Le elezioni Fifa si avvicinano: sono previste nel 2023. L’attuale presidente Gianni Infantino ha intenzione di ricandidarsi: per lui sarebbe il terzo mandato.
Svizzero, 52 anni, sposato, padre di quattro figlie, poliglotta che padroneggia ben sei lingue: questo è il profilo di Gianni Infantino, presidente della Fifa dal 2016.
Da giovane è stato calciatore, e ha militato fino alla quarta lega, in altre parole la penultima divisione del calcio svizzero.
In seguito si è laureato in Giurisprudenza e si è dedicato all’ambito sportivo in qualità di avvocato, specializzatosi in Diritto Sportivo.
E’ entrato in Uefa nel 2000, diventando prima vice-segretario poi segretario di quest’ultima. E’ diventato presidente della Fifa nel 2016, apportando alcuni importanti cambiamenti nel mondo del calcio, come l’adozione del VAR (Video Assistant Referee) a partire dai Mondiali del 2018 in Russia.
Nel 2017 è stato insignito del Collare d’oro al merito sportivo, la massima onoreficenza del Comitato Olimpico Internazionale.
Nel 2018 ha avuto l’onore di essere il primo presidente della Fifa ad essere invitato a un summit del G20.
Il suo attuale mandato come presidente è iniziato a febbraio 2019 e ha durata
quadriennale, il che significa che terminerà o verrà riconfermato nel 2023.Al Congresso della Federazione internazionale, in corso a Doha, Infantino ha dichiarato di volersi ricandidare per un terzo mandato, che sarà anche l’ultimo.
“Leadership è ascoltare e agire. È quello che proviamo a fare e che abbiamo fatto negli ultimi anni. Questo Congresso è il primo in presenza da quello elettorale del 2019 e sarà anche l’ultimo Congresso ordinario prima di quello elettorale del prossimo anno. Colgo l’occasione per dirvi che mi candiderò nel 2023 per la rielezione”.
Nel corso dell’evento, il presidente ha anche lanciato un appello per la pace in Ucraina: “Sono molto triste per quello che sta succedendo, durante la mia presidenza mi sono confrontato con situazioni di conflitto in altre parti del mondo.
Il calcio non può risolvere i conflitti da solo, ma può contribuire a farlo. Sospendere la Russia non è stata una decisione facile, parliamo di persone che amano il calcio come noi, ma ora dobbiamo guardare avanti sperando che si arrivi alla pace“.
Come se lo augura Infantino, ce lo auguriamo tutti.
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