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Fiorentina, ora devi dare di più!

La sosta per le nazionali arriva in casa Fiorentina in un momento molto delicato, nelle ultime 5 partite ha raccolto 1 sconfitta in casa Lazio e 4 pareggi consecutivi. La sosta interrompe questo stralcio di stagione lasciando il dubbio se in casa gigliata questa sosta sarà utile per tonificare i muscoli e ricaricare le batterie dei giocatori, anche se al centro sportivo Astori saranno in pochi, ce ne sono 11 in giro per il mondo con le rispettive nazionali, o se era meglio buttarsi subito sulla prossima sfida e scaricare in campo le tossine di risultati poco appaganti.
Quattro sono i pareggi nelle ultime partite, quattro rimonte subìte, alcune negli ultimi minuti come contro Frosinone e Roma, ma questo è un dato della fragilità difensiva degli ultimi minuti che si sta ripetendo da inizio anno. All’inizio si parlava d’inesperienza, di step di crescita necessari per una squadra giovane, la più under d’Italia, ma ora che la classifica non è più brillante come un mesetto fa, anzi piuttosto opaca, diventa un vizio da eliminare il prima possibile.
I pensieri di Pioli
Pioli, per primo, in attesa che arrivi gennaio e che anche dal mercato possano giungere elementi utili alla causa, anche se quanto visto negli ultimi anni da parte della Proprietà non fa certo passare pensieri sereni ai tifosi viola, dovrà trovare delle soluzioni che possa riportare presto la Fiorentina alla vittoria. Se la difesa in sè è un reparto solido, anche se il gollicino seminato di partita in partita fa perdere punticini, l’attacco, o meglio la fasa offensiva resta un rebus da risolvere presto. Simeone, Pjaca, Mirallas stanno deludendo, per motivi diversi, la piazza e i risultati non arrivano. El Cholito, rispetto ad un anno fa, ha perso quel sorriso e la garra che lo portavano a fare sportellate con le difese avversarie, dove anche in mancanza di gol, anche nella scorsa stagione c’è stato un momento off, si rendeva utile alla causa servendo diversi assist. Ora sia gli arrivano pochi palloni, lo stesso Chiesa non splende per altruismo in questo senso, e con quei pochi fatica a creare un dialogo con i compagni. Della pochezza tecnica e agonistica in questo momento di Pjaca si sta facendo letteratura, non si capisce veramente cosa succeda al talento croato. In un attacco sterile come quello viola c’è il mistero Thereau, sparito dai radar di mister Pioli. Possibile che il francese non riesca a far meglio in talune situazioni dei colleghi di reparto: la sua fisicità potrebbe creare disagio alle difese avversarie in qualche occasioni.
La variante Veretout
Un’altra variante possibile da studiare in questi giorni è il ritorno di Veretout nel ruolo di mezz’ala, dove può essere più libero da compiti difensivi e andare più facilmente al tiro, dove l’anno scorso è stato un fattore positivo con i suoi gol. Da capire se Norgaard, il danese chiamato e acquistato nel mercato estivo, è finalmente pronto per essere inserito nelle rotazioni dei titolati viola e ed essere schierato nel suo ruolo di regista davanti alla difesa
Pioli sa benissimo che deve trovare soluzioni, altrimenti rischia di entrare ancor di più nell’occhio della critica. L’anno scorso è stato grandioso a portare la stagione a termine, a trovare stimoli e compatezza ad un gruppo sconvolto dalla tragedia. Ora, perché sulla carta i giocatori ci sono, bisogna dare di più. Gli stessi giocatori si sono esposti sul loro reale obiettivo, più dei Della Valle oseremmo dire, che è quello di tornare in Europa.
Le prossime partite, derby dell’Appenino a Bologna e partita dell’anno al Franchi contro la Juventus, segneranno in maniera indelebile la stagione viola, indicheranno un punto di svolta nel bene o nel male: è ora di riprendere la marcia.
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Rovella, sulla nazionale: “spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.

