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Fiorentina, tre partite per la svolta!

La Fiorentina, dopo il ritorno alla vittoria contro l’Empoli, è attesa alla prova del 9, come i punti che mancano da qui a fine dicembre per terminare il girone di andata. Nove punti in palio che diranno molto delle prospettive della squadra di Stefano Pioli. Il pareggio a reti bianche del Milan ieri a Bologna ha concluso la sedicesima giornata: la Fiorentina nonostante abbia attraversato un lungo tunnel di 8 partite fatto di pareggi e sconfitte, si ritrova a soli cinque punti dal Milan che detiene la quarta posizione e a due punti dalla Roma, insediata in quel settimo posto che è l’ambiziossissimo obiettivo posto da Della Valle nel ritiro di Moena.
Ci sono tante squadre nel mezzo, questo vuol dire che se i vagoni vanno lenti anche le locomotive non stanno spingendo al massimo della potenza, per cui se i giocatori viola hanno fatto tesoro dei propri errori potrebbero rimettersi nel binario giusto.
Milan, Parma e Genoa sono le tre sfide che si prospettano nei prossimi dieci giorni alla Fiorentina: sabato alle ore 15 la Viola sarà al Meazza contro un Milan che avrà molti problemi nella zona centrale del campo, oltre ai lungodegenti Bonaventura e Biglia, saranno squalificati Kessie e Bakayoko. Il Diavolo rossonero non pare attraversare certo il momento migliore: l’esclusione dall’Europa League, due pareggi striminziti con Torino e Bologna in campionato, potrebbero essere segnali per un possibile sgambetto da parte dei viola, anche se la grinta di Gattuso ha sempre sette vite.
Il boxing day interno contro il Parma e la partita di sabato 29 a Marassi contro l’amico Prandelli potrebbero essere occasioni importanti per far punti pesanti. La Fiorentina, però, deve essere quella degli ultimi minuti di Sassuolo o quella del secondo tempo contro gli uomini di Iachini, una viola rabbiosa, volenterosa, non una viola sbiadita, a volte impaurita come quella degli ultimi due mesi.
Il mercato
Sansone è certamente il nome più caldo e abbordabile: il prezzo e le modalità di acquisto sono quelle giuste anche per le magre casse viola. Un’alternativa in zona d’attacco soprattutto dovessero uscire Eysseric, il cui ritorno al NIzza è molto probabile, e Sottil, pronto per un’esperienza, magari in B, in prestito. Sempre viva la suggestione Balotelli, i viola per mille motivi smentiscono la voce, ma qualche contatto oltre al pensierino c’è stato. Muriel, altro nome inistentemente accostato ai viola, è entrato nell’interesse del Milan che potrebbe proporre l’obbligo di riscatto, anche qui ipotesi perché in rossonero non troverebbe il posto da titolare che sta cercando il colombiano.
Trova invece conferma l’interesse concreto di Corvino e Freitas per Jeremiah St. Juste, difensore classe ’96 del Feyenoord, dal fisico statuario capace di disimpegnarsi sia da centrale che da terzino destro con ottime capacità di spinta. Potrebbe arrivare già a gennaio in prestito per essere riscattato a giugno, magari potrebbe essere il successore per il ruolo che ricopre di Milenkovic, a cui è molto interessato il Manchester United nonostante l’esonero di Mourinho
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Real Madrid, Ancelotti: “La sconfitta non deve essere un trauma. Ho avuto problemi con tanti giocatori…”

Real Madrid, Carlo Ancelotti è stato ospite al PoretCast di Giacomo Poretti, dove ha analizzato tanti temi legati all’attualità del mondo del calcio e del suo futuro.
A seguire un estratto della puntata
Real Madrid, le parole di Ancelotti
Che pensi della Sconfitta, in generale?
“La sconfitta non deve essere un trauma ma una opportunità di capire cosa non ha funzionato, è un allarme da tenere in considerazione. La gestione più importante della sconfitta parte dall’autocritica, mentre la tendenza nel mondo del calcio è la ricerca del colpevole. Che poi è facile da trovare… è l’allenatore (ride, ndr)”.
Hai mai avuto delle scenate da parte di qualche giocatore?
“Tanti giocatori… ho avuto problemi con tanti, però alla fine si sono sempre risolti. Non voglio fare i nomi, ma c’era un giocatore che quando io parlavo si metteva l’asciugamano davanti per non ascoltare quello che dicevo, era l’inizio della carriera. Ci sono giocatori che quando li metti in panchina fanno fatica a salutarti la mattina. E lì si confonde la persona e il giocatore: tu sei una persona che gioca a calcio, io sono una persona che allena e l’ho spiegato a tanti calciatori nella mia carriera. Rapporto con la religione? Sono superstizioso e non è buono esserlo. Però non esserlo porta sfiga”
Che aria si respira qui al Real Madrid?
“Il Real Madrid è un club unico come struttura: i proprietari sono i soci, qui il presidente si prende carico delle eventuali perdite, ma il club è gestito a livello sportivo e i proprietari sono i soci. Questo fa sì che la storia, la tradizione e la cultura si tramanda da padre in figlio. E questo Florentino Perez ce l’ha molto chiaro, i valori sono chiari e non esiste un giocatore che potrà essere ‘più’ del club”.
Quando finirai di allenare il Real Madrid, il successore sarà tuo figlio?
“Io non decido, è una cosa chiara. Prima o poi succederà. Davide diventerà un allenatore bravo. Quando andrò in pensione continuerò a seguire il calcio, ma mi piacerebbe andare in giro a visitare il mondo con mia moglie”.
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Negredo appende gli scarpini al chiodo: “Calcio, grazie di tutto”

