Mathieu Flamini, ex calciatore di Milan e Arsenal, dopo aver lasciato il calcio è diventato un imprenditore di successo e nel settore chimico.
Con la sua Società, la ‘GfBiochemicals‘, ha creato una molecola che può salvare il pianeta.
Chi non conosce Mathieu Flamini?
Il francese è stato un centrocampista di alto livello, ha giocato con l’Arsenal e ha vinto lo Scudetto nel 2011 con il Milan.
Una lunga carriera da professionista per Flamini, che però è diventato un vero milionario quando ha lasciato l’attività.
L’ex calciatore infatti fondando una società che offre un’alternativa di origine vegetale ai prodotti derivati dal petrolio ha raggiunte vette straordinarie, sia dal punto di vista economico che morali.
Con la sua azienda e le sue idee può davvero provare a salvare il pianeta.
Classe 1984, papà romano e mamma della Corsica. Nato a Marsiglia, inizia la sua carriera nell’Olympique che lascia nel 2004 quando dice sì all’Arsenal, che lo prende a zero ma deve pagare un indennizzo leggero ai marsigliesi.
Con i Gunners vive 4 stagioni da protagonista, vince 2 trofei e gioca una finale di Champions League.
Nel 2008, sempre a parametro zero, firma per il Milan. Parla un italiano eccellente e con i rossoneri (2010-2011) vince lo Scudetto.
A Milano conosce Pasquale Granata, un imprenditore di Caserta, che divenne poi amico e socio: con lui fondò la ‘GfBiochemicals‘, un’azienda nata da un progetto del Politecnico.
Flamini diventa l’a.d. e inizia a lavorare nell’azienda che crea in larga scala l’acido levulinico, un grasso a basso peso molecolare che contiene un gruppo carbonile, compatibile e miscelabile con molti solventi idrocarburici alifatici.
Una molecola che può davvero rendere più ‘green’ il pianeta.
Acido levulinico che può essere modificato e adattato in base alle esigenze di diversi settori industriali. La ‘GfBiochemicals‘ ha depositato oltre duecento brevetti ed ha grandi ambizioni nel mondo della chimica.
Ecco le parole di Flamini in un’intervista al ‘The Times‘:
“Il cambiamento climatico è qualcosa che ho visto negli anni constatando la quantità di plastica sulle spiagge.
Inoltre sono cresciuto guardando i documentari di Jacques Cousteau, che per noi era come David Attenborough. Ha creato moltissimi adepti.
Quando ero al Milan ho incontrato le persone giuste con cui condividere la mia preoccupazione e la voglia di fare qualcosa di concreto per cambiare le cose.
Quando avevo 12 anni non sarei mai sceso in piazza per difendere la natura. Le nuove generazioni hanno invece capito che bisogna agire e in fretta.
Sono stato in Groenlandia con una spedizione di scienziati e ho visto coi miei occhi cosa comporta l’innalzamento delle temperature.
I ghiacci si scioglievano davanti a noi. Intere città finiranno così sotto i mari. Non possiamo più dire che non sapevamo”.
Insomma: dopo la professione di calciatore, Flamini ha scoperto una nuova vita.
Aggiornato al 26/12/2023 10:48
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