Nicolò Rovella, centrocampista della Lazio, al Messaggero: “spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.
Intervenuto a Il Messaggero,il centrocampista ex Monza e Juventus Nicolò Rovella ha commentato la stagione della Lazio e le sue ambizioni in ottica Nazionale, esprimendo la speranza di essere convocato da Spalletti per i prossimi impegni della spedizione azzurra. Ecco le sue parole:
È pronto per la Norvegia il 6 giugno?
“Prontissimo e orgoglioso, spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.
Guendouzi ha detto che diventerà uno dei più forti al mondo.
“Esagerato. Lui è un esempio, un guerriero vero. Caratterialmente siamo simili e, in battaglia, ci completiamo”.
La Premier sembra pronta a fare follie per averla.
“Per carità, mi lusinga che le big mi cerchino, ma io sono già in un grande club. Ho un contratto di cinque anni e sono felice. Questa società sta crescendo, ha un progetto che mi coinvolge. Spero di vincere tanto qui, di riportare la Lazio in alto. Voglio alzare più di una Coppa, è la mia missione. Se non fosse chiaro, lo ribadisco, voglio rimanere qui a vita. Non sono venuto per esplodere e andare poi a vincere in altri club”.
Cosa manca per vincere?
“La mentalità. Ne parlo spesso con Pedro, dobbiamo alzare il livello. Per arrivare a certi traguardi, devi vincere ogni domenica, pensare a tre punti ogni giornata. Bisogna guardare vicino, non lontano”.
È pronto per la Norvegia il 6 giugno?
“Prontissimo e orgoglioso, spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.
Guendouzi ha detto che diventerà uno dei più forti al mondo.
“Esagerato. Lui è un esempio, un guerriero vero. Caratterialmente siamo simili e, in battaglia, ci completiamo”.
La Premier sembra pronta a fare follie per averla.
“Per carità, mi lusinga che le big mi cerchino, ma io sono già in un grande club. Ho un contratto di cinque anni e sono felice. Questa società sta crescendo, ha un progetto che mi coinvolge. Spero di vincere tanto qui, di riportare la Lazio in alto. Voglio alzare più di una Coppa, è la mia missione. Se non fosse chiaro, lo ribadisco, voglio rimanere qui a vita. Non sono venuto per esplodere e andare poi a vincere in altri club”.
Cosa manca per vincere?
“La mentalità. Ne parlo spesso con Pedro, dobbiamo alzare il livello. Per arrivare a certi traguardi, devi vincere ogni domenica, pensare a tre punti ogni giornata. Bisogna guardare vicino, non lontano”.

MATTIA ZACCAGNI FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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Milan, Furlani può saltare solo in un caso: la situazione

Milan, una situazione ancora incerta quella a livello societario. Andremo qui di seguito a leggere cosa potrebbe accadere a Furlani anche in seguito alle voci uscite ieri su alcune testate.
Massimo Calvelli al posto di Giorgio Furlani in qualità di prossimo Amministratore Delegato del Milan? Questa era la voce che girava su alcune testate nella giornata di ieri. Faremo qui di seguito chiarezza.
Sappiamo infatti che con decorrenza primo luglio Calvelli sarà alle dipendenze di Gerry Cardinale. L’Amministratore Delegato dell’ATP lascerà infatti l’incarico per lavorare in Redbird.
Nella giornata di ieri in molti hanno quindi ipotizzato un cambio con lo stesso Furlani il quale, lo dobbiamo ribadire, è saldo alla sua poltrona e non subìrà avvicendamenti. Come sappiamo, Redbird sostiene il gruppo di Ari Emanuel il quale si è aggiudicato due importantissimi tornei di tennis, l’Open di Miami e quello di Madrid. Ecco quindi spiegato il motivo, senza alcune dietrologia.
Come scritto in precedenza, Furlani gode della piena fiducia di Elliott e nonostante i rapporti non siano idilliaci con Cardinale, l’unico motivo per il quale potrebbe dimettersi è in seguito a un cambio di proprietà. Noi di Calcio Style stiamo raccontando da diverso tempo di un forte interessamento di ARAMCO a subentrare rilevando il 100% delle quote.
Sappiamo che Cardinale sta seriamente riflettendo sull’ipotesi di vendere mettendo sulla bilancia entrate e uscite future. Non escludiamo clamorosi sviluppi.
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Hellas Verona, Sogliano tra presente e futuro: che succede ora?

L‘Hellas Verona spera di concludere positivamente ancora una volta la stagione ma a livello societario si prospettano dei cambiamenti. Ecco i dettagli.
I gialloblu non sono ancora salvi ma basterà un punto contro il Como per assicurarsi l’ennesima salvezza. A metà stagione è arrivato il cambio di proprietà e adesso i tifosi si chiedono cosa cambierà internamente.
Hellas Verona, oggi parola a Sogliano: annuncio in arrivo?
Nella giornata di ieri il club scaligero ha comunicato l’imminente conferenza stampa a cura di Sean Sogliano, prevista per oggi alle ore 10. Il DS ha un contratto in essere con l’Hellas fino a giugno 2027 e nelle scorse settimane non si è mai respirata aria di addio. Tuttavia quando una figura del suo spessore parla prima di una partita importante non si sa mai cosa aspettarsi.
Nelle ultime ore è circolata l’indiscrezione secondo cui la società veneta abbia messo in cima alla lista delle preferenze per il ruolo di Direttore Sportivo, l’ex Milan e Roma, oggi libero anche dal Rennes, Frederic Massara. Contestualmente è stato fatto anche il nome di Jorge Sampaoli per la panchina ma si tratta solo di rumors.
Quello che getta nell’incertezza i tifosi è come evolverà il modo di pensare e intendere il calcio per Presidio Investors, che tra l’altro pare molto vicina a portare in società alcuni nuovi investitori. Il timore da una parte è quello di perdere contatto con la vera essenza del club e vedersi trasformare in una macchina produci denaro, dall’altra c’è la speranza di costruire qualcosa di importante e competere ad alti livelli dopo tanti anni di sofferenza.
Nelle prossime settimane arriveranno sicuramente nuove certezze ma nel frattempo i tifosi e la squadra sono concentrati sul finale di stagione che già domenica contro il Como potrebbe trovare il suo epilogo.
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