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Fiorentina: i numeri della squadra viola nel 2023
Fiorentina: è stato un 2023 bellissimo, dodici mesi, in un crescendo di emozioni, soddisfazioni, risultati e sorprese.
La Fiorentina brinda così alla fine di un anno che si porta dietro il doppio sbarco nella finale della coppa Italia e della Conference League.
Il ’matrimonio’ lungo, lunghissimo, con il gioiello Nico Gonzalez, il taglio del nastro al Viola Park.
Questo è l’orizzonte con prospettiva 2024 della conquista di un posto nella prossima Champions League.
Due i numeri su cui vale la pena di soffermarsi: nel 2023 la Fiorentina ha segnato 109 gol e portato a casa 34 vittorie.
Eppure, per dovere di cronaca.
la convivenza con gli attaccanti di ruolo dalla coppia Cabral-Jovic a quella Nzola-Beltran, non è stata un successo.
Detto questo, comunque, il voto complessivo per il 2023 marchiato Fiorentina è e deve essere alto.
La media fra rendimento della squadra, lavoro della società, crescita dell’allenatore, acquisti e cessioni, si assesta su un 7 pieno.
Un voto che sarebbe stato ritoccabile all’insù (ovviamente) nel caso la squadra viola fosse riuscita a monetizzare e mettere in bacheca una delle due coppe.
Ci sono state difficoltà e ostacoli nell’anno che si è chiuso con la vittoria sul Torino.
Ma ci sono state soprattutto soddisfazioni, ambizioni realizzate e un processo di crescita da conservare con attenzione e da proiettare sul nuovo anno.
Quello che inizia domani.
Quello profuma di Champions, ma anche di Conference, coppa Italia e Supercoppa.
Di seguito le parole di Jack Bonaventura su questo 2023 viola.
“Il 2023 è stato un anno esaltante ma non sono mancate le delusioni, le sconfitte e le difficoltà” è il bilancio del 2023 del centrocampista della Fiorentina “Grazie alla gente di Firenze per l’amore e la spinta che ci avete dato durante l’anno indipendentemente dai risultati.
Siete la nostra forza e questo ci da speranza che il 2024 possa essere un anno ancora migliore di questo”.
Lo scrive La Nazione.
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Stadi, l’Italia ultima in Europa: uno su tre è da rifare
Gli stadi italiani, con un’età media di 61 anni, evidenziano un netto divario infrastrutturale rispetto ai moderni impianti di altre nazioni europee, riflettendo un’urgente necessità di ammodernamento.
Con l’ultima significativa ristrutturazione risalente ai Mondiali di Italia ’90, solo pochissimi stadi, come l’Allianz Stadium di Torino (inaugurato nel 2011), soddisfano gli standard internazionali, mentre la maggior parte degli impianti soffre per mancanza di spazi commerciali, skybox e servizi moderni.
A livello europeo, l’Italia è in ritardo: negli ultimi dieci anni sono stati costruiti 153 nuovi stadi in Europa, mentre in Italia solo tre.
Tuttavia, c’è un piano per recuperare terreno: 14 nuovi progetti di costruzione o ristrutturazione, per un investimento complessivo di 3 miliardi di euro, potrebbero trasformare il panorama calcistico italiano.
Oltre a migliorare la competitività economica dei club, tali investimenti potrebbero incrementare l’affluenza di spettatori di circa 3,3 milioni e generare profitti stimati di 200 milioni di euro, contribuendo al PIL nazionale e creando circa 12mila posti di lavoro.
Il distacco con altri paesi è evidente anche nei ricavi da matchday.
Nella stagione 2022/23, i club di Serie A hanno registrato entrate medie di 20 milioni di euro per squadra, molto al di sotto dei 50 milioni della Premier League e dei 31 milioni della Liga.
Questo divario limita la competitività economica dei club italiani, che non riescono a raggiungere i ricavi delle big europee come Arsenal, Tottenham, PSG e Barcellona.
I principali ostacoli a questo rinnovamento sono la burocrazia e le rivalità politiche, che allungano notevolmente i tempi di approvazione e di completamento dei progetti.
Esemplari sono i casi del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle, bloccato per anni, e quello di San Siro, oggetto di continui dibattiti politici.
L’assegnazione dell’Europeo 2032, che l’Italia co-organizzerà con la Turchia, rappresenta una rara opportunità per colmare questo gap.
Tuttavia, per adeguare almeno cinque stadi entro il 2026 e non perdere questa occasione, sarà necessaria una decisa accelerazione nel processo decisionale e operativo.
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Milan, Maldini all’Atalanta: ma c’è poco di che sorridere
Milan, arrivano alcune notizie in merito ad un prossimo passaggio del figlio d’arte in terra bergamasca. Vediamo in dettaglio.
La fretta, lo sappiamo, è sempre cattiva consigliera. Non si ha più voglia di aspettare i giovani. Nemmeno quelli sulla carta più promettenti e per i quali ci aveva messo la faccia il papà, Paolo Maldini.
Vedere Daniel scorrazzare, dribblare e segnare è un colpo al cuore, una sconfitta per il Milan che probabilmente se ne è liberato troppo in fretta andando ad attuare la demaldinizzazione, un neologismo coniato in seguito all’intero disfacimento dell’organico voluto dall’allora Maldini dirigente.
La cifra di 6 milioni di euro che andrebbero ad incassare i rossoneri in caso di passaggio all’Atalanta è ridicola pensando al valore del fantasista classe 2001. C’è quindi poco da sorridere, soltanto da recriminare per una situazione che poteva essere decisamente gestita meglio.
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L’Atalanta espugna il Maradona: Conte stecca
L’Atalanta si impone sul Napoli con una prestazione solida e un ritmo altissimo, imponendosi per 2-0 in una gara che ha visto come protagonista assoluto Ademola Lookman.
L’attaccante nigeriano è stato il trascinatore della “Dea” fin dall’inizio, capitalizzando al 10’ una prima disattenzione dei padroni di casa, trovando la rete con un tiro mancino al volo su assist di De Ketelaere.
Il Napoli ha subito cercato di reagire, sfiorando il pareggio con una conclusione di McTominay che però si è infranta sul palo.
Al 31′, Lookman ha colpito ancora: dopo aver evitato due avversari con una grande giocata, ha scagliato un potente tiro che ha portato il risultato sul 2-0.
Nonostante i tentativi di ripresa, i partenopei hanno faticato a creare reali opportunità, anche grazie a una difesa dell’Atalanta organizzata e compatta.
La squadra di Conte, pur provando ad attaccare, non ha trovato la lucidità necessaria per riaprire la partita.
Nella ripresa, il Napoli ha continuato a cercare il gol per rientrare in gara, ma l’Atalanta ha tenuto il controllo, sfiorando addirittura il 3-0 con Kolasinac, rete poi annullata per fuorigioco.
Lookman ha avuto l’occasione per chiudere definitivamente il match, ma il suo tiro è terminato a lato.
La vittoria dell’Atalanta rappresenta un successo cruciale, mentre per il Napoli questa sconfitta potrebbe pesare non solo sul morale, ma anche in vista del prossimo big match contro l’Inter, rendendo urgente per la squadra partenopea recuperare concentrazione e precisione.
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