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Le bombe di Vlad

Favole e sorprese nelle coppe nazionali

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Che sia in Italia, con la nostra tradizionale Coppa Italia, o negli altri paesi europei, ogni coppa nazionale è stata capace di regalare sorprese nel corso della sua storia.

Quella più recente è il Saarbrucken, club di terza divisione tedesca che è riuscito ad eliminare club ben più blasonati e a centrare i quarti di finale di DFB Pokal.

La favola del Saarbrucken, però, è tutt’altro che la prima sorpresa regalata da una coppa nazionale, in questo articolo andremo a vedere altri celebri esempi.

Alessandria

La sorpresa più recente della nostra coppa nazionale è senz’altro l’Alessandria che, nel 2015/16, fu protagonista di una clamorosa scalata, dal primo turno fino alla semifinale di Coppa Italia.

A partire dalle squadre più alla portata, come l’Alto Vicentino nel primo turno, la Pro Vercelli nel secondo e la Juve Stabia nel terzo, fino alle clamorose imprese con squadre come Palermo, Genoa e Spezia, l’Alessandria si guadagnò la semifinale contro il Milan.

Il sogno si infranse contro i rossoneri, che vinsero nel doppio confronto con un totale di 6-0 ma l’Alessandria è rimasta sicuramente nella storia recente della competizione.

Ancona

Per trovare un’altra grande impresa nella nostra coppa nazionale bisogna tornare indietro di più di vent’anni, al 1994, quando l’Ancona raggiunse la finale di Coppa Italia.

Il club marchigiano iniziò la sua competizione superando a fatica il Giarre ai supplementari e da lì partì la scalata. L’Ancona fece vittime illustri, eliminando nel doppio confronto prima il Napoli, poi la Lazio, il Venezia ai quarti di finale e infine in semifinale il Torino campione in carica.

Il sogno dei marchigiani resiste anche nella finale d’andata contro la Sampdoria, che termina 0-0, ma al ritorno, nella seconda frazione, si scatenano i blucerchiati, che investono l’Ancona per 6-1 e ottengono il loro quarto, e finora ultimo, titolo nella competizione.

Atalanta

Quella dell’Atalanta, oggi divenuta un club da prime posizioni della classifica, è una storia particolare e molto interessante.

Nella stagione 1986/87, l’Atalanta, in difficoltà in campionato, si rese protagonista di un cammino sorprendente nella coppa nazionale, la Coppa Italia, eliminando pian piano rivali come Casertana, Parma e Cremonese, arrivando a giocarsi addirittura la finale contro l’inarrivabile Napoli del 1987.

A vincere, come è ben noto, furono i partenopei, ma i lombardi si guadagnarono la partecipazione alla Coppa UEFA, nonostante la retrocessione che arriverà sfortunatamente in campionato.

Sarà ancora più sorprendente, poi, il cammino dell’Atalanta nella competizione l’anno dopo, arrivando in semifinale di Coppa UEFA, record storico per una squadra non di prima divisione.

Cardiff City

Se in Coppa Italia le sorprese arrivano di rado, lo stesso non vale per un’altra coppa nazionale, quella inglese.

L’FA Cup, per cultura e struttura, vede molto più spesso protagoniste le piccole società e un esempio è il Cardiff City, finalista nel 2008.

In questa stagione, complice un crollo delle principali big, come il Manchester United che venne sconfitto dal Portsmouth futuro vincitore, e il Chelsea, battuto dal Barnsley, parteciparono ben tre squadre di Championship.

Tra le tre squadre di serie cadetta, l’unica ad arrivare a Wembley fu il Cardiff City, che vinse il derby di categoria con il Barnsley.

Anche in questo caso si infranse in finale il sogno, con la vittoria del Portsmouth, unica squadra di Premier League, grazie alla rete di Kanu, una vecchia conoscenza del nostro campionato.

Milwall

Altro caso esemplare dell’imprevedibilità e delle sorprese che può regalare una coppa nazionale come la FA Cup.

A Wembley il grande Manchester United di Sir Alex Ferguson incontrò, a grande sorpresa, il piccolo Milwall.

Le vittime della squadra dell’allenatore giocatore Dennis Wise non furono squadre particolarmente rinomate, ma tra le varie ci fu anche il Burnley e, nella semifinale su campo neutro, il Sunderland.

In finale, comunque, non ci fu storia, con un netto 3-0 dei Red Devils, ma almeno il Milwall si garantì l’accesso alla Coppa UEFA.

Calais

Altra coppa nazionale che regala sorprese, con un’altra storia quasi impossibile.

