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Figc, all’assemblea elettiva un nome non proprio a sorpresa

Si terrà il prossimo 4 Novembre il Consiglio Federale, dove al suo interno è prevista un’assemblea elettiva della Figc. Si prevede un nome non a sorpresa.
Dopo la scottante delusione ad Euro24, la Figc il prossimo Novembre è chiamata a confrontarsi sulla presidenza. Stando alla conferenza stampa a Iserlhon, Gravina ha manifestato tutto l’interesse a continuare il suo progetto di calcio per la Nazionale e tutto il movimento. A capo degli Azzurri è quindi confermato Spalletti.

LUCIANO SPALLETTI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La delusione
Il cammino della Nazionale italiana nella competizione continentale è sembrato fin da subito complicato. Una squadra, per molti, irriconoscibile ha affrontato i gironi da campione in carica, collezionando soltanto: una vittoria, una sconfitta e un pareggio. Risultati che non avrebbero permesso nemmeno il proseguo agli ottavi, se non ci fosse stata la rete di Zaccagni nel recupero contro la Croazia.

MATTIA ZACCAGNI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Le responsabilità sono di certo di Spalletti e dei giocatori che non hanno mostrato intensità in campo, ma è l’intero movimento a dover cambiare. Se il Ct di Certaldo non è stato messo in discussione dai piani alti, è lo stesso Gravina ad essere stato messo sulla graticola.
“Non ha senso interrompere un progetto che è pluriennale, cominciato solo da 8 mesi.” Prosegue riguardo alle proprie responsabilità :” Non scappo da responsabilità. Le critiche feriscono, quelle strumentali no, vanno ascoltate.” Così si è espresso il presidente della Figc in conferenza dopo la disfatta europea.
Figc, il nome (non a sorpresa) per il dopo Gravina
Per quanto lo stesso Gravina, con le sue parole, rilancia la sua candidatura, ma non ne è certa la conferma. Per l’assemblea elettiva si susseguono le voci sui possibili successori. Balata, attuale presidente della Lega di Serie B, e il nome di Giuseppe Marotta, attuale Presidente dell‘Inter. Quest’ultimo non proprio una sorpresa.
Marotta ha un contratto in scadenza con la società meneghina nel 2027 e non ha mai nascosto che la sua ambizione sia di diventare capo della Figc.
Non resta che aspettare il 4 Novembre per avere un quadro più chiaro. Gravina resiste, ma non è escluso un cambio al vertice per rinnovare un movimento deluso.
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Milan, prime scosse di terremoto: può davvero saltare Furlani?

Milan, sicuramente la sconfitta di ieri sera ha riaperto molte ferite che sembravano apparentemente chiuse. Una stagione fallimentare per la quale qualcuno sarà tenuto a rispondere.
Una stagione fallimentare, su questo tutti sono d’accordo all’interno dell’AC Milan. Un club dove si professa di lavorare in team, sebbene molte individualità siano poco inclini a farlo per davvero.
Un proprietario, Gerry Cardinale, il quale rivendica libertà d’azione e il concedente il vendor loan, Paul Singer (Fondo Elliott) che tramite Giorgio Furlani controlla che i suoi soldi possano in futuro essere restituiti con una gestione oculata del club.
Ma per gestione oculata si intende anche competitività in campionato e in Europa, cosa che durante questa stagione è venuta meno con il naturale ammanco degli introiti della Champions League, punto focale del business plan presentato dallo stesso Cardinale agli investitori.
Sostenibile quindi un Milan senza coppe? Per una stagione sì, ma non dovrà essere un vizio e soprattutto, affinché non lo diventi, qualcuno dovrà pagare per gli errori commessi. Licenziarli tutti in blocco sarebbe assurdo e oltre all’allenatore potrebbe essere chiesta la testa di colui il quale si professa decision maker in ultima istanza. Onori e oneri, verrebbe da dire.
Ma chi veramente vorrebbe la testa di Furlani? Ad oggi i rappporti con Gerry Cardinale sembrano essere tesi e la collaborazione tra i due ai minimi termini. Una buona parte capitanata dai Singer sembrerebbe invece essere propensa a confermalo, tuttavia dovranno essere apposti degli immediati correttivi andando ad assoldare un DS competente e figure meno abili con la calcolatrice, ma conoscitori del calcio giocato.
Rivoluzione in arrivo? Presto per dirlo, ma qualche scossa di terremoto con epicentro Via Aldo Rossi si sta sentendo. Terminerà a breve o dobbiamo prepararci al peggio? O al meglio, ascoltando la voce dei tifosi giustamente delusi?
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Milan, ora serve (veramente) svoltare: Furlani deve fare un passo indietro | L’editoriale di Mauro Vigna

Milan, nel day after la sconfitta contro il Bologna ci si lecca le ferite consapevoli di avere buttato via una stagione. Dagli errori si dovrebbe, o meglio, si deve imparare qualcosa. Accadrà?
Il Milan perde male la finale di Coppa Italia contro il Bologna e termina una stagione del tutto fallimentare. E poco conta l’insignificante Supercoppa e poco sarebbe contata, a onore del vero, la vittoria della Coppa Italia, se non a fare bacheca.
La verità è che il Milan ha buttato via una stagione durante la quale le altre squadre non sono di certo volate. Fa rabbia vedere tutta questa distanza dal Napoli e dall’Inter, squadre forti certamente, ma onestamente tutto questo divario non l’ho visto durante gli scontri diretti.
Ora però serve cambiare, davvero. Non solo a parole, ma coi fatti. Giorgio Furlani sarà capace di fare un passo indietro? In parte, a parole, sembra averlo fatto ieri sera nell’immediato post partita quando ha confessato di non essere soddisfatto della stagione (e ci mancherebbe) e di avere commesso degli errori. Detto da lui che ha sempre cercato di girarci intorno, è già tanta roba.
Ora però si vogliono i fatti, a iniziare da un DS capace e non uno yes man di cui proprio non sentiamo il bisogno. Entro i paletti giustamente fissati dalla dirigenza, il nuovo direttore sportivo dovrà avere margine d’azione scegliendo in autonomia, se fosse insieme al nuovo tecnico ancora meglio, i rinforzi per la prossima stagione. Senza passare al vaglio di Furlani il quale peraltro ha confessato di saperne poco di calcio.
Fare tesoro dal passato è l’unica maniera per un futuro migliore, ma ci sarà intenzione di farlo?
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Milan, Coppa Italia o non Coppa Italia: Conceicao aveva già deciso

Milan, nel day after la sconfitta contro il Bologna ci si interroga sulle future sorti del tecnico portoghese. Andremo a fare chiarezza qui di seguito.
“Parlerò a fine stagione”, quattro parole che sanno forse anche di minaccia quelle pronunciate alcune settimane fa dallo stesso Sergio Conceicao il quale ha visto ieri sera sfuggire di mano una Coppa Italia che sembrava essere del tutto alla portata del Milan.
Viene inevitabile pensare che il portoghese a fine stagione possa fare le valigie, ma la notizia, più che altro un’indiscrezione ricevuta da noi di Calcio Style, è che sia lo stesso allenatore ad avere maturato già tempo fa la decisione di lasciare il club in estate.
I motivi non sono ancora noti e si aspetta con impazienza che sia lo stesso protagonista ad elencarli, tuttavia la decisione è stata presa già prima della finale contro il Bologna e sembra che i giocatori già ne fossero a conoscenza.
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