
Quindi una battuta su Lorenzo Insigne: “Se rivedrei bene Insigne al Napoli? Certamente sì. A mio avviso Lorenzo Insigne sarebbe un bel portafortuna, oltre che ‘portabravura’ per così dire. Che altro aggiungere… D’altronde San Gennaro quest’anno si è espresso… Potrebbe essere a tal proposito un segno per la nostra bellissima, fantastica, affettuosa Napoli in chiave scudetto….”. Nelle foto Miriana in questi anni a Forte dei Marmi in occasione delle Olimpiadi del Cuore. Anche Amedeo Goria, ospite ieri sera al Teatro delle Muse, sulla stessa lunghezza d’onda: “Vedevo bene e vedo bene il Napoli per lo scudetto. Ma l’Inter resta secondo me la squadra qualitativamente più forte…”.
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