Forse una delle imprese più grandi della storia recente del nostro calcio: il Calai che nel 2000, da squadra di quarta divisione che era, arrivò a giocarsi la finale di Coppa di Francia.

Le prime avversarie sono nella norma, tutte squadre di categorie simili, fini ai trentaduesimi, quando l’avversario è il Lille, allora in seconda divisione. Il Calais, dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, vinse ai rigori e si lanciò nella scalata, battendo ai sedicesimi un’altra squadra di Ligue 2, il Cannes e poi, soprattutto, la prima squadra di Ligue 1, lo Strasburgo.

In semifinale il Calais fa lo scalpo anche a un’altra big nazionale come il Bordeaux.

Anche in questo caso, nemmeno a dirlo, il sogno si infranse in finale, con la vittoria in rimonta del Nantes che, dopo essere andato sotto 0-1, la ribaltò e vinse 3-1, tra fischi ed episodi dubbi.

Guingamp

Una storia simile a quella dell’Atalanta, ma terminata con la gioia della coppa nazionale, comunque piena di sorprese, alzata al cielo , è quella del Guingamp, vincitore dell’edizione 2008/09 della Coppa di Francia.

Quella del Guingamp fu una vittoria storica, da squadra di seconda categoria eliminò squadre più attrezzate come il Tolosa in semifinale e, soprattutto, il Rennes in finale.

A decidere la partita fu la doppietta del brasiliano Eduardo, che ribaltò l’iniziale vantaggio dello statunitense Bocanegra.

Così facendo, il Guingamp ottenne la qualificazione alla successiva Europa League, venendo però eliminato ai playoff con una larga sconfitta nel doppio confronto con i tedeschi dell’Amburgo.

Figueres

A livello di sorprese tra le varie coppe nazionali non è da meno la coppa nazionale spagnola, meglio nota come Coppa del Re.

Il Figueres, squadra catalana militante nella terza divisione spagnola, arrivò a giocarsi addirittura le semifinali di Coppa del Re.

L’inizio fu subito appariscente, con un netto 10-1 ai danni del Teruel, squadra di quarta serie e, soprattutto, la vittoria di misura in casa del Barcellona ai trentaduesimi.

Ai sedicesimi vince la lotteria dei rigori contro l’Osasuna, ottenendo un già storico approdo agli ottavi, tra l’élite di Spagna.

Agli ottavi supera il Novelda, squadra della sua stessa categoria, nel doppio confronto, e poi fa lo stesso con il Cordoba ai quarti.

Il sogno si infrange nel doppio confronto in semifinale, dove il Figueres esce sconfitto contro il Deportivo la Coruna, che vincerà poi la coppa.

Real Castiglia

Una storia analoga a quella del Figueres, anche se leggermente diversa vista la società dietro il Real Castiglia.

Questo club, infatti, che si contraddistingue come una delle maggiori sorprese di una coppa nazionale, arrivò in finale da seconda squadra di un club, affrontando proprio la prima squadra.

Il Real Castiglia, infatti, altro non è che la seconda squadra del Real Madrid e, nella stagione 1979/80, arrivò a giocarsi il titolo con un cammino pieno di vittime illustri.

Dopo le prime vittorie contro Extremadura, Alcorcon, Racing Santander e Hercules, il Castilla superò Athletic Club, Real Sociedad e poi, in semifinale, lo Sporting Gijon, rimontando con un netto 4-1 la sconfitta per 2-0 del match d’andata.

Questo cammino permise al Castilla di affrontare al Bernabeu il suo club gemello, il Real Madrid, partita che si rivelò disastrosa per il Castilla, con una sconfitta per 6-1.

Saarbrücken

Arriviamo finalmente al calcio di oggi, che regala sorprese con la coppa nazionale tedesca, con il già citato Saarbrucken, la nuova grande sorpresa in Germania.

Il club di terza divisione, come già scritto sopra, si è guadagnato l’accesso ai quarti di finale, con vittime davvero illustri.

Dopo aver battuto il Kalsruher ai trentaduesimi, lo shock più grande è arrivato ai sedicesimi, con l’eliminazione della corazzata Bayern Monaco. Al gol di Muller nel primo tempo, hanno risposto Sontheimer a fine primo tempo e poi Gaus al 96’, all’ultimo respiro.

Una vittoria storica alla quale ha fatto seguito un’altra clamorosa vittoria, stavolta contro l’Eintracht Francoforte, firmato Bruncker e Kerber, entrambi a segno nella ripresa.