L’ex campione d’Europa Alvaro Negredo ha annunciato, attraverso un video sui social, il suo ritiro dal calcio giocato. “Grazie di tutto”.
Alvaro Negredo appende gli scarpini al chiodo. L’ex attaccante ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato. Il video, postato sui social, lo ritrae mentre entra in uno spogliatoio e si toglie gli scarpini dai piedi, il tutto accompagnato da una semplice ma toccante frase: “Grazie di tutto, calcio”.
L’attaccante classe ’85 ha vestito tantissime maglie, soprattutto in Spagna passando dall’Almeria, al Siviglia per poi andare al Valencia e finire la sua carriera lo scorso anno con la maglia del Valladolid. Nel mezzo anche un’esperienza in Premier League con la maglia del Manchester City, club dove ha raccolto la maggior parte dei trofei conquistati in carriera.
Infatti, Negredo con la maglia dei Citizens ha conquistato nel 2014 la Premier League e una Coppa di Lega. Con il Siviglia, nel lontano 2010, ha vinto una Copa del Rey, mentre con l’Al Nasr (non quello di CR7). Ovviamente il trofeo più ambito portato a casa è sicuramente l’Europeo con la maglia delle Furie Rosse nel 2012.
A livello personale può anche contare due trofei come miglior marcatore della Liga nel 2011 e nel 2013.
Adesso l’ex attaccante sta frequentando il corso da allenatore al Siviglia C, il che lo farà rimanere nel mondo del calcio ancora per un pò.
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Mondiale per Club, buone notizie da Infantino per gli esclusi

Il Mondiale per Club si arricchisce di un montepremi da record per le squadre partecipanti: e per i club non partecipanti? Un “premio” di consolazione.
Ci sono buone notizie per le squadre che non riescono a rientrare nella rosa delle 32 squadre partecipanti al Mondiale per Club.
A comunicarla è stato il presidente della FIFA Gianni Infantino, che già ieri aveva annunciato la notizia di un montepremi record per le squadre partecipanti alla competizione: la bellezza di un miliardo di dollari.
Ma non è tutto: ai club che non rientrano tra i partecipanti sarà previsto un budget di 250 milioni di euro a titolo di solidarietà.
Mondiale per Club, Infantino ribadisce: “Per la prima volta nella storia un fondo di solidarietà”
Infantino lo ha ribadito in un post Instagram. Questo il testo: “Nella riunione del Consiglio FIFA di mercoledì a Zurigo, abbiamo confermato che sarà distribuito nella Coppa del Mondo per club FIFA per i club partecipanti 1 miliardo di dollari ed un obiettivo di un minimo aggiuntivo di 250 milioni di dollari come solidarietà ai club non partecipanti di tutto il mondo. Inoltre, la FIFA prende zero! Questo modello di distribuzione stabilisce un nuovo punto di riferimento per sostenere la crescita e lo sviluppo del calcio di club a livello globale, garantendo a squadre di tutto il mondo del beneficio.
Inoltre, per la prima volta nella storia del calcio per club, la Coppa del Mondo per club FIFA fornirà un fondo di solidarietà che sarà distribuito a livello mondiale. Il premio in denaro per i club partecipanti e il fondo di solidarietà globale saranno interamente coperti dai ricavi del torneo. Ciò significa che le riserve della FIFA – che sono disponibili per lo sviluppo del calcio globale – rimarranno intatte”.
Si stima che la competizione porterà nelle casse di FIFA ricavi complessivi ammontanti a 2 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi di ricavi commerciali e da diritti tv e 500 milioni di ricavi da biglietti e hospitality.
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