Approdo ai quarti di finale conseguito, dunque, ma il sogno del Saarbrucken è tutt’altro che terminato.

Calciomercato

ESCLUSIVA LBDV – Napoli su Miguel Gutierrez

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Napoli, Conte

Il Napoli segue con attenzione Miguel Gutierrez, il terzino del Girona già nel mirino dei grandi club europei.

Miguel Gutierrez, talentuoso terzino sinistro del Girona, è uno dei nomi più caldi sul mercato europeo. Sul giocatore, classe 2001, hanno messo gli occhi molti top club del continente, e tra questi spicca anche il Napoli.
Gli azzurri, sempre attenti ai giovani di prospettiva, stanno valutando la possibilità di inserirsi nella corsa per il laterale spagnolo.

Una clausola da 35 milioni

Il Girona, consapevole del valore del proprio gioiello, ha fissato una clausola rescissoria da 35 milioni di euro, una cifra importante ma non proibitiva per le squadre interessate. Il club spagnolo sembra intenzionato a monetizzare al massimo da un’eventuale cessione, il che potrebbe aprire la strada a una trattativa complessa, in cui i dettagli economici saranno determinanti.

Per il Napoli, Miguel Gutierrez rappresenterebbe un rinforzo strategico. La società partenopea è alla ricerca di giocatori in grado di elevare il livello tecnico della squadra e il profilo del giovane spagnolo risponde perfettamente a queste esigenze. La sua esperienza in Liga e le sue caratteristiche offensive, unite a una solida capacità difensiva, lo rendono un’opzione ideale per il gioco di Antonio Conte.

Nonostante l’interesse, il Napoli dovrà muoversi con cautela. La concorrenza è alta e i club di Premier League, noti per le loro risorse finanziarie, potrebbero complicare l’affare. La decisione finale, come riportano fonti vicine al Girona, sarà ben ponderata sia dal giocatore che dalla società, il che lascia spazio a un possibile colpo di scena.

Con il mercato di gennaio ormai alle porte, la dirigenza azzurra dovrà accelerare i tempi se vuole assicurarsi uno dei prospetti più promettenti del calcio europeo. Per ora, la partita è aperta, e il Napoli è pronto a giocarsi le sue carte.

(Foto: Depositphotos)

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Le bombe di Vlad

Paolo Trapani presenta “Napoli sulla pelle”

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napoli

Il giornalista e scrittore Paolo Trapani, presenta il suo libro “Napoli sulla Pelle” al club Napoli Scafati il prossimo giovedì 12 Dicembre.

Giovedì 12 dicembre alle ore 20,30, in Traversa Brunelleschi a Scafati, presso il Napoli Club D10S, tifosi e sportivi incontreranno il giornalista e scrittore Paolo Trapani.

L’iniziativa, nata da un’idea di Pasquale “pakyweb” Giugliano e dal Gruppo operativo del club, viene promossa per parlare dei libri scritti da Trapani e relativi al calcio; in particolare ‘Napoli sulla Pelle’, edito da Iuppiter Edizioni, a cui ha collaborato anche il collezionaista avv. Renato Camaggio.

Nei suoi libri, Paolo Trapani non si limita solo a raccontare vicende di calcio, ma pone in evidenza il valore sociale del football e quanto sia importante nella realtà territoriale di Napoli e della sua area metropolitana. Il lettore, quindi, viene stimolato a compiere un’analisi non solo sportiva e agonistica. Ma di approfondimento valoriale, identitario e di appartenenza alla propria comunità.

“Ringrazio spiega Paolo Trapani – gli amici del Club Napoli Scafafi “D10S, in particolare Pasquale ‘pakyweb‘ Giugliano, per aver promosso l’evento del prossimo 12 dicembre. Sarà una bella occasione per parlare di Napoli, di calcio, della nostra identità e dei valori che attraverso il calcio ci vedono uniti in un comune destino”.

Questo lavoro di Paolo Trapani, scritto in collaborazione con l’avvocato Renato Camaggio che è un grande collezionista di maglie da campo, racconta aneddoti, retroscena e vicende legate al Napoli ed alla sua storia. Il racconto intreccia le vicende  attraverso la storia e la storicità della maglia azzurra.

Infatti la maglia nel calcio, con i suoi colori, è il simbolo più importante di una squadra. Visto che la rappresenta. Ed a Napoli è l’icona assoluta della passione collettiva che unisce il popolo napoletano al football. Un vero e proprio cordone ombelicale che tiene legati, indissolubilmente, la città che rappresenta la madre e la squadra che rappresenta il figlio.

Un rapporto simbiotico che travolge e unisce anche i tifosi sotto un unico colore: quello azzurro che rappresenta indissolubilmente la squadra e la città. 

(Foto: Depositphotos)

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Le bombe di Vlad

Al Maradona la Lazio batte il Napoli 1 a 0

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Napoli

Il Napoli ritrova la Lazio, per la sfida di campionato, dopo la batosta di pochi giorni fa in Coppa Italia e cerca il riscatto per la prestazione da un punto di vista morale e di risultato per provare a fare il controsorpasso sull’Atalanta e riprendere la testa della classifica

Il Napoli ritrova la Lazio, per la sfida di campionato, dopo la batosta di pochi giorni fa in Coppa Italia e cerca il riscatto per la prestazione da un punto di vista morale e di risultato per provare a fare il controsorpasso sull’Atalanta e riprendere la testa della classifica.

Le formazioni ufficiali

Sono ufficiali le formazioni di Napoli-Lazio, posticipo della 15^ giornata di Serie A. Dopo gli esperimenti in Coppa Italia contro i biancocelesti, per la sfida di campionato Antonio Conte decide di mandare in campo tutti i titolarissimi. In porta torna, dunque, Meret. La difesa a quattro è composta da Di Lorenzo e Olivera sulle fasce, Rrahmani e Buongiorno al centro. In mediana Lobotka in cabina di regia, ai lati Anguissa e McTominay. Attacco guidato da Lukaku con Politano e Kvaratkshelia ai lati.

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Kvaratskhelia. All. Conte.

LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Tavares; Dele-Bashiru, Guendouzi; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos. All. Baroni

Come arriva la Lazio

Baroni ha effettuato rotazioni in Coppa Italia ma alcuni uomini saranno comunque riconfermati viste le defezioni. Tra i pali torna Provedel, in difesa a destra ancora Lazzari, dall’altro lato è recuperato Nuno Tavares, a completare la coppia di centrali Gila-Romagnoli. A centrocampo riecco Guendouzi, insieme a lui Dele-Bashiru essendo indisponibili sia Rovella (squalificato) che Vecino. Linea dei trequartisti con Zaccagni e Isaksen larghi, in mezzo recupera anche Dia pronto a partire dal 1′, Castellanos si riprende il posto da punta.

Come arriva il Napoli

Antonio Conte ritorna con tutti i titolarissimi freschi, risparmiati dalla sfida di Coppa Italia lo scorso giovedì. Dunque il classico 4-3-3 con Meret tra i pali, Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno e Olivera a comporre la linea difensiva. A centrocampo Lobotka in regia e Anguissa-McTominay da mezzali, davanti Politano e Kvaratskhelia larghi a supporto del centravanti Lukaku. L’unico indisponibile è Mazzocchi, ai box per infortunio.

Primo tempo

Pronti via e subito, dopo due minuti, Di Lorenzo imbuca per Politano, passaggio all’indietro a trovare McTominay in mezzo che calcia forte sul primo palo. Gila si immola con il corpo. Dopo due giri di lancette è ancora il Napoli a presentarsi dalle parti di Provedel: sponda aerea di Lukaku, Olivera apparecchia per Anguissa che calcia forte dalla distanza. Tiro murato.

Poi è la Lazio che prova a farsi vedere nella trequarti degli azzurri: Castellanos pressa forte Meret che è costretto a rinviare in fallo laterale. Al minuto 10 è ancora McTominay ad essere pericoloso: su un cross a rientrare di Politano, lo scozzese prova a saltare, ma viene, per poco, anticipato da Provedel. Dopo un minuto, all’11’ di gioco, si verifica uno scontro di testa tra Rrahmani e Castellanos su una palla aerea. L’arbitro ferma il gioco e lo staff medico biancoceleste soccorre il Taty.

Alla ripresa del gioco Nuno Tavares recupera palla e si invola sull’out di sinistra, sugli sviluppi dell’azione è lo stesso portoghese a colpire di testa e trovare il corner. La Lazio prova ad alzare i ritmi. Quando il Napoli riconquista il possesso Dia fa un intervento in ritardo che gli costa l’ammonizione. Ancora la Lazio prova a fare breccia nel muro difensivo azzurro: Isaksen sguscia in mezzo a Buongiorno e Kvara e libera il mancino forte sul secondo palo: gran riflesso di Alex Meret che devia in calcio d’angolo.

Si ferma di nuovo il gioco per permettere il soccorso a Di Lorenzo: in uno scontro con Tavares il capitano azzurro viene colpito in testa. I ritmi si alzano e il gioco si incattivisce. Gran recupero di Lobotka che serve McTominay al limite dell’area: lo scozzese subisce fallo. L’arbitro concede il vantaggio ma Politano non riesce a rendersi pericoloso.

Arrivati alla mezz’ora, gli azzurri provano ad alzare anche il baricentro: Anguissa e Buongiorno recuperano diversi palloni nei pressi della metà campo. Ancora gli azzurri provano a rendersi pericolosi. Kvara e McTominay provano a connettersi: sulla sponda dello scozzese, il georgiano prova il tiro a giro che però termina ampiamente fuori. Al 35′ minuto Lobotka verticalizza per Lukaku, il belga smista per Kvara che pennella col mancino ma non trova un compagno in area.

Il Napoli prova ad alzare il forcing contro la Lazio per provare a riscattare il risultato di pochi giorni fa in Coppa Italia: prima imbucata per Di Lorenzo che va al cross ma viene murato. Poi Politano dal limite calcia a giro: palla non di molto a lato. Subito dopo Kvara a memoria trova Lukaku con un lancio di prima, il belga spizza per Politano che però perde il tempo per servire McTominay tutto solo.

Al 40′ minuto il Napoli si lamenta perché Kvaratskhelia salta Marusic con un tunnel, poi il difensore della Lazio atterra il georgiano con un intervento chiaramente falloso. L’arbitro lascia inspiegabilmente correre, il Var non interviene perché il contatto pare fuori l’area di rigore anche se di poco. Il pubblico presente al “Maradona” rumoreggia per la decisione discutibile dell’arbitro. Vengono concessi due minuti di recupero.

 Kvaratskhelia falciato per l’ennesima volta. Finalmente Colombo estrae il giallo per Guendouzi. È proprio il georgiano ad incaricarsi della punizione dai 25 metri, traiettoria a scavalcare la barriera che sfiora il palo. Dopo questa punizione, l’arbitro fischia la fine del primo tempo.

Secondo tempo

Il Napoli ritorna in campo ma sembra più svogliato: subito McTominay viene ammonito. Infatti lo scozzese sbaglia lo stop ed interviene in modo pericoloso su Isaksen. L’arbitro estrae il cartellino giallo.

Provedel effettua molti lanci lunghi per scavalcare le linee del Napoli, ma le palle sono facile preda dei difensori azzurri. Il Napoli guadagna due calci d’angolo, di cui uno grazie ad una bella azione personale di Olviera, ma vengono sprecati malamente da Politano che non crossa benissimo. Rrahmani è costretto ad ostacolare Provedel per evitare veloci ripartenze e viene ammonito.

Al 51′ minuto, Lobotka sbaglia l’aggancio e Dele Bashiru lascia partire un destro potentissimo che si stampa sulla traversa.  

In questa fase il Napoli spezzetta il gioco compiendo diversi falli. Però poi la squadra di Conte alza i ritmi ed il pressing. Verticalizzazione al bacio di Kvara che serve McTominay, lo scozzese ne salta tre e arriva in una zona pericolosissima ma Romagnoli è bravo a fermarlo. Al minuto 58 Romagnoli accusa un fastidio e chiede il cambio che Baroni effettua subito. Castellanos frana su Anguissa e si becca il giallo. Batte per l’ennesima volta male il Napoli il calcio di punizione e Nuno Tavares parte in contropiede, il suo cross però non trova nessun calciatore.

Il Napoli al minuto 70 ha una buona occasione: Anguissa colpisce il palo da calcio d’angolo! Svetta più in alto di tutti ma la palla colpisce il montante. Al 75′ Conte decide di cambiare e mette dentro Neres per Politano. 

Passano pochi minuti e al 78′ di gioco, David Neres, appena entrato, sbaglia un passaggio. La Lazio parte in contropiede: Noslin allarga benissimo per Isaksen che sterza e con il mancino insacca dietro le spalle di Meret.

Conte corre ai ripari e inserisce Raspadori e Gilmour, per McTominay e Lobotka. Il Napoli spinge e alza ritmi e baricentro, conquistando anche un altro calcio d’angolo. La Lazio si chiude dietro. L’arbitro concede 5 minuti di recupero.

Conte effettua altre due sostituzioni: fuori Anguissa e Lukaku per fare spazio a Folorunsho e Simeone. Anche la Lazio effettua una doppia sostituzione. Ma l’arbitro fischia la fine della gara.

(Foto: Depositphotos